Trattato di armonia e composizione – Parte terza

CAPITOLO X – Del moto contrario o del moto retrogrado (1)

Una composizione nella quale non si trova legatura dissonante, può essere rivoltata in due maniere; o per moto contrario semplice, o per moto contrario retrogrado. Nel primo caso tutte le note ascendenti son cangiate in note discendenti, senza aver riguardo alla differenza degl’intervalli maggiori o minori.

(1) La parola tedesca Umkerang applicata alla musica non potrebbe tradursi letteralmente: significa  l’ azione di tornare indietro. (Fétis)

Nel secondo, si rendono esattamente tutti i semituoni, e intanto tutte le note son cangiate, mi in fa, per esempio e viceversa.

Paragonando in quest’ esempio le note ascendenti di sinistra colle discendenti di destra, si vede che l’inversione ha fatto scomparire le note dissonanti (mi contro fa, cioè la relazione di tritono) in modo che mi per esempio è stato cangiato in do, fa in mi, sol in la e cosi via via. (2)

(2) Tutto ciò è oscurissimo e fa presumere che Beethoven non ha ben inteso ciò) che AIbrechtstberger gli ha detto riguardo al rapporto delle tonalità nel moto retrogrado contrario. (Fétis)

La prima specie d’inversione che chiamasi inversione piena (moto contrario) ha luogo a cinque intervalli (diversi) all’ ottava, alla quinta, alla quarta, alla seconda, all’unisono.

Tema, Inversione semplice all’ottava, Alla quinta, Alla quarta, Alla seconda, All’unisono.

La seconda specie, o inversione severa, non è possibile se non quando la prima nota di una frase è alzata di una settima maggiore, di una sesta o d’una terza, e che si riproducono nell’ inversione, sia più alto, sia più basso, tutti gl’intervalli di tuoni o semituoni, tutte le note saltanti ecc.

Tema. Inversione rigorosa alla settima. Alla sesta. Alla terza. Si son pure immaginate due specie d’inversioni secondarie:  1) l’inversione cancrizzante in cui trascrivonsi tutte le note o più alto o più basso, venendo all’indietro, e restando in un rapporto di tonalità colla frase imitata.

Tema. Cancrizzante. Lo stesso alla terza inferiore. 2) L’inversione cancrizzante contraria che consiste nel rivoltare doppiamente la frase dal principio alla fine.

Retrogrado contrario. (Può credersi che un uomo dotato dell’uso di ragione abbia mai potuto soffermarsi a produrre fanciullaggini di questa sorta?) Queste due ultime specie d’inversioni, nelle quali non si fa conto alcuno del valore degli intervalli, sono impossibili quando il tema racchiude una legatura. Le due prime sono sempre possibili, purché si evitino le dissonanze; esse sono altresì qualche volta utilissime, perchè restano il mezzo più naturale di cangiare il tuono, come lo prova la nota finale che è quasi sempre cangiata.

Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)