Trattato di armonia e composizione – Parte seconda

CAPITOLO I – Degli elementi del contrapunto.

V’ ha, come è noto, in musica due specie di armonie; l’armonia consonante o gradevole, e la armonia dissonante o sgradevole. Abbiamo cinque intervalli della prima specie, l’unisono, la terza, la quarta, la quinta, la sesta e l’ottava; le altre imperfette, cioè la terza e la sesta, come pure la 10ª la ripetizione della terza all’ottava superiore. Le consonanze perfette ebbero questo nome, perché non possono essere alterate dal diesis né dal bemolle; le altre diconsi imperfette, perché si può ad arbitrio abbassarle o alzarle, cioè renderle maggiori o minori.

gli altri intervalli, la seconda la quarta la settima e la nona, come pure le diverse loro specie sono dissonanti, e gli intervalli consonanti suaccennati lo divengono egualmente, qual ora si altera la loro conformazione perfetta o imperfetta, rendendoli eccedenti o diminuiti.

i musici non sono d’accordo intorno alla quarta giusta; e poiché essa attiene il mezzo fra le consonanze perfette e imperfette, alcuni la pongono nella prima specie, altri nella seconda. I rigoristi e i fautori dello stile antico le dan luogo fra le dissonanze. Confesso che il mio orecchio non ne è ferito quand’essa incatenasi convenevolmente con altri intervalli.

Questi elementi sono i soli di cui si fa uso nella composizione: quando per l’ordine loro naturale, quando pel loro rivoltamento, quando infine per la loro successione, allorché si passa da uno ad un altro intervallo. La successione degli intervalli si fa in tre maniere, cioè col moto retto, col moto contrario e col moto obliquo. Il moto retto a luogo, quando 2,3, quattro o un numero maggiore di parti ascendono, discendono o saltano nel tempo stesso” (Beethoven)

Il moto obliquo ha luogo, quando una parte ascende o discende per gradi o per salti, mentre l’ altra rimane sulla stessa nota.

Queste tre specie di moti han prodotto quattro regole fondamentali.

1) Si passa da una consonanza perfetta ad una consonanza per mezzo del moto obliquo o del moto contrario

2) Si passa da una consonanza imperfetta ad una consonanza perfetta per mezzo del motocontrario od obliquo.

3) Si passa da una consonanza perfetta ad una imperfetta per mezzo de’ tre moti.

4) Per passare da una consonanza imperfetta ad un’ altra consonanza imperfetta si possono prendere i tre moti.

Queste quattro regole fondamentali faranno riflettere che il moto contrario ed il moto obliquo possono essere impiegati in tutte le successioni, mentre il moto retto non trova luogo se non quando una consonanza imperfetta succede ad una perfetta, o una imperfetta ad un’ altra imperfetta: la legge fondamentale dell’ armonia è riposta su queste regole di moto.

Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)