Il giovane Beethoven agli occhi dei contemporanei

Raccolta di notizie dal 1783 al 1800. A cura di Luigi Bellofatto

In questo articolo ho cercato di raccogliere, per la prima volta, tutto quanto sia stato mai scritto su giornali, riviste, dizionari, e almanacchi del XVIII secolo sul musicista Ludwig van Beethoven, comprendendo sia gli articoli di grande rilievo che le semplici citazioni.

Il lavoro è stato ben arduo e ho cercato di fare uno studio completo fino al 1800, anche se sicuramente alcuni scritti mi saranno sfuggiti in quanto non più reperibili e di questo chiedo venia ai lettori e agli affezionati del sito.

Ovviamente ci sono stati studiosi quali Ludwig Nohl, Friedrich Kerst, Albert Leitzmann fino a H.C.Robbins Landon che hanno pubblicato libri riportando articoli o stralci da giornali che citano Beethoven , ma nessuno finora si è peritato di approfondire i primi anni di attività, cercando di comprendere la totalità delle notizie riportate sui mass media dell’epoca.

Come è noto fu Neefe ad accorgersi immediatamente delle capacità eccezionali del suo allievo e, a testimonianza della stima che provava per lui, così scriveva sul Magazin der Musik pubblicato ad Amburgo a cura di Carl Friedrich Cramer, il 2 marzo 1783 (pag. 394-395):

“Ludwig van Beethoven è un ragazzo di undici anni dal talento molto promettente. Suona il pianoforte con molta bravura e forza, legge molto bene a prima vista e, per farla breve, suona per la maggior parte il Clavicembalo ben temperato di Bach che gli è stato messo in mano dal signor Neefe. Chi conosce questa raccolta di preludi e fughe in tutte le tonalità (che si potrebbe quasi definire il non plus ultra) saprà cosa significhi. Il sig. Neefe l’ha avviato anche […] al basso continuo. Ora gli dà lezioni di composizione e per incoraggiarlo, ha fatto incidere a Mannheim nove sue Variazioni per pianoforte su un tema di marcia. Questo giovane genio meriterebbe un sussidio per permettergli di viaggiare. Diventerebbe senz’altro un secondo Wolfang Amadeus Mozart se continuasse a compiere progressi con questo ritmo” (fig. 1, 2 e 3).

Le variazioni che vengono citate sono le WoO63 e sono quelle sulla marcia di Ernst Christoph Dressler, pubblicate nel 1782 da Götz.

Questo è il primo articolo che è stato pubblicato sul compositore di Bonn . E’ uno scritto molto noto e rappresenta la testimonianza del valore del giovane Beethoven alla corte di Bonn. da parte del suo maestro. Non dimentichiamo che Neefe diede a Beethoven non solo lezioni di musica, ma anche di vita.

Sempre nel “Magazin” di Cramer del 1783 a pagina 1371 vi è l’annuncio della pubblicazione delle Tre sonate per pianoforte” WoO 47 scritte da un undicenne (in realtà ne aveva 13) Beethoven. (fig. 4 e 5)

Oltre alla rivista di Cramer, sempre del 1783 vi è un altro giornale dove si parla di Neefe e Beethoven. Si tratta del Litteratur- und Theaterzeitung, No. 34, del 23 Agosto 1783 e vengono commentati i “dilettanti” di Bonn, come la contessa von Belderbusch, la contessa von Hatzfeld, Chamberlain von Schall e tra gli altri il giovane Beethoven, “che sta facendo passi da gigante sotto il suo insegnante Neefe.” (fig. 6 e 7)

Qualche anno dopo nel 1787, ancora sul Magazin der Musik alle pag. 1385-1386 viene pubblicato un articolo sulla vita musicale a Bonn. Tra le notizie si riporta l’esecuzione “Le sette ultime parole del nostro Redentore sulla croce” di Haydn, i pianoforti Steinsche di Augusta a Bonn, e commenti sui giovani che suonano Bonn, tra gli altri Amalie von Mastiaux, i suoi fratelli e Ludwig van Beethoven “il cui talento si è sviluppato molto presto”. (fig. 8)

Sempre nel 1787, come è noto , Beethoven visitò ben due volte Ratisbona (Regensburg), la prima volta nel Gennaio 1787 e la seconda volta nell’Aprile 1787.

Magazin der Musik pubblicato ad Amburgo a cura di Carl Friedrich Cramer, 1783. Figure da 1 a 5

La notizia è riportata in un piccolo trafiletto del 9 Gennaio (Num. 2) del giornale Regensburgisches Diarium oder wöchentliche Frag- und Anzeige-Nachrichten menziona l’arrivo di “Bertenhoven, organista di Bonn”. (fig. 9)

Qualche mese dopo sempre nel Regensburgisches Diarium (Num. 18, del 1 Maggio) si parla della partenza di Beethoven da Ratisbona a seguito delle sua seconda visita in quella città. (fig. 10).

Litteratur- und Theaterzeitung, No. 34, del 23 Agosto 1783. Figure 6 e 7. e

Magazin der Musik pubblicato ad Amburgo a cura di Carl Friedrich Cramer, 1787. Figura 8

Regensburgisches Diarium oder wöchentliche Frag- und Anzeige-Nachrichten 9 Gennaio 1787 (Figura 9) – Maggio 1787 (Figura 10)

Kurfürstlich gnädigst privilegirte Münchner  1 aprile e 10 aprile 1787 (Figure 11 e 12)

Museum für Künstler und für Kunstliebhaber oder Fortsetzung der Miscellaneen artistischen Inhalts (a cura di Johann Georg Meusel) (Figura 13)

In un altro giornale il Kurfürstlich gnädigst privilegirte Münchner viene riportata l’arrivo di Beethoven il 1 Aprile “Herr Peethofen, Musikus von Bonn bei Kölln” (fig. 11) e ancora il 25 Aprile “Herr Peethoven, Kurköllnischer Kammervituos von Bonn” (fig. 12) come ospite della taverna “Zum Schwarzen Adler”. Questi sono riferimenti molto importanti, che confermano i viaggi che Beethoven intraprese per raggiungere poi Vienna. Da quanto riportato si può dedurre che il giovane musicista lasciò Bonn intorno al 20 Marzo per arrivare a Vienna il 7 Aprile, dove rimase fino al 20 Aprile circa, soggiornando a Monaco il 25 Aprile.

La notizia della sua sosta nella città di Augusta (Augsburg) durante il suo ritorno da Vienna, si trova nel Augsburgisches Intelligenzblatt del 30 Aprile 1787 dove riporta che il 26 Aprile arrivò “Herr Beethaden, Musikus von Wien”.

A testimonianza di questo passaggio vi è una lettera di Beethoven scritta da Bonn il 15 Settembre a Joseph Wilhelm Freiherr von Schaden di Augusta, nella quale il maestro lo ringrazia per l’ospitalità, per i soldi ricevuti e lo informa del suo viaggio di ritorno da Augusta a Bonn. Molto probabilmente Beethoven conobbe i coniugi von Schaden durante il suo viaggio verso Vienna nel Marzo 1787 e fece loro visita nuovamente nel viaggio di ritorno.

Joseph era consigliere civico e consigliere di corte presso il principe Öttingen-Wallerstein mentre la moglie Nanette era una pianista di valore.

Nel 1788, lo scrittore e compositore, Carl Ludwig Junker elenca Beethoven nel suo articolo “Junge Tonkünstler unserer Zeit” (Giovani musicisti del nostro tempo) nel Museum für Künstler und für Kunstliebhaber oder Fortsetzung der Miscellaneen artistischen Inhalts (a cura di Johann Georg Meusel), a pag. 30 vi è il nome di Ludwig van Beethoven “compositore, 11 anni”. (fig. 13, a lato)

Nel 1789 il giornale Musikalischer Almanach für Deutschland a cura di Johann Nikolaus Forkel elenca i compositori che vivono Germania e tra questi vi è Beethoven “di dodici anni (!) e con le sue tre sonate, le sue composizioni nel Blumenlese” (fig. 14 e 15); le sonate a cui fa riferimento sono le WoO 47.

Qualche anno prima, nel 1784, il medesimo almanacco, riportava a pag. 195 un articolo dove si parlava della pubblicazione Blumenlese  für Klavierliebhaber ed elogiava i diversi compositori che vi avevano contribuito, ma purtroppo non si faceva menzione di Beethoven. (fig. 16 e 17).

Nel 1790 viene pubblicato a Lipsia a cura di Ernst Ludwig Gerber il Historisch-biographisches Lexicon der Tonkünstler, uno dei più importanti Dizionari, dove al tomo I (il II volume fu pubblicato nel 1792) e a pag. 156-157 viene elencato Beethoven “Figlio del tenore di Corte di Bonn, nato il 1772 e allievo di Neefe” e elenca le opere già pubblicate a quella data “9 variazioni su una marcia, 3 sonate per pianoforte e alcuni lieder” (fig. 18, 19 e 20).

Una seconda edizione del Dizionario fu pubblicata in quattro volumi nel 1812-1814.

L’almanacco Theaterkalender pubblicato a Gotha relativo all’anno 1791, riporta a pag. 197-200 un lungo articolo da Bonn, sul Kurfürstlich-Köllnisches Nationaltheater, che fu aperto per la prima volta il 3 gennaio 1789. Elenca di tutti i partecipanti al nuovo teatro di Bonn, incluso il Direttore Joseph Reicha, il clavicembalista Neefe e tra violisti un giovane “van Beethoven”. (fig. 21, 22, e 23)

Musikalischer Almanach für Deutschland a cura di Johann Nikolaus Forkel , 1789. Figure da 14 a 17

Historisch-biographisches Lexicon der Tonkünstler, 1790. Figure da 18 a 20.

Theaterkalender pubblicato a Gotha, 1791. Figure da 21 a 23.

Musikalische Korrespondenz der Teutschen Filharmonischen Gesellschaft: für das Jahr 1791, pubblicato da Carl Ludwig Junker. Figure da 24 a 26.

Musikalische Korrespondenz der Teutschen Filharmonischen Gesellschaft: für das Jahr 1791, pubblicato da Carl Ludwig Junker. Pagine descrittive l’orchestra del Principe Elettore ove si indica Beethoven come secondo organista per l’anno 1791 Figure 27 e 28.

Un altro importate articolo venne pubblicato da Carl Ludwig Junker nel Musikalische Korrespondenz der Teutschen Filharmonischen Gesellschaft: für das Jahr 1791; a pag. 379 troviamo scritto:

Ho sentito anche uno dei maggiori pianisti, il caro buon Beethofen, di cui nell’antologia di Spira del 1783 sono apparse cose che esci ha composto già all’età di undici anni. Non si è però fatto ascoltare in un concerto pubblico, forse perché lo strumento non corrispondeva ai suoi desideri; era un pianoforte Spath ed egli è abituato a suonare a Bonn solo su uno Stein. Invece, l’ho sentito improvvisare variazioni, cosa che preferisco infinitamente, e sono stato addirittura invitato a proporgli un tema su cui improvvisare. Credo che si possa misurare con sicurezza la grandezza di virtuoso di quest’uomo amabile e dalla sua voce sommessa sulla base della ricchezza quasi inesauribile delle sue idee, dell’espressività assolutamente personale della sua esecuzione e della bravura con cui suona. Non saprei dire cosa gli manchi ancora della grandezza dell’artista. Ho sentito Vogler al fortepiano (…) e ho sempre ammirato la sua straordinaria bravura ma, Beethoven al di là della bravura, è più comunicativo, più significativo, più espressivo (…). È solo lui quello modesto, senza alcuna pretesa. Tuttavia egli ha confessato che, nel corso dei viaggi che il suo principe elettore gli ha permesso di fare, di rado ha trovato nei pianisti più noti quello che si sentiva autorizzato ad aspettarsi. Il suo modo di suonare, poi, è talmente diverso dal modo tradizionale di trattare il pianoforte che sembra che egli stesso si sia aperto una strada tutta sua per giungere alla meta della perfezione cui ora è pervenuto.

(fig. 24, 25, e 26, a lato)

Questo almanacco riporta e descrive l’orchestra del Principe Elettore e elenca Beethoven come secondo organista per l’anno 1791 (un articolo sarà dedicato solamente ai diversi orchestrali elencati negli almanacchi di corte). (fig. 27 e 28, a lato)

Nel 1793, un altro importante giornale, il Berlinische musikalische Zeitung (a cura di Johann Gottlieb Carl Spazier) riporta un lungo articolo di Neefe su “Notizie musicali da Münster e Bonn: (da una lettera di Bonn)” diviso in due parti: il 19.10 e il 26.10. Proprio in quest’ultima Neefe parla di Beethoven “secondo organista di corte ed è andato a Vienna a spese del nostro elettore da Haydn, per migliorare le sue abilità” e riporta quanto Beethoven gli scrisse “Vi ringrazio per i consigli di cui siete stato così spesso prodigo durante i miei progressi nella divina arte. Se mai una volta diventerò un uomo famoso sarà anche merito vostro”. (fig. 29)

Il Journal des Luxus und der Moden era una rivista di moda tedesca che apparve con questo titolo dal 1787 al 1812 e a cura dall’editore Weimar Friedrich Justin Bertuch in collaborazione con l’artista Georg Melchior Kraus, era un mensile molto popolare in Germania e riportava diversi annunci tra cui le diverse pubblicazioni musicali. Anche diverse opere di Beethoven sono state pubblicizzate in questo giornale e vogliano ricordare una delle prime apparsa nelle edizione del Febbraio 1794 dove annunciava la pubblicazione come opera I di Beethoven le Variazioni per pianoforte e violino WoO40 pubblicate a Vienna. (fig. 29bis)

Subito dopo l’arrivo di Beethoven a Vienna, il Wiener Zeitung del 1 Aprile 1795 scrive: “Il 29 e 30 Marzo è stato rappresentato nel teatro di corte imperialregio, vicino alla Burg, durante il consueto gran concerto della locale Società dei musicisti a favore delle vedove e degli orfani, un oratorio composto dal signor Kapellmeister Kartellieri intitolato: Joas, Konig con Juda… come intermezzo il famoso signor Ludwig van Beethoven ha mietuto la prima sera gli applausi dell’intero pubblico con un nuovissimo Concerto per pianoforte composto la lui stesso”. (fig. 30)

Si tratta del concerto per pianoforte Op. 19 .

La sottoscrizione dei Tre Trii Op. 1 viene annunciata nelle edizioni del 9, 13 e 16 Maggio 1795. E ancora il medesimo giornale a riportare il 14 Novembre:

Il ballo in maschera per il fondo pensioni della Società degli Artisti […]i terrà quest’anno domenica 22 novembre delle Redoutensale imperialregie. Anche per questo ballo le musiche per il minuetti e le danze tedesche sono composizioni nuovissime […] per la sala piccola le ha composte la mano maestra del signor Ludwig van Beethoven per amore della solidarietà fra le arti”.

L’articolo si riferisce al 12 minuetti (WoO 7) e alle 12 danze tedesche (WoO 8) pubblicate da Artaria.

Sempre il Wiener Zeitung il 16 Dicembre pubblica il seguente annuncio: “Del signor Ludwig van Beethoven 12 nuovi Minuetti e 12 Danze Tedesche, nella riduzione per pianoforte, che sono state eseguite il 22 Novembre di quest’anno al ballo mascherato tenutosi a favore della Società degli Artisti nella imperialregia Redountensaal e che, come tutti sanno, sono state accolte con successo. Questa versione per pianoforte è estate realizzata dallo stesso signor compositore”. (fig. 31)

Nel medesimo giorno vi è un breve, ma importante articolo dove si annuncia che il 18 Dicembre ci sarà un concerto organizzato da Haydn nella piccola Redoutensaal dove “Beethoven suonerà come solista in uno dei suoi concerti per pianoforte”; si tratta del concerto no. 1 op. 15 (fig. 32)

Berlinische musikalische Zeitung (a cura di Johann Gottlieb Carl Spazier) 1793.  Journal des Luxus und der Moden Febbraio 1794. Wiener Zeitung del 1 Aprile, 16 Dicembre e 18 Dicembre 1795.  Figure da 29 a 32.

Jahrbuch der Tonkunst Wien und Prag, articolo di Johann Ferdinand Ritter von Schönfeld 1796. Wiener Zeitung del 9 Marzo 1796, 8 Febbraio 1797 e 26 marzo 1800  Figure da 33 a 36.

L’anno seguente, nel 1796, Johann Ferdinand Ritter von Schönfeld scrive nel suo Jahrbuch der Tonkunst Wien und Prag, una bellissima recensione sull’arte di suonare il pianoforte del compositore di Bonn:

Beethoven, è un genio della musica che da due anni ha scelto di risiedere a Vienna. Viene ammirato da tutti per la sua peculiare velocità e le straordinarie difficoltò che supera con grande disinvoltura. Da qualche tempo sembra essersi addentrato più che mai nel santuario più riposto dell’arte che si caratterizza per la precisione, la sensibilità e il gusto e, grazie a questo, ha innalzato considerevolmente la sua fama. Una prova lampante di un vero amore per l’arte è il fatto che si è affidato al nostro immortale Haydn per essere iniziato ai sacri misteri della composizione. Ora questo grande maestro lo ha affidato, durante la sua assenza, al nostro grande Albrechtsberger. Che cosa non ci si deve attendere se un genio cosi sommo si affida alla guida di maestri così eccellenti! Abbiamo già numerose sonate composte da lui tra cui le sue ultime, eccellono in modo particolare”. (fig. 33 e 34)

Le ultime due sonate a cui si fa riferimento sono le Tre Sonate Op. 2 che vengono annunciate nel Wiener Zeitung del 9 Marzo 1796 (fig. 35)

Il 19 Novembre del 1796, il giornale Leipziger Zeitung riporta “Lunedi 21 novembre Madame Duschek di Praga terrà un grande concerto vocale al Theater am Randstädter Thore; il programma del concerto comprenderà […], una cantata di Mad. Duschek e Dem. Neefe, inoltre una scena italiana composta per Mad. Duschek da Beethoven, ed alcuni brani di Mozart”.

Si tratta della Scena ed Aria “Ah, perfido” Op. 65.

Ancora il Wiener Zeitung, il giorno 8 Febbraio 1797, annuncia la pubblicazione da parte di Artaria delle due sonate per pianoforte e violoncello op. 5; il 7 Ottobre invece la sonata Op. 7 e Op. 8 sempre da parte di Artaria. Il 5 luglio 1798 viene promulgata la sottoscrizione delle Tre Sonate per pianoforte Op. 10 (pubblicate da Eder).

L’anno dopo, il 2 Marzo 1799, il Wiener Zeitung annuncia che sono state appena pubblicate le 10 Variazioni WoO 73 mentre il 18 Dicembre le 6 Variazioni WoO 76 e il 21 Dicembre le 7 Variazioni WoO 75.

La Prima Sinfonia Op. 21 fu eseguita per la prima volta, sotto la direzione del compositore, il 2 Aprile 1800 all’Hofburgtheater di Vienna in un’Accademia a beneficio di Beethoven che vendette personalmente i biglietti nella sua residenza dopo aver messo un regolare annuncio sulla Wiener Zeitung il 26 marzo 1800 che recitava: “La Imperial Regia Direzione ha concesso il beneficio di un’Accademia nell’Imperial Regio Teatro di Corte al sig. van Beethoven. Questi rende noto allo spettabile pubblico che l’accademia è fissata per il 2 aprile. Palchi e posti riservati si possono ottenere i giorni 1 e 2 aprile presso il sig. van Beethoven al n. 241, Tiefen Garten, terzo piano”. (fig. 36)

Oltre a quelle già elencate sopra il Wiener Zeitung annuncia la pubblicazione di molte opere giovanili di Beethoven tra cui: Op. 9 (21 e 25 luglio 1798), Op. 66 (22 Settembre 1798), Op. 11 (3 Ottobre 1798), Op. 12 (12 Gennaio 1799), Op. 13 (18 Dicembre 1799), Op. 14 (21 Dicembre 1799); WoO 40 (31 luglio 1793), WoO 121 (19 Novembre 1796), WoO 122 (29 aprile 1797), WoO 45 (4 Ottobre 1797), WoO 65 (13 agosto 1791), WoO 68 (27 Febbraio 1796), WoO 69 (30 Dicembre 1795), WoO 70 (23 Marzo 1796), WoO 71 (29 Aprile 1797), WoO 72 (7 Novembre 1798), WoO 73 (2 Marzo 1799), WoO 75 (21 Dicembre 1799), WoO 76 (18 Dicembre 1799), WoO 77 (16 Dicembre 1800).

Infine arriviamo alla più importante rivista di musica, Allgemeine Musikalische Zeitung, che inizia la sua pubblicazione il 3 Ottobre 1798 (fig. 37),per la casa editrice “fu Breitkopf & Härtel “di Lipsia.

L’Allgemeine musikalische Zeitung (Giornale musicale generale) recensiva spettacoli musicali di numerosi paesi, concentrandosi sulle nazioni di lingua tedesca, ma copriva anche la Francia, l’Italia, la Russia, la Gran Bretagna.

Gli articoli o recensioni sulle opere di Beethoven sono molteplici e cerchiamo di riassumerle in un elenco (ci vorrebbe un articolo dedicato solo riportare le lunghe e interessanti recensioni in modo completo!):

– 9 Gennaio 1799: vengono recensite le tre sonate per pianoforte composte da Joseph Wölfl (op. 6) e dedicate a Beethoven. Benché gli avesse dedicato le sue sonate composte nel 1798, i due compositori erano rivali. Infatti Beethoven “stracciò “Wölfl in una sorta di competizione al pianoforte tenutasi nella casa del Conte Wetzlar qualche mese dopo. Questo episodio segnò il declino della popolarità locale di Wölfl.

– 6 Marzo 1799: recensione delle variazioni Op. 66 e WoO 72 : “E’ molto risaputo che il Sig. van Beethoven è un bravissimo pianista e se, nel caso qualcuno non lo sappia, uno può dedurlo da queste variazioni” (fig. 38 e 39)

– 15 Maggio 1799: “I più famosi pianisti maschili e femminili in Vienna”, articolo dove si descrive il famoso paragone tra Beethoven e Joseph Wölfl; “il modo si suonare di Beethoven è estremamente brillante ma meno delicato, Egli dimostra il suo grandissimo vantaggio nell’improvvisazione. […] Dal tempo della morte di Mozart, che per me rimane il non plus ultra, non ho mai trovato questo tipo di piacere se non in Beethoven.” (fig. 40)

– 22 Maggio 1799: recensione del trio per pianoforte, clarinetto e violoncello Op. 11: “Questo trio, che qui e lì non è esattamente facile ma è, senza dubbio, più lineare di altri pezzi dello stesso autore”. (fig. 41)

– 5 Giugno 1799: recensione delle tre sonate per piano e violino Op. 12 : “Se il Sig. Beethoven si negasse di più e seguisse il percorso della natura, con il suo talento e il uso lavoro, certamente ci darebbe delle bellissime cose per uno strumento per cui sembra che abbia un controllo straordinario”. (fig. 42 e 43)

– 19 Giugno 1799: recensione delle X variazioni per pianoforte WoO 73: “Beethoven potrebbe essere in grado di fantasticare, ma non capisce come variare bene”. (fig. 44)

– 25 Settembre 1799: articolo riguardo notizie dalle regioni del Reno, dove si parla della musica di Bonn elencando Neefe e il “tredicenne [!] Beethoven”. (fig. 45)

– 9 Ottobre 1799: viene pubblicata la recensione delle tre sonate per piano Op. 10: “Non si può negare che il Sig. v. B[eethoven] sia un uomo di genialità, ha originalità, e va per la sua strada. Inoltre, il suo modo inusuale del suo modo di scrivere e il suo straordinario modo di padroneggiare lo strumento è da considerare tra i migliori pianisti e compositori del nostro tempo” (fig. 46 e 47)

Allgemeine Musikalische Zeitung recensioni di opere beethoveniane dell’ anno 1799.  Figure da 37 a 47.

– 19 Febbraio 1800: recensione della sonata per pianoforte Op. 13: “Il Sig. Beethoven senza dubbio appartiene alla cerchia degli artisti di eccellenza, e speriamo che ci presenterà ancora opere del suo genio e diligenza”. (fig. 48)

– 12 Marzo 1800: recensione delle VIII variazioni per pianoforte WoO 76 (LINK): “Leggere e piacevoli, senza avere nient’altro che risalti. Un compositore, come Beethoven, ci ha viziati con grande aspettative”. (fig. 49)

– 11 Giugno 1800: viene pubblicato il famoso aneddoto tra Beethoven e il ragno, di quando Beethoven da piccolo praticava il violino nella sua casa di Bonn e un ragno appariva e lo ascoltava, fino a quando sua madre un giorno uccise l’insetto e Beethoven rimase “in lutto” per molto tempo. Vi è da dire che l’aneddoto originale apparse verso il 1800 ma in relazione ad un musicista francese di nome Berthaume, il cui nome fu cambiato in Beethoven. (fig. 50)

– 2 luglio 1800: rapporto sul soggiorno del celebre cornista Giacomo Punto. Beethoven compose per lui la sonata per corno e pianoforte op. 17 (LINK). L’articolo riporta che il successo fu altissimo e il pubblico così entusiasta ,che la sonata fu immediatamente ripetuta. (fig. 51). Un altro articolo apparso sul Ofner und Pesther Taschenbuch, riporta ancora notizie sui due protagonisti relative a qualche mese prima: “Oggi 7 Maggio [1800] accademia del signor Beethover e del signor Punto […]. Chi è questo Beethoven? Questo nome è ignoto nella storia della musica tedesca. Punto è invece molto noto […]. Tre settimane prima del suo concerto [di Punto] ad Ofen-Pesth Punto apparve in un concerto a Vienna e proprio in compagnia di un certo Beethoven”.

– 15 (e 22) Ottobre 1800; recensione della Sinfonia no. 1 Op. 21 e del Settimino Op. 20: “Anche il Sig. Beethoven ha finalmente ottenuto il Teatro [l’ Hofburgtheater], ed è stata probabilmente l’Accademia più importante da lungo tempo a questa parte. Egli ha suonato un nuovo Concerto [molto probabilmente il Concerto n. 1 op. 15 per pianoforte] di sua composizione che comprende molte cose belle – soprattutto i primi due movimenti. Poi è stato eseguito un suo Settimino scritto con molto buon gusto e con sentimento. Ha improvvisato magistralmente [sull’Inno all’Imperatore di Haydn] e alla fine è stata eseguita una Sinfonia di sua composizione che ha rivelato molta arte, novità e ricchezza di idee”. (fig. 52 e 53)

Ed eccoci arrivati al 1800. Concorderete con me che già molto era stato scritto sul giovane Beethoven, ma è nulla in confronto a quanto si scriverà fino ad oggi, per un totale di ben 250 anni di storia della musica segnati dal Maestro di Bonn!

In questo articolo, con la mia opera di raccolta e a volte di mera elencazione , ho cercato di rendere evidente la personalità del Beethoven giovane compositore e pianista attraverso gli occhi dei suoi contemporanei, alcuni dei quali hanno avuto la fortuna di ascoltarlo direttamente.

A noi non resta che “ accontentarci” delle esecuzioni dei pezzi noti e , come cerca di realizzare il nostro sito, stupirci per la scoperta dei pezzi misconosciuti.

Luigi Bellofatto -revisione di Fiorella Romenzi

Allgemeine Musikalische Zeitung recensioni di opere beethoveniane dell’ anno 1800.  Figure da 48 a 53.

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