Blumenlese e Neue Blumenlese für Klavierliebhaber

Articolo sul Blumenlese e sul Neue Blumenlese, scritto da Luigi Bellofatto, amico ed insostituibile collaboratore del nostro sito, con musiche revisionate e digitalizzate dal musicologo e violoncellista Graziano Denini.

Il Blumenlese für Klavierliebhaber è un periodico pubblicato da Heinrich Philipp Carl Bossler (Darmstadt 22 Giugno 1744 – Gohlis 9 dicembre 1812) che nel 1779 inventò una macchina per stampare la musica che portò ad un miglioramento della stampa sia in termini di tempo che di qualità. Nel 1780 insieme a Caspar von Beecke, fratello del compositore Ignaz von Beecke, fondò la casa editrice a Speyer, di cui assunse la responsabilità l’anno successivo. La sua casa editrice, grazie anche all’aiuto del figlio Friederich, rimase attiva fino al 1828, pubblicando anche il Musikalische Realzeitung (1788-90), che cambiò nome in Musikalische Korrespondenz (1790-92).

Questo periodico apparve per la prima volta nel 1782, con fascicoli settimanali di circa 3 o 4 pagine ed ogni anno era diviso in due parti. Con eccezione dell’anno 1786, la pubblicazione continuò fino al 1787.

Il Blumenlese include una selezione di pezzi per piano e Lieder di diversi compositori stampati in formato oblungo per poter essere facilmente posizionati sul piano.

Nel 1784 Bossler modificò il titolo in Neue Blumenlese für Klavierliebhaber, ma ritornò subito l’anno successivo al titolo originale. Nel 1785 Bossler annunciò di voler cessare la pubblicazione di questo settimanale musicale che, in effetti, non apparve nel 1786 ma, a seguito di richieste da parte dei lettori e degli amanti della musica (i Liebhaber per l’appunto), ne riprese la pubblicazione, purtroppo per il solo 1787.

In questo periodico non è stata pubblicata musica di grandissimi compositori, basti pensare che la musica di Mozart è completamente assente, mentre C.P.E. Bach è rappresentato con una “Alla polacca” (nel 1782) e Joseph Haydn con un Minuetto, sempre nella stessa raccolta.  Vi sono comunque molti pezzi per piano di compositori abbastanza conosciuti del periodo come Clementi, Pleyel, Vogler e Wanhal anche se la maggior parte dei pezzi sono di musicisti meno noti.

Tra questi Joahnn Franz Xaver Sterkel (1750-1817), Christoph Rheineck (1748-1797), Joahnn Friederich Christmann (1752-1817) e molti altri che sono stati dimenticati come Buttestett, Sauerbrey, Eilenstein.

E’ da menzionare, inoltre, Antonio Rosetti, nato František Antonín Rössler (Litomerice, 1750 circa – Ludwigslust, 30 giugno 1792), compositore e contrabbassista ceco, spesso confuso con il compositore milanese Antonio Rossetti nato nel 1744 o con il violinista con il medesimo nome, anche lui compositore e allievo di Haydn.

Il Blumenlese è caratterizzato in genere da una ricca varietà di pezzi di diverse tipologie e forme (tra le quali vale menzionare un arrangiamento per tastiera dell’Ouverture dell’opera “Una cosa rara” di Martìn y Soler e  di “Orphée et Euridice” di Johann Gottlieb Naumann) e una sinfonia di Schmittbauer; la maggior parte delle composizioni sono comunque danze o pezzi brevi. Le sonate sono delle eccezioni e la raccolta ne comprende soltanto due complete, una di Wanhal e una di Schmittbauer.

I Lieder presenti nel Blumenlese sono di diverse tipologie: alcuni sono semplici Volkslieder, altri ballate, lamenti, Wiegenlieder; comprendono, quindi, brani scherzosi, leggeri ma anche drammatici.

Gli autori dei testi o i poeti (la maggior parte sono autori locali) sono spesso identificati e menzionati nei volumi pubblicati tra il 1782 e 1785, anche se solo occasionalmente si riscontrano figure importanti come Wieland, Goethe e Hölty.

Le pubblicazioni di Bossler ebbero un grande successo. Nel primo anno la lista dei sottoscrittori comprendeva più di 800 nomi, tanto che si dovette provvedere ad una ristampa verso la fine del 1782. Purtroppo, invece, la critica non fu entusiastica, come riportato in varie riviste dell’epoca.

L‘importanza di Bossler e del Blumenlese für Klavierliebhaber è legata alla pubblicazione delle prime opere di Beethoven.
La raccolta del 1783 (parte seconda) a pagina 69 pubblica il Rondo für Klavier (C-Dur) WoO 48, mentre a pagina 69 il:

“Schilderung eines Mädchens”, Lied für Singstimme und Klavier WoO 107

Nel 1783 pubblicò le prime (tre) sonate per pianoforte, con il titolo:

Drei / Sonaten / fürs / Klavier / dem / Hochwürdigsten Erzbischofe / und Kurfürsten zu Köln / Maximilian Friedrich / meinem gnädigsten HERRN / gewidmet und verfertiget / von Ludwig van Beethoven / alt eilf Jahr. (26 pagine).

Queste tre Sonate (in mi bemolle maggiore, fa minore, re maggiore) per pianoforte furono, come dice il titolo in tedesco, dedicate al principe Maximilian Friedrich, arcivescovo elettore di Colonia che risiedeva a Bonn con la sua corte e cappella elettorale, di cui era stato direttore dal 1773 il nonno di Beethoven e del quale fece parte dal 1764 anche il padre nel ruolo di tenore. Nel 1782 Beethoven iniziò a sostituire a volte Neefe come organista.

Queste tre composizioni portano una dedica di Beethoven e una lettera adulatoria che si pensa sia stata “modificata” ad hoc da Neefe con la speranza di invocare la protezione del principe e ottenere un posto stabile, cosa che avvenne dopo vari mesi con la venuta del nuovo elettore Maximilian Franz d’Austria nel 1784. (ascoltabili sul nostro sito)

Il Neue Blumenlese für Klavierliebhaber del 1784 pubblica ancora due composizioni di Beethoven:

Rondo Allegretto / del Sgre van Bethofen. WoO 49
e
An einen Säugling / Von Hrn. Beethoven. WoO 108

Una curiosità sul Rondo WoO 49: venne pubblicato inizialmente con il nome dell’autore sbagliato (“Bethhofen”) e solo in seguito – e solo in alcune copie – corretto con il titolo della composizione in “Rondo Allegretto / del Sgre van Beethoven” (vedere le due figure comparative ai fianchi).

Infine ricordiamo che Bossler pubblicò un lungo articolo su Beethoven nel suo Musikalische Korrespondenz der teutschen Filarmonischen Gesellschaft für das Jahr 1791 scritto da Karl Ludwig Junker (1748-1797) in forma di lettera.

Questa lunga lettera, pubblicata nel Musikalische Korrespondenz del 23 Novembre 1791, dà un bellissimo resoconto delle attività musicali che Junker ascoltò durante la sua visita a Mergentheim il 11 e 12 Ottobre.

Tra gli artisti elogiò moltissimo Beethoven e lo descrisse come “uno dei più grandi esecutori al piano” ma anche come un giovane uomo amabile e senza pretese. Junker scrive di aver ascoltato Beethoven suonare il piano non in concerti, ma in ambiente privato, ammirando le sue improvvisazioni.

Beethoven non dimenticò mai il nome di Junker e lo ricordò in una lettera all’editore Schott nel 1824.

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