Paola Perrucci al conservatorio G.B. Martini di Bologna: Beethoven e l’ arpa

Bologna sabato 6 aprile 2024

Tratto dal programma di sala:

Il programma dedicato alle musiche di Beethoven per arpa nasce dal lavoro dei “Convegni di studi storici del repertorio arpistico”, che Paola Perrucci organizza annualmente in Conservatorio o in col­laborazione con i colleghi Carlo Mazzoli e Annarosa Vannoni oltre al gruppo di ricerca con Chiara Sintoni, Elisa Bognetti e Luca Delpriori

Nello specifico del programma di stasera vengono eseguiti arche alcuni brani che sono stati riscoperti dal Centro Ricerche Musicali (CR.M.), un’organizzazione internazionale dedicata alla divulgazione e allo studio dell’opera di Ludwig van Beethoven, che mira a diffondere la conoscenza dell’intera opera di Beethoven, rendendo accessibili al pubblico risorse qual articoli, saggi, conte­nuti multimediali e una catalogazione completa della sua musica. A cura del CR.M. sono le note al programma di sala.

Le “Sei variazioni su un tema svizzero” di Beethoven, che porta il numero di catalogo WoO 64, sono un’opera per pianoforte o arpa composta tra il 1790 e il 1792. Il tema è tratto dalla canzone popolare svizzera “Es batt e’ Buur e’ Tochterli”

Le variazioni mantengono il carattere aforistico del tema, con modifiche che riguardano principalmente il contesto e l’ornamentazione, lasciando inalterato il profilo melodico e la conformazione armonica del tema. Si configurano eterodosse, con frasi di undici battute, ad eccezione della terza variazione che include una ripetizione di otto battute e l’ultima che è seguita da una coda di tre battute.

Questa composizione è stata definita da François-René Tranchefort come un’esercitazione scolastica basata su una melodia originale non particolarmente apprezzata, mentre secondo Luigi Della Croce, il tema cantilenante è trattato in modo genialmente convenzionale. La dicitura espressamente indicata per “pianoforte o arpa”, unica nel suo genere nella produzione beethoveniana, riporta a quella fase di passaggio tra questi strumenti che si verificò alla fine del XIX secolo.

(per chi desiderasse approfondire l’ argomento: WoO 64 – Variazioni (6) su un tema svizzero in fa maggiore per pianoforte o arpa

Paola Perrucci e Michael Rast Tonmeister, della Radio Svizzera Italiana di Lugano.

In prima esecuzione assoluta vi presentiamo i tre ”Divertissements pour la Harpe par Beethoven”.

I “Divertissements pour la Harpe” attribuiti a Beethoven sono un insieme di tre pezzi per arpa che sono stati oggetto di discussione riguardo la loro autenticità. Il manoscritto, datato intorno al 1820-1830, è conservato nella Biblioteca di Brno, Námešt’ (A 17647). I tre pezzi sono:

  1. Maestoso moderato

È stato ipotizzato che il compositore potrebbe essere stato, se non lo stesso Beethoven,  il Conte Karl Wilhelm von Haugwitz, un contemporaneo del compositore. Karl Wilhelm von Haugwitz era figlio del conte Heinrich Wilhelm von Haugwitz che possedeva il castello di Náměšť, a una trentina di chilometri di distanza da Praga, dove erano conservate queste partiture.  Si sa che Beethoven avesse conosciuto bene sia padre sia il figlio Haugwitz, avendoli incontrati a casa del barone van Swieten, poco dopo il suo arrivo a Vienna. Il padre, nato il suo stesso anno, potrebbe averlo invitato nel suo castello in Moravia durante il viaggio a Praga nel 1796 del compositore, il che collocherebbe temporalmente queste straordinarie musiche alla fine del 18° secolo.

Questi pezzi rappresentano un interessante esempio di come la musica possa essere attribuita o associata a un compositore famoso, anche se l’autenticità non è certa. In tempi recenti il primo musicologo ad avere accesso e trascrivere integralmente i tre brani è stato il dott. Michel Rouch, collaboratore del Centro Ricerche Musicali Lvbeethoven.it, dove si può consultare un articolo approfondito dedicato all’ argomento.

(per chi desiderasse dunque approfondire l’ argomento: Trois “Divertissements” pour la Harpe par Beethoven. Ms. ca. 1830)

L’ adagio della celeberrima “Sonata quasi fantasia” è stato trascritto da John Thomas (1826 – 1913) celebre arpista e compositore gallese, che fu arpista alla corte della Regina Vittoria.

(anche in questo caso, per chi desiderasse approfondire la conoscenza di questa già conosciutissima sonata e della sua consorella: Opus 27 – Sonate (2) quasi una fantasia in mi bemolle maggiore e do diesis minore per pianoforte)

Le musiche per arpa fanno parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura dell’ arpista signora professoressa concertista Paola Perrucci

Conservatorio G.B. Martini Piazza Rossini 2 Bologna

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