Opus 121a Variazioni (10) in sol maggiore, per pianoforte, violino e violoncello sul tema della canzone Ich bin der Schneider Kakadu (Io sono il sarto Cacatoa) di Wenzel Müller

Introduzione – Adagio assai. Thema – Allegretto

Opus 121a Variazioni (10) in sol maggiore, per pianoforte, violino e violoncello sul tema della canzone “Ich bin der Schneider Kakadu” (Io sono il sarto Cacatoa) di Wenzel Müller op. 121 a, epoca giovanile – metà 1816, pubblicata a Vienna, Steiner, maggio 1824. GA. n. 87 (serie 11/9) – B. 121/a – KH. 121/« – L. IV, p. 139 fb (come op. 121 /b) – N. 121/a – T. 247.

Il manoscritto originale, che fa parte della raccolta Koch di Wildegg (Svizzera), è intitolato: “Veränderungen mit einer Einleitung u. Anhang von L. v. Beethoven” (Variazioni con una introduzione ed epilogo, di L. v. B.). In una lettera del 19 luglio 1816 il maestro, proponendo l’opera insieme con altre all’editore G. Härtel, scriveva: «Fanno parte delle mie prime opere, ma non si tratta di roba scadente». E’ pertanto oggi da scartare l’opinione, in passato diffusa, che le Variazioni siano state composte nel 1823.

D’altra parte l’epoca giovanile non esclude l’eventualità di ritocchi posteriori più o meno ampi (cosa non nuova in Beethoven): soprattutto forse nell’introduzione e nell’epilogo che inquadrano le Variazioni vere e proprie come in una sontuosa cornice, ed a cui il maestro nella lettera suddetta accenna in modo particolare.

Pertanto abbiamo creduto di portare la data dell’opera all’epoca della proposta di pubblicazione di cui sopra, come quella di un suo definitivo compimento. L’introduzione (Adagio assai) è una pagina ampia e grave in minore che tanto per il motivo su cui si basa, quanto per il suo sviluppo e il carattere espressivo fa contrasto con la successiva disinvolta esposizione del tema, dove l’intero complesso risponde di volta in volta alle proposte del pianoforte. Il tema appartiene ad una canzone dell’operetta “Der Schwestern von Prag” (Le sorelle di Praga), di Wenzel Müller, rappresentata la prima volta nel 1794, ripetuta poi in anni successivi: 1806, 1813, 1814. La canzone, di carattere popolare, figura anche nell’operetta “Rochus Pumpernickel” di I. v. Seyfried (1809).

Ma uno spunto quasi identico se ne trova già in un intermezzo del Rondò del Concerto per violino e pianoforte di Mozart in sol maggiore, K. 216. Le prime tre Variazioni, rispettivamente del pianoforte solo, del violino e del violoncello (accompagnati dal pianoforte), hanno carattere ornamentale e tecnico. Tutti e tre gli strumenti prendono parte, con finezza di forme imitate, alla quarta e alla quinta. Nella sesta, la leggera figurazione di movimento del pianoforte, che adombra in maniera trasparente il tema, è accentata in contrattempo dalle note staccate rispettivamente del violino e del violoncello.

Una specie di divertimento fra i due strumenti ad arco costituisce la settima Variazione con il suo spunto a canone. La caratteristica dell’ottava è data dalle agili figurazioni in costante alternativa fra violino e violoncello da una parte e pianoforte dall’altra. La nona (Adagio espressivo) e la decima (Presto), a contrasto fra loro, sono le più importanti e sviluppate della serie: l’una torna al patetico tono minore dell’introduzione, ed è alternativamente divisa o concertata fra i due archi e il pianoforte; l’altra riporta il maggiore in una figura quasi di giga (caratteristico l’appoggio degli accordi in pizzicato, al principio, nel violino e violoncello) che mette capo ad una fuga, nuovamente in sol minore, conducente al gentile Allegretto finale, in cui il tema è ancora ripreso e portato alla festosa conclusione.

Creazione e pubblicazione: il momento della composizione non può essere determinato esattamente. L’opera fu composta probabilmente in una prima versione tra il 1801 e il 1803 e forse rivista nel 1816. L’edizione originale viennese in parti fu pubblicata da Steiner & Comp. nel maggio 1824. L’edizione londinese seguì nel 1824 (all’ inizio dell’ estate?) presso Chappell & Co.

l fratello di Beethoven Kaspar Karl offrì il 27 agosto 1803 agli editori Breitkopf & Härtel delle „Variationen für Klavier Violin et Violo[n]cello mit Introduzzion und grosem letztem Stück“ (BGA 153). Questa descrizione si adatta più all’op. 121a che all’altra serie di variazioni per trio con pianoforte, l’ op. 44. Tuttavia, poiché non sono stati conservati abbozzi chiaramente assegnabili all’ opera, non è possibile confermare quest’ ipotesi. La partitura autografa è annotata su un tipo di carta che Beethoven utilizzò nella primavera del 1816 per i Lieder dell’ op. 98 e 99. La datazione 1816 è supportata dalla firma del compositore sull’autografo, che è scritto in caratteri tedeschi (Beethoven passò alla scrittura latina intorno al 1818/19). La formulazione di un’offerta a Breitkopf & Härtel del 19 luglio 1816 cita specificamente l’op. 121a: „Variationen mit einer Einleitung u. Anhang für Klawier violin u. violonschell über ein bekanntes müllerisches Thema, sie sind von meinen Frühem Kompositionen jedoch gehören sie nicht unter die verwerflichen“ (BGA 950). Non è possibile stabilire se la versione scritta nella partitura autografa del 1816 sia stata completamente riveduta, dal momento che ci mancano fonti o prove (per argomentazioni stilistiche si veda Edelmann/Opl21a).

Le variazioni Op.121a non furono pubblicate che nel 1824 a Vienna presso Steiner & Comp e contemporaneamente a Londra da Chappell & Co. Quest’ultima edizione è molto probabilmente merito di Johann Reinhold Schultz, commerciante di musica con sede a Londra e agente editoriale che, tra le altre cose, si occupò della commercializzazione delle opere di Beethoven presso editori inglesi (in particolare arrangiamenti di musica da camera di opere più grandi). Alan Tyson ha ragioni convincenti per credere che fosse il „Proprietor“ per il quale Chappell e Goulding scrissero l’edizione londinese dell’op. 121a (Tyson/Editions p. 121f). Schultz aveva già contattato Tobias Haslinger, successivo successore di Steiner, nel 1814 e aveva visitato Beethoven durante un viaggio a Vienna il 28 settembre 1823. Un rapporto su quest’ incontro parla di un trio manoscritto, che sarà pubblicato a breve a Londra (The Harmonicon 2, 1824, January 1824, p. 10f). Presumibilmente Schutz portò una copia del trio da Vienna a Londra, che servì da modello per l’edizione londinese. Questa fu dunque creata indipendentemente dall’edizione viennese e può essere considerata un’autentica edizione parallela.

Per quanto riguarda il numero d’opus anomalo “121a” dobbiamo notare che, sebbene l’opera apparisse come “opera 121” più di un anno prima dell’ Opferlied op.121b, l’ opera fu inclusa nel “Catalogue des Oeuvres” completato da Artaria del 1837 come “No 121” insieme all’ Opferlied. Forse ci si basò sul fatto che Beethoven non contasse le serie di variazioni come vere e proprie “opere”. La suddivisione in op. 121a e 121b si trovaprobabilmente per la prima volta nel catalogo B&H/1851. (Cappi, a sua volta, designò le sue edizioni dell’Op. 121b e dell’Op. 128 come Op. 121 n. 1 e 2)

Il tema delle variazioni è tratto dallo Singspiel di Wenzel Müller (1767-1835) „Die Schwestern von Prag“, Auftrittslied des Schneidergesellen Crispin „Ich bin der Schneider Wetz und Wetz“

Adattamento della commedia (Lustspiel) di Philipp Hafner „Der von dreyen Schwiegersöhnen geplagte Odoardo, oder Hannswurst und Crispin, die lächerlichen Schwestern von Prag“.

Il Singspiel di Müller fu rappresentato per la prima volta l’11 marzo 1794 al Marinellischen Theater in der Wiener Leopoldstadt (il “Kasperle”) e fu eseguito 130 volte durante la vita di Beethoven (Edelmann/Opl21a p. 78, da Hadamowsky/Leopoldstadt p. 249). La canzone di Crispin fu un grande successo e trovò anche una strada indipendente nel quodlibet “Rochus Pumpernickel” di Matthäus Stegmayer e Ignaz von Seyfried (Vienna 1809). La sostituzione di “Wetz und Wetz” (in seguito “Wetz, Wetz, Wetz”) con “Kakadu” avvenne in edizioni ed arrangiamenti della canzone pubblicati individualmente, non nella tradizione del Singspiel. La modifica può essere trovata, ad esempio, nel 1802 nel catalogo  dell’editore musicale Johann Michael Götz (pag. 19 e 44; Dorfmüller/Klaviertrios p. 17 ed Edelmann/Op. 121a pagina 102). Libretto a stampa Norimberga: Michael Joseph Schmid 1796, 2a edizione a Vienna: J. B. Wallishauser 1841, testi riprodotti in Edelmann/Op. 121a p.78f, per la ricezione del Singspiel vedere anche Krone/Müller p.47f e 85.

Autografi ed abbozzi dispersi. Nel quaderno di abbozzi “Landsberg 7” esiste uno schizzo del 1801 circa a pagina 181 con una affinità motivica con il tema dell’op. 121a (D-B, Mus. ms. autogr. Beethoven Landsberg 7; Edelmann/Op.121a p. 102). Forse gli schizzi per l’op. 121a erano contenuti nel quaderno “Sauer”, oggi ricostruibile solo in parte, datato aprile-novembre 1801. Se le note del 1816 a pagina 87 del quaderno di abbozzi “Scheide” si riferiscono effettivamente all’op. 121a, ebbero origine probabilmente in connessione con la preparazione della partitura autografa superstite (JTW p. 245).

Partitura:  D-BNba, collezione HC Bodmer, HCB BMh 12/52.  Titolo: Folio 1 recto  „Variazionen / für Piano / Violin u Violonschell“, – Folio 2 recto Titolo di testa „Veränderungen / mit einer Einleitung u. Anhang, von L. v Beethowen“. Umfang: 18 fogli; Foglio 1 recto vuoto 34 pagine di testo musicale Folio 2 recto – 18 recto vuoti. Carta: formato orizzontale, 23,5 x 30,5 cm, 12 righe. Provenienza: Friedrich Wilhelm Jähns, Berlino. – Siegfried Ochs, Berlino. – Louis Koch, Francoforte sul Meno. – Collezione Louis Koch, Wildegg. – Hans Conrad Bodmer, Zurigo. – Acquisito nel 1956. Facsimile e descrizione: DBH/online.

Edizione Vienna: 1824 (maggio). Vienna, SA Steiner e Comp., VN 4603, PN “S: u: C: 4603”. – Titolo: „ADAGIO, VARIATIONEN UND RONDO, / für / Pianoforte, Violine und Violoncell / von / LUDWIG van BEETHOVEN. / 121tes Werk, / [1.:] N° 4603. [Mitte:] Eigenthum der Verleger, [r.:] Preis f. 2 – C. M. / Wien, / bey S. A. Steiner und Comp.“ — Pubblicità: Wiener Zeitung 7 maggio 1824

Edizione londinese: 1824 (inizio estate?). London, Chappell & Co. – Titolo: „TRIO, / for Piano Forte, / Violin and Violoncello / By / L. v. BEETHOVEN. / Ent. Sta. Hall. – Price 7S / London, Published for the Proprietor, / BY Chappell & C° 50, New Bond Street. / & Goulding & C° Soho Square. / This Trio is Property“

Documentazione su lettere: BGA 153, 156, 950, 1258.

Recensioni: Wiener Originalausgabe, Titelauflage: (Wiener) Allgemeiner musikalischer Anzeiger 2 (1830), 20 marzo 1830, p.47 (Kunze/Werke p. 419). – Edizione originale londinese: The Harmonicon 2 (1824), giugno 1824, p. 112.

Bibliografia: Dorfmüller/Klaviertrios. – Edelmann/Op.121a. – Krone/Müller. – Lockwood/ Op.121a. – Sachs/Hummel pagine 205-208. – Tyson/Editions pagine 121-125. – Tyson/Op.121a.

Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn

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