Biamonti 445 – Appunti per un’improvvisazione, 1807 – principio 1808.

Biamonti 445 – Appunti per un’improvvisazione, 1807 – principio 1808. Si trovano in alcuni fogli conservati nel museo storico Heryer di Colonia, e sono stati descritti da Georg Kinsky (Musikhistorischen Museum von Wilhelm Heyer, Katalog, Colonia 1916, parte IV, Musik-Autographen, numero 215, pagine 164 – 167), che ne riporta i seguenti (gli ultimi due preceduti da un’annotazione: “Si improvvisa propriamente solo quando non si bada a ciò che si suona: così se si volesse veramente improvvisare davanti al pubblico nel modo migliore bisognerebbe abbandonarsi a ciò che ad uno piace in quel momento”).

Questi fogli di appunti, soggiunge Georg Kinsky ”mostrano come Beethoven, nonostante l’annotazione di cui alle lettere c e d si preparasse quando improvvisava in pubblico. Se ciò sia avvenuto di regola, o soltanto in particolari occasioni, non sappiamo; non pare tuttavia che siano conservati altri fogli di appunti dello stesso genere. Una indicazione apposta ad alcuni passaggi che ricorrono quelli alla fine del primo tempo del concerto in mi bemolle maggiore Opus 73: “Auf diese Art jede Fantasie entworfen und hermach im Theater ausgefürt” (in questa maniera ogni fantasia abbozzata, che poi eseguita in teatro) ci prova palesemente come in simili casi egli seguisse un piano determinato e – contrariamente a quanto avveniva nell’improvvisazione, spesso di durata illimitata, a cui si abbandonava nella cerchia degli amici – avanti al pubblico sottoponesse la sua fantasia ad uno schema dettato da un punto di vista pratico”.

Tutte le note sono riprese dal libro/catalogo dello Heyer Museum (Musikhistorischen Museum von Wilhelm Heyer, Katalog, Colonia 1916, parte IV, Musik-Autographen, numero 215, pagine 164 – 167). La collezione è ad oggi dispersa; molte parti sono presso privati. La copia consultata è conservata presso la Beethoven – Haus di Bonn. Ringraziamo Luigi Bellofatto per la ricerca. Le note a matita che spesso correggono le scelte di Georg Kinsky sono di Max Unger, noto studioso di Beethoven e particolarmente dei manoscritti del maestro conservati presso l’ Ex Biblioteca del Conservatorio di Parigi.

Pagina 164: NO. 215. Fogli di abbozzi. Non etichettato. Gli schizzi, tutti scritti con inchiostro, che risalgono probabilmente all’anno 1807 o all’inizio del 1808 (vedi sotto), contengono principalmente abbozzi della fantasia per pianoforte (Opus 77 NdR) e sono da intendersi come uno schema o una preparazione per un’improvvisazione pubblica (vedere p. 167). Il testo musicale è intervallato da commenti di vario genere, che Beethoven scriveva come soliloqui mentre componeva. 2 doppi fogli abbinati, 5, ciascuno di 2 fogli da otto righe. in formato (orizzontale) ca. 22,5 : 31,5 cm con 8 pagine di testo musicale, alcune delle quali scritte solo per metà.
Pagina 1, righe 1-4: due abbozzi apparentemente correlati per pianoforte, ciascuno di 4 battute. No. 1 (do minore, segue esempio Biamonti 445 A).

Vedere il tema in do minore, tematicamente correlato, a pagina 5 del Ms., pagina 166 del presente catalogo.) N. 2: una modulazione armonicamente interessante dal la bemolle maggiore al sol maggiore. Pagina 2, righe 1-3: Una nota scritta a grandi lettere in matita rossa: „ Violoncell in Ansehung / der fprünge etc. / Harmonie” Questo promemoria si riferisce probabilmente alla sonata per violoncello in la maggiore op. 69, la cui composizione fu completata nella prima metà del 1808. (Thayer, vol. III p. 113.)

Pagina 3, righe 1-2: una formula di chiusura di quattro battute (cadenza) in sol minore (tempo 3/8) annotata al pianoforte. — Righe 3-4: “fuga / Do diesis minore”, inizio di sei battute di una fuga per quartetto d’archi o tema di pianoforte in basso, risposta (sol diesis minore) alla terza voce:


Pagina 165:  La parte centrale di queste bozze è utilizzata in una versione leggermente diversa della seconda delle quattro diverse versioni in cui B. ha musicato la canzone di Goethe Sehsucht; (WoO 145). Lo schizzo mostra apparentemente la prima forma in cui fu concepita da Beethoven la melodia del Lied. Il manoscritto finale può esser reperito alla Biblioteca di Berlino. Assieme a questi appaiono abbozzi per la sinfonia in do minore, che Nottebohm trattò nella sua Zweite Beethoveniana (p. 528f:). — Le quattro melodie della canzone di Mignon erano pronte per la stampa all’inizio di marzo 1808 (Thayer, vol. III p. 115); la prima composizione apparve già nell’ aprile come supplemento al 3° numero della rivista “Prometheus” edita da J. L. Stoll, le altre insieme alla prima con il titolo “Die Sehnsucht von Göthe mit vier Melodien nebst Clavierbegleitung“ .  e successivamente nel settembre 1810,  Kunst- und Industrie-Comptoir zu Wien und Pesth (Nottebohm, elenco tematico p. 181; Thayer, vol. III p. 251).

Tra la prima e la seconda stesura di “Sehnsucht” si trova la seguente nota di quattro righe frettolosamente scritta da B. su questa pagina del Ms.: „für Sessi jezt gefchrieben zum Conzert / brauchts nichts mehr als einer Sinphonie – / geht diefe fort für Weinmüller / und Vogel ein duett geschrieben1) –  Questa nota si riferisce forse ad una delle “Akademien für die öffentlichen Wohltätigkeitsanstalten im Theater an der Wien“  dove B. nel 1807/08 partecipò più volte, ad esempio dirigendo, il 15 novembre 1807 la sua 4a sinfonia, l’Ouverture Coriolano e un concerto per pianoforte (Thayer, Bd. III pagina 78) e dove furono eseguite per la prima volta le sinfonie in do minore e Pastorale, il concerto per pianoforte in sol maggiore e la Fantasia Corale. — Sessi è l’ eccellente Soprano -Maria Theresia Sessi, morta il 12 marzo 1812, che prese parte al concerto tenuto al Teatro dell’Opera di Corte di Vienna in cui A Czerny  eseguì per la prima volta a Vienna il concerto per pianoforte in mi bemolle maggiore. I cantanti Weinmüller e Vogl furono tra i membri più eccezionali del k. K. Opera di Corte. Carl Friedrich Clemens Weinmüller (nato nel 1764 a Dillingen, morto nel 1828 a Döbling vicino a Vienna) era un bassista membro dell’orchestra di corte dal 1798.

Johann Michael, Vogl (nato nel 1768 a Steyr, morto nel 1840 a Vienna), fedele amico e seguace di Franz Schubert, fu baritono dell’orchestra di corte dal 1794 al 1822.  (Thayer, vol. III p. 409 ss.)


Pagina 166:  Pagina 5. All’inizio di questa pagina (righe 1-2) c’è la seguente nota: „Man fantasirt eigentlich nur, wenn man gar nicht acht / giebt, was man spielt, so — würde man / auch am besten, wahrsten fantasiren öffentlich — / sich ungezwungen überlassen, eben was einem / gefällt”.  A riprova di ciò, per così dire, seguono (alle righe 3-6) due abbozzi per pianoforte: a) Do minore 4/4,  “all° / non molto” (6 battute): Biamonti 445 B. E poi l’ inizio di un tema in Mi maggiore (due battute con “da capo”) (Biamonti 445 C) Pagina 6. Vari altri abbozzi di passaggi per pianoforte (mi bemolle maggiore), che ricordano i passaggi alla fine del primo movimento del concerto per pianoforte in mi bemolle maggiore scritto nel 1809; Nella parte inferiore della pagina: „Lied variirt / am Ende / Fuge und / mit pianissimo / aufgehört / auf diese Art jede Fantasie entworfen / und hernach im Theater ausgeführt “

Pagina 7. In cima alla pagina: „Bej ändern Gelegenheiten sich das Thema geben lassen / geschrieben, und gleich variirt //” Sotto (righe 2-5) c’è un passaggio di pianoforte di tre battute in mi bemolle maggiore (cfr. pagina 6 del Ms.), con scritto “(im Concert sempre a due)”. Segue la seguente nota “alle opern-Bücher durchgelesen und manchmal passende Texte / zu einem lied zum variiren anzuwenden, so lebe wohl oder d.g. [dergleichen] von Abscheide kömmt / wenn man irgendwo fortgeht. Da wahrscheinlich nichts / zu hoffen ift, so richte es so ein, dass du in der Fasten Ein oder 2 / Konzerte Auf praenumeration bej jan gieb[s]t – und dann / in Gottes namen weiter. Morgen an Dietrichstein wegen ……. geschriben.


Pagina 167: L’osservazione del monologo di Beethoven sui concerti previsti “bej jan” si riferisce agli “Hoftraiteurs” fratelli Jahn, che possedevano una sala da ballo e da concerto nella Himmelpfortgasse e cercarono di convincere B. ad organizzare ivi dei concerti. Pagina 8: Pagina 8. L’ultima pagina del Ms. contiene inoltre (righe 1, 2, 4-7) abbozzi di brani per una fantasia pianistica in mi bemolle maggiore; prima della battuta 4 è scritto  “tiefer / Bass simple” (nella 1a e 6a battuta per la mano destra: scale cadenzali “pp: dolce”), le note per la mano sinistra sono: (Biamonti 445D).

Le pagine seguenti saranno trattate separatamente per Biamonti 476 – Abbozzo inutilizzato per l’ultimo tempo dell’Opus 73, principio 1809.


I testi e i documenti di questa pagina sono curati da Luigi Bellofatto. Chi volesse consultare o richiedere dette risorse, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati riveduti da  i nostri  revisori. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.