WoO 212 (già Hess 61 – Biamonti 285) Anglaise in re maggiore per pianoforte

Anglaise in re maggiore (Schmitz, XXI) Biamonti 285, battute 8/8 1800 circa Pubblicata da Willy Hess nel nono fascicolo dei Supplemente zur Gesamt Ausgabe, 1965. Questo pezzo e il precedente (entrambi iniziati intorno al 1800) si trovano in un autografo [(In un vecchio catalogo il manoscritto è catalogato come BH 114, mentre in uno più recente come SBH 631, o anche come SV 88.)] alla Beethoven-Haus e sono stati pubblicati per la prima volta da Arnold Schmitz [in Beethoven. Unbekannte Skizzen und Entwürfe. Untersuchung, Ubertragung, Faksimile – presente integralmente sul sito  del Centro Ricerche Musicali], nel vol. 3 della Veröffentlichungen des Beethoven-Haus, Bonn, 1924, come stesure II e XXL [Questo pezzo e quello precedente è possibile che non siano stati scritti prima del 1793. Pubblicato da Hess in SBG, vol. IX, 1965, p. 23.]

Quest’Anglaise datata inizialmente 1800, si ritiene ora sia stata composta nel 1793. Mark Zimmer ci informa che si trova assieme all’Allemande WoO 81, alle Quattro Bagatelle WoO 213, alla Bagatella Hess 60. alle due Bagatelle già praticamente compiute, Biamonti 269277 e, a numerosi abbozzi catalogati Biamonti 268270271272273274276278279280281, in due fogli nel Beethoven-Archiv di Bonn, SBH 631 (SV 88). Fa parte del gruppo di Bagatelle che Beethoven propose di pubblicare all’editore Carl Friedrich Peters nel 1822 che rifiutò.

Origine e pubblicazione: Composta nel 1793 a Vienna. La prima edizione apparve postuma nel 1924 nell’esame di Arnold Schmitz degli schizzi di Beethoven.

L’Anglaise è annotata su un doppio foglio sul quale sono presenti numerosi altri schizzi  di opere edite (WoO 81, Op. 75 n. 3) e inediti (per pianoforte,  in Re maggiore, Sol maggiore e La maggiore, Hess 60 , nonché un rondò in la maggiore). Douglas Johnson data la scrittura al 1793/94. Secondo Johnson, il documento potrebbe essere stato rivisto da Joseph Haydn, che fu insegnante di Beethoven nel 1793. In quell’ anno Beethoven lavorò principalmente su carta di questo tipo. Proprio per la presenza degli schizzi del Lied op.75 n.3, Johnson considera le annotazioni sul doppio foglio probabilmente i primi scritti fatti a Vienna (Johnson-Fischhof vol. 1 pp. 88, 400). Gustav Nottebohm, invece, datò gli abbozzi per l’op. 75 n. 5 „der Handschrift nach gegen 1800“ “dalla grafia circa del 1800” (Nottebohm / Beethoveniana ll p. 563).

Si trova alla Beethovenhaus in un bifoglio catalogato come BH 114 alla pagina 4 righi 15-16. L’interi 2 fogli sono stati analizzati da A. Schmitz “Beethoven – Unbekannte Skizzen und Entwürfe” (Beethovenhaus, Bonn 1924) Questo bifoglio risale al periodo 1792-1794 e comprende, tra le altre cose, l’Allemande WoO 81 e le Bagatelle che Beethoven aveva cercato di vendere all’editore Peters nel 1800. Il titolo di “Anglaise” viene indicato direttamente da Beethoven e lo troviamo all’inizio del brano in mezzo ai due righi. Il manoscritto è molto pasticciato soprattutto verso la fine e, visto che era l’ultimo pezzo scritto in fondo all’ultima pagina, il ritornello ed il finale sono scritti oltre al pentagramma.
Così le descrive Schmitz : “L’ultimo schizzo XXI è ancora una bozza di movimento di danza, questa volta per un Anglaise. I primi due periodi sono completamente sviluppati nella melodia e nel basso. Come l’Allemande, (WoO 81) anche questo movimento ha movimenti di sedicesimi in tutta la sua parte principale. Ma le figure simmetriche nella melodia sono qui più brevi e si susseguono più da vicino. Ciò conferisce al tutto una posizione più rigida. Il tremolo di ottava nelle battute 1, 3, 9, 11 e 13 porta un momento contrastante e allo stesso tempo un nuovo impulso ritmico nel movimento.” Scheda dell’opera: D-BNba, BH 114, foglio 2v. Il doppio foglio contiene anche abbozzi per WoO 81 e WoO 213 nonché schizzi per l’op. 75 n. 3. Titolo: All’inizio della riga (tra i righi) “Angloise”. Carta: formato orizzontale, 23 x 32 cm, 16 righe. Provenienza: Johann Nepomuk Kafka, Vienna. – Acquisito nel 1922. Facsimile e descrizione: DBH / online.  Un’edizione moderna, ed. di Jos van der Zanden, pubblicato ad Amsterdam nel 2000 (Zanden Miniatures).

WoO 212 (e Hess 274) fanno parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del pianista maestro Alessandro Lettieri

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Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn