WoO 99 Numero 4 Sei il mio ben

Hess 231 – Canzone 24: Duetto “Sei mio ben”; per soprano e tenore; in sol maggiore; 14 battute. Testo tratto dalla “Cantata XXIV”, in Bruno Brunelli, Tutte le opere di Pietro Metastasio, Mondadori, Milano, 1943-54, 5 voll. Per la data di composizione, si veda quanto detto per la canzone precedente. [Pubblicata da Hess in SBG, vol. I, 1959, p. 9. Un facsimile dell’autografo di questa canzone è riprodotto a p. 106.]
L’autografo della canzone italiana è l’Artaria 166 pagina 45. La canzone è stata scoperta da Willy Hess ed è stata pubblicata in fac-simile nel “Neue Winterthurer Tagblatt” del 16-7-1955, infine nel suo catalogo, pagine 64-65 e, finalmente, nel 1° libro dei Supplemente zur G.A.,1959. Il testo in italiano: “Sei il mio ben, sei mio conforto, per te porto al cor catene, per te pene di Amor mi dà. Per te calma e pace spero, col pensiero a te m’aggiro: né sospiro altra beltà, né sospiro altra beltà”.

Questo Canto è inserito nel catalogo Hess come Hess 231 e nel Catalogo Biamonti come Biamonti 216. Ci sono ben 2 manoscritti diversi che interessano questo canto: Il primo manoscritto, che in effetti corrisponde agli abbozzi preliminari, è a Berlino nella Biblioteca di Stato (manoscritto Artaria 166, pagine 44-45); in questo manoscritto troviamo un paio di abbozzi per la sola voce di Soprano con molte correzioni. Anche Willy Hess, nell’Appendice al volume I dei Supplementi alla Gesamtausgabe, ci informa che in questo manoscritto convivono almeno 2 versioni (Hess ne indica 3) di questo canto: la prima con un’introduzione strumentale la troviamo a pagina 45 righi 6-8-10; questi abbozzi sono rimasti incompleti.
La seconda versione degli abbozzi, questa volta completi nella parte del Soprano, per questo canto la troviamo subito di seguito ai righi 12-14-16 con un’indicazione classica beethoveniana (Vi=) che porta al il finale a pagina 44 rigo 1 (manca però il =de) dove troviamo anche la parte del Tenore Ho quindi realizzato ben 4 versioni differenti di questo canto tratte dal Manoscritto Artaria 166. La versione definitiva invece è a Vienna nell’archivio degli Amici della Musica ed è la versione che Hess ha inserito nella sua GA.
Anche questo manoscritto è stato rimaneggiato più volte. Io ho tenuto in considerazione soltanto la versione definitiva di Beethoven e quella con le correzioni di Salieri. Infine ho trovato alcune differenze tra le versioni corretta da Salieri e quella riscritta da Willy Hess nella GA.

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