WoO 81 Allemanda in la maggiore per pianoforte

(Leggieremente)

WoO 81 – Allemanda in la maggiore per pianoforte, pubblicata la prima volta nel Supplemento della G.A., 1888. G.A. numero 307 (serie 25/44), Bruers 295, KH (WoO) 81, P. 123, Biamonti 266.

Titolo ufficiale: WoO 81 Bagatelle (Allemande; A-dur) für Klavier AGA 307 = Serie 25/44

Il manoscritto originale fa parte di un fascicolo di due fogli e mezzo (sei pagine) conservato oggi nell’archivio della Beethovenhaus e pubblicato in fac-simile e trascrizione a stampa, con prefazione illustrativa, da A. Schmitz, contenente inoltre la stesura completa del secondo Trio per lo Scherzo dell’op. 9 numero 1, alcuni abbozzi del Flohlied e vari altri rimasti inutilizzati di cui si dà notizia nei numeri seguenti. (vedere la pagina dedicata allo Schmitz sul nostro sito: Arnold Schmitz – Beethoven Unbekannte Skizzen und Entwürfe) Da questo manoscritto risulta che la seconda parte dell’Allemanda differiva originariamente nelle sue prime quattro battute dalla versione accolta poi come definitiva nella GA. Non sfuggirà poi a nessuno l’identità della frase melodica della prima versione, salvo lo spostamento dell’accentazione ritmica delle prime quattro battute, con la corrispondente del Quartetto in la minore op. 132, composto nel 1825.

Creazione e pubblicazione: Composto nel 1793, revisioni successive presumibilmente nel 1822 in connessione con la preparazione per la pubblicazione delle Bagatelle op.119. La prima edizione fu pubblicata postuma nel 1888 come parte dell’AGA da Breitkopf & Flärtel a Leizpig. Beethoven utilizzò il tipo di carta cui appartiene il foglio con la trascrizione dell’Allemande nel 1793 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 87f). Oltre agli schizzi per il “Flohlied” op.75 n.3, sono presenti anche gli abbozzi  per le Quattro Bagatelle WoO 213.

Nella sua richiesta di composizioni di Beethoven del 18 maggio 1822, l’editore di Lipsia Carl Friedrich Peters menzionava, tra l’altro, „Solosachen für Pianoforte (worunter auch kleinere Werke sein könten)“ (BGA 1465). Ciò potrebbe aver spinto Beethoven a mettere insieme un portfolio di circa 13 o 14 brani per pianoforte inediti, che numerò consecutivamente (vedere anche Op. 119). A WoO 81 fu attribuito il “N= 7”, infine corretto in “No. 6” (Cooper/Portfolio p. 211, Cooper/Process p. 265). Le revisioni riconoscibili sul foglio di schizzi  devono essere viste in questo contesto (Cooper/Process p. 268f, Cooper/Portfolio p. 215f; versione originale Arnold Schmitz – Beethoven Unbekannte Skizzen und Entwürfe). Nella selezione finale scelta per le Bagatelle op.119, WoO 81 (insieme ad altre opere come WoO 52, 56 e 59) non fu preso in considerazione. Prima esecuzione sconosciuta.

Trascrizione dell’opera: D-BNba, BH 114, Bl. Ir. Datazione: 1793 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 87f), revisioni 1822 (Cooper/Process p. 268), che fu modello per la copia di Gustav Nottebohm, sulla base del quale fu stampata la prima edizione. In doppio foglio contiene anche le Quattro Bagatelle WoO 213 e gli schizzi per l’op. 75 n. 3. La trascrizione di WoO 81 è stata spesso dichiarata semplicemente come un abbozzo.

Titolo: “Allemande”, in alto a destra “N= 6 [corretto in “7”]”. Estensione: un doppio foglio; 4 pagine di testo musicale Bl. Ir WoO 81, folio lv Schizzi per op. 75 n. 3, folio lv e 2v quattro bagatelle WoO 213, folio 2r schizzi non identificati. Carta: formato orizzontale, 23 x 32 cm, a doppia spaziatura.

Provenienza: Johann Nepomuk Kafka, Vienna. – William Cart. – Acquisito nel 1922. Facsimile e trascrizione: Arnold Schmitz – Beethoven Unbekannte Skizzen und Entwürfe

Bibliografia: Cooper/Portfolio Vol. 2 pp. 208-228. — Cooper/Processo pp. 263-282. — Johnson/Fischhof Vol. 1 pagg. 83-88. – Schmitz/schizzi.

WoO 81 fa parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del pianista maestro Francesco Gussago

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