Opus 112 Meeresstille und Glückliche Fahrt (Bonaccia e viaggio felice) per coro con accompagnamento d’orchestra

I) Meeresstille: Poco sostenuto – II) Glückliche Fahrt : Allegro vivace

Opus 112 – Meeresstille und Glückliche Fahrt (Bonaccia e viaggio felice) per coro con accompagnamento d’orchestra, op. 112, su testo di Goethe e a lui dedicato, fine 1814-estate 1815, pubblicato a Vienna, Steiner, in partitura, parti di coro e d’orchestra e riduzione per canto e pianoforte, febbraio 1822. GA. n. 209 (serie 21/2) – B. 112 – KH. 112 – L. IV, p. 114 – N. 112 – T. 197.

Titolo ufficiale: Opus 112 Meeres Stille und Glückliche Fahrt (D-dur) nach Gedichten von Johann Wolfgang von Goethe für Chor und Orchester Widmung: Johann Wolfgang von Goethe NGA X/2 AGA 209 = Serie 2112

Il manoscritto originale è sconosciuto. Gli abbozzi fanno parte del fondo Bodmer della Beethovenhaus. Alcuni sono comunicati dal Nottebohm.

Scrivendo a Goethe l’8 febbraio 1823 (un anno circa dopo l’invio della copia stampata con la dedica) Beethoven diceva che il contrasto espresso dal testo poetico gli era sembrato adatto ad essere reso anche per mezzo della musica, e si augurava che le sue armonie legassero con quelle del poeta. Anche qui però, come già nella Sinfonia pastorale e in qualche altra opera guidata esternamente da motivi più o meno programmatici, la musica è piuttosto «espressione di sentimento che pittura».

La prima parte: Meeresstille (Bonaccia), Poco sostenuto, ha un carattere di serena, augusta gravità, per quanto racchiuda un episodio centrale (ove il testo accenna all’«assenza del vento e alla terrificante quiete di morte che incombe sulla distesa infinita delle onde immote») pieno di oscura angoscia come nell’imminenza della tempesta. La seconda: Glückliche Fahrt (Viaggio felice) si svolge invece in un movimento vivace, sostenuto efficacemente dall’orchestra (che nella prima parte aveva avuto un impiego più sobrio, per quanto certo non insignificante).

Spicca per la vivezza l’episodio ispirato alla gioiosa animazione degli uomini che, non appena i venti ricominciano a spirare, riprendono la navigazione, nella fiducia di giunger presto alla terra di cui già incominciano a scorgere di lontano il profilo. Orchestra: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, timpani, archi.

Meeres Stille
Tiefe Stille herrscht im Wasser,
Ohne Regung ruht das Meer,
Und bekümmert sieht der Schiffer
Glatte Fläche ringsumher.
Keine Luft von keiner Seite!
Todesstille fürchterlich!
In der ungeheuern Weite
Reget keine Welle sich.

Glückliche Fahrt
Die Nebel zerreißen,
Der Himmel ist helle,
Und Äolus löset
Das ängstliche Band.
Es säuseln die Winde,
Es rührt sich der Schiffer.
Geschwinde! Geschwinde!
Es teilt sich die Welle,
Es naht sich die Ferne;
Schon seh ich das Land!

Creazione e pubblicazione: Gli schizzi furono scritti tra la fine del 1814 e l’ inizio del 1815 e nel giugno/luglio 1815. La partitura autografa, ora perduta, fu completata a Vienna al più tardi nel dicembre 1815, prima della prima rappresentazione il 25 del mese. L’edizione originale della partitura fu probabilmente pubblicata nel maggio 1822, la riduzione per pianoforte e le parti dopo il maggio dello stesso anno. Due lettere all’arciduca Rodolfo di Beethoven potrebbero riferirsi al lavoro sull’op. 112. In primo luogo, nel dicembre 1814, scrisse di una progettata accademia: „nach dieser Akademie für die Armen [am 25.12.1814] kommt eine im Theater […] hiefür habe ich einiges neue im werden“ (BGA 760). Am 23. Juli 1815 heißt es: „Als Sie Sich neulich in der stadt befanden, fiel mir leider dieser chor ein, ich eilte nach Hause selben niederzuschreiben, allein ich verhielt mich länger hiebey, als ich anfangs selbst glaubte, und so versaümte ich I.K.H. zu meinem größten Leidwesen“ (BGA 824).

Se il lavoro fosse stato effettivamente pianificato per un’accademia nel “Teatro” nel gennaio o febbraio 1815, avvenimento che non ebbe luogo, allora il lavoro sull’op. 112 e potrebbe essere stato ripreso solo pochi mesi dopo (BGA 760, TDR III p. 464, JTW p. 237-239).

Quando esattamente Sigmund Anton Steiner acquistò l’ op. 112 per la pubblicazione non ci è noto. Nella corrispondenza l’opera è citata per la prima volta in una breve lettera di Beethoven dell’aprile 1820, che comprendeva una parte del materiale per l’esecuzione: „Der Part gehört zu dem Chor, wozu der Bauer [Franz X. Gebauer] die Stimmen hat“ (BGA 1380) . L’editore presumibilmente ricevette le lastre per l’ incisione nella seconda metà del 1815 o al più tardi all’inizio del 1816, quando anche Charles Neate ne ricevette una copia per pubblicare l’opera a Londra (BGA 889, 983).

La partitura, le parti e la riduzione per pianoforte, che Beethoven non scrisse ma che fu da lui revisionata, furono simultaneamente pubblicizzate sulla Wiener Zeitung il 28 febbraio 1823 (Thayer/1865 e KH che erroneamente indica il 1822) come „neu erschienen und zu haben“ , ma la partitura fu pubblicata sicuramente prima: è già elencata in Wh5 1821/22, e il 21 maggio 1822 Johann Wolfgang von Goethe annotò nel suo diario di aver ricevuto una copia con dedica (vedi BGA 1562). Friedrich Rochlitz scrisse nella Leipziger Allgemeine Musikalische Zeitung del 9 ottobre 1822 (col. 676): Die Partitur ist schön gestochen. Das Werk wird […] auch in gestochenen Stimmen und im Klavierauszuge ausgegeben“. Le parti e la riduzione per pianoforte sono elencate in Wh6 1822/23 e potrebbero essere apparse anche nel 1822. Ciò è indicato dalla copia per l’ incisore della riduzione per pianoforte, che Beethoven controllò, datata 19 aprile 1822 (KH erroneamente dice dicembre) e probabilmente consegnò all’editore tempestivamente, nonché una copia delle parti sempre datata 1822.

Testo: la coppia di poesie di Johann Wolfgang von Goethe „Meeres Stille“ und „Glückliche Fahrt“  furono scritte nel 1795 e apparvero per la prima volta nel Musen-Almanach di Schiller nel 1796. Goethe in seguito revisionò le poesie. Beethoven probabilmente prese per primo il testo dall’edizione Cotta-Ausgabe „Goethe’s Werke“ (Vol. 1, Stoccarda e Tubinga 1815, p. 66). Per l’edizione originale dell’op. 112 il testo potrebbe essere stato rivisto dopo la ristampa viennese di questa edizione „Goethe’s Werke“, Bd. 1, Original-Ausgabe, Wien 1816, pagina 74; Raab/NGA XI2 pagina 218).

Dedica: Johann Wolfgang von Goethe, nato il 28 agosto 1749 a Francoforte a. M., e morto il 22 marzo 1832 a Weimar. Beethoven ammirò Goethe per tutta la vita. Tuttavia, dopo che i due si incontrarono più volte nel luglio 1812 a Teplitz e Karlsbad, Beethoven riferì a Gottfried Christoph Härtel a Lipsia che „Göthe behagt die Hofluft zu sehr mehr als es einem Dichter ziemt“ (BGA 591). – „Von Bethofen Partitur empfangen“ annota seccamente Goethe nel suo diario il 21 maggio 1822. Beethoven probabilmente non incluse una  lettera di accompagnamento nella copia dell’opera destinata al celebre dedicatario. Solo nove mesi dopo Beethoven rimediò l’ omissione. L’ 8 febbraio 1823 chiese a Goethe di far ordinare al Granduca Karl August una copia della Missa solemnis: „ich hoffe Sie werden die Zueignung an E. E. von Meeres stillen u. Glückliche Fahrt in Töne gebracht von mir erhalten haben, Beyde schienen mir ihres Kontrastes wegen sehr geeignet auch diesen durch Musick mittheilen zu können, wie lieb würde es mir seyn zu wissen, ob ich passend meine Harmonie mit der Ihrigen verbunden, auch Belehrung welche gleichsam als Wahrheit zu betrachten, würde mir aüßerst willkommen seyn, denn leztere liebe ich über alles, u. es wird nie bey mir heißen: Veritas odium parit. […] E. E. dörfen aber nicht denken, daß ich wegen der jezt gebeteten Verwendung für mich ihnen MeeresStille u. Glückliche Fahrt gewidmet hätte, dies geschah schon im Mai 1822 […]- die Verehrung Liebe u. Hoch- Steiner & Comp, in Wien. achtung welche ich für den einzigen Unsterblichen Göthe von meinen Jünglingsjahren schon hatte, ist immer mir geblieben, so Was läßt sich nicht wohl in Worte faßen.“ (BGA 1562.)

La lettera di Beethoven probabilmente rimase senza risposta. Inoltre, nessun ordine per al Messa arrivò mai da Weimar.

Prima rappresentazione il 25 dicembre 1815 nell’ambito dell’annuale accademia di beneficenza a beneficio dei Bürgerspitalfonds nella grande Redoutensaal di Vienna. Relazione: AmZ 18 (1816), 31 gennaio 1816, colonna 78. In questa Accademia furono eseguite anche l’ouverture op.115 e l’oratorio “Cristo sul monte degli Ulivi” op.85.

Abbozzi:

(1)PL-Kj, Mus. ms. autogr. Beethoven Mend.-Stift. 1 („Mendelssohn 1“),  pagina 99. Facsimile: SBB e parzialmente in Nottebohm/Beethoveniana ll p. 309.

(2) da dicembre 1814 a febbraio (luglio?) 1815, Skizzenbuch von 1814/15, i cui fogli sono conservati in varie località.

(3) giugno/luglio 1815 (Raab/NGAX/2 p. 219): Beethoven Mend.-Stift. 1 („Mendelssohn 1“), pagina 30. Facsimile: SBB Nottebohm/Beethoveniana ll pagina 317.

(4) D-B, Mus. ms. autogr. Beethoven Artaria 153, pagine 54-57 (Bartlitz/Katalog pagina 103). Faksimile: SBB

Partitura: D-BNba, BH 85. Dima per incisione. Copista: Wenzel Rampl. Istruzioni dettagliate di Beethoven al direttore d’orchestra sulla prima pagina della musica:

Titolo: pagina 1 recto mano sconosciuta „Meeresstille / u. Glückliche Fahrt / von Göthe / in Musick gesetzt [ursprünglich: gesetz; von Beethoven mit Bleistift ergänzt] / Vom [!] Ludwig van Beethoven“. Note di Beethoven sopra il titolo a matita „von dieser partitur soll / der Chor ge- / stochen werden“, rechts neben dem Titel mit Rötel „von dieser / Partitur soll / der Chor / gestochen werden“, unterhalb des Titels mit Bleistift „Nb. Diese Partitur ist zum / Stich bestimmt“, ganz unten mit Rötel „H: von UmlauF. Bl. lv Kopftitel von Rampl „Meeresstille“, von Beethoven links „J = 84 Melzels / Metronom“, rechts „Nb: bey diesem ersten Tempo hebe / der Kapellmeister beym Taktgeben die Hand so / niedrig / als möglich / auf # / außer / beym / Forte – / beym ersten / Takt etwas / höher / beym 2ten / u 3ten / schon nach / lassend / u. beym 4ten / wieder ganz / die unmerklichste / Bewegung / # Nicht / mit / dem mindesten / Geräusch / verbunden / sondern mit / äußerster / Stille“.  28 fogli. Foglio 1 recto titolo, 54 pagine di testo musicale Foglio 1 versus 28 versus vuoti. Carta: formato orizzontale, 23,5-24 x 30 cm, 16 righe (17° pentagramma aggiunto a mano al testo musicale).

Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn

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