Hess 243 – Sei Esercizi di doppia fuga

1) Doppia Fuga a quattro voci in do maggiore – 2) Doppia Fuga a quattro voci in fa maggiore 3) – Doppia Fuga a quattro voci in do maggiore 4) – Doppia Fuga a quattro voci in do maggiore 5) – Doppia Fuga a quattro voci in re minore 6) – Frammento di una fuga.

Hess 243 – 6 Fughe doppie a 4 voci, di contrappunto doppio. Di queste nel Nottebohm ne troviamo quattro: in do maggiore, p. 152-4; in fa maggiore, p. 155-7; in do maggiore, p. 167-70; in re minore, p. 172-5. Quest’ultima è rimasta inedita. La più ampia fuga in do maggiore per archi, l’abbiamo già elencata sotto il n. 31 del presente catalogo. [Nottebohm in realtà di fughe doppie (a 4 voci in contrappunto doppio) ne elenca cinque. Anche qui Hess rende confuso il catalogo, avendo già elencato una di queste fughe sotto il numero 31. Evidentemente lo ha fatto perché quella è la sola delle cinque in cui Beethoven ha indicato l’organico strumentale. Quella elencata al numero 31 è la terza di quelle elencate da Nottebohm, alle p. 158-166. Di una sesta fuga di questo tipo, che Hess ha indicato come “rimasta inedita”, non vengono forniti dettagli né sulla fonte né sulla sua collocazione. La maggior parte degli autografi di Beethoven sugli studi di contrappunto si trova nell’ Autografo 75 alla Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna. Hess ha esaminato quest’autografo prima di scrivere questo catalogo e possiamo ritenere che l’abbia trovata lì. Bisogna notare che Nottebohm ha numerato le fughe di questo gruppo coi numeri 1, 2, ecc., ma senza ovviamente anteporre la numerazione di Hess per i singoli pezzi. Hess ha assegnato genericamente a queste fughe il numero “243”, ma non le ha numerate individualmente. Per ragioni di chiarezza userò le numerazioni individuali di Nottebohm. Le fonti dei temi adoperati per queste fughe sono le seguenti: n. 1, consta di due temi, il primo è il numero 1 dell’elenco dei temi di Albrechtsberger, mentre il secondo è originale di Beethoven; n. 2, il primo tema è il numero 12 dell’elenco dei temi di Albrechtsberger, mentre il secondo è originale di Beethoven; n. 3 (quello per quartetto d’archi), entambi i temi possono essere di Beethoven, ma più probabilmente provengono da Albrechtsberger, non però dal suo elenco di temi; n. 4, il primo è una variazione del numero 1 dell’elenco di Albrechtsberger, il secondo è di Beethoven; n. 5, il primo tema è il numero 24 dell’elenco di Albrechtsberger, il secondo è di Beethoven ma modificato da Albrechtsberger. Le fonti per la n. 6, la fuga inedita, erano ignote sino alla pubblicazione di Julia Ronge.]

La fonte moderna di riferimento per gli studi è

BEETHOVEN WERKE
GESAMTAUSGABE BEGRÜNDET VON JOSEPH SCHMIDT-GÖRG HERAUSGEGEBEN VON BERNHARD R. APPEL IM AUFTRAG DES BEETHOVEN-ARCHIVS BONN

ABTEILUNG XIII • BAND 1 (IN DREI TEILEN)

Kompositionsstudien

bei Joseph Haydn, Johann Georg Albrechtsberger und. Antonio Salieri
G. HENLE VERLAG MÜNCHEN

BEETHOVEN

KOMPOSITIONSSTUDIEN

BEI JOSEPH HAYDN, JOHANN GEORG ALBRECHTSBERGER UND ANTONIO SALIERI
HERAUSGEGEBEN VON JULIA RONGE

1. TRANSKRIPTIONEN
2014

G. HENLE VERLAG MÜNCHEN

I manoscritti sono conservati per la quasi totalità a Vienna, presso la Gesellschaft der Musikfreunde, in italiano Società degli amici della musica, anche nota come Musikverein. Detti manoscritti non possono essere pubblicati né riprodotti da terzi. Daremo, ove necessario, sia la versione originale di Beethoven (con le varianti cancellate), sia le correzioni di Albrechsberger, sia gli appunti dell’ allievo e del maestro. Correda il tutto l’ orchestrazione delle fughe a cura di Gerd Prengel.

Johann Georg Albrechtsberger (Klosterneuburg, 3 febbraio 1736 – Vienna, 7 marzo 1809). Studiò musica all’Abbazia di Melk e filosofia in un seminario Benedettino a Vienna, divenendo uno dei contrappuntisti più colti e abili della sua epoca. Dopo essere stato ingaggiato come organista a Raab nel 1755 e a Maria Taferl nel 1757, venne nominato Thurnermeister nell’Abbazia di Melk. Nel 1772 fu incaricato organista alla corte di Vienna, e nel 1792 Kapellmeister del Duomo di Vienna.

La sua fama di teorico gli portò un buon numero di alunni, alcuni dei quali divennero in seguito eminenti musicisti. Fra questi Ludwig van Beethoven e Wolfgang Mozart. Beethoven era arrivato a Vienna nel 1792 per studiare con Joseph Haydn, ma non era soddisfatto delle lezioni e con Albrechtsberger studiò armonia e contrappunto.

Le sue composizioni edite consistono di preludi, fughe e sonate per pianoforte e organo, quartetti d’archi, ecc.; ma la maggior parte delle sue opere, vocali e strumentali, esiste solo sotto forma di manoscritto. Esse si trovano nella biblioteca del Vienna Gesellschaft der Musikfreunde. Intorno al 1765, egli scrisse almeno sette concerti per scacciapensieri ed archi (tre dei quali sono tuttora in buone condizioni e si trovano all’Hungarian National Library a Budapest). Si tratta di lavori graziosi e ben scritti. Fra i suoi lavori più degni di nota vi è il Concerto per trombone contralto e orchestra in Si bemolle maggiore. Dal momento che il trombone non vanta molte composizioni ad esso dedicate durante il periodo classico, questo concerto è tenuto in gran considerazione dai trombonisti.

Forse il contributo più importante che abbia dato alla musica, però, è nei suoi lavori teorici. Nel 1790 egli pubblicò a Lipsia un trattato sulla composizione. Una collezione dei suoi scritti sull’armonia, in tre volumi, fu pubblicata a cura del suo alunno Ignaz von Seyfried (1776–1841) nel 1826. Il suo stile compositivo deriva dal contrappunto di Johann Joseph Fux.

Albrechtsberger morí a Vienna; la sua tomba è situata nel Cimitero di St. Marx.

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