In Attesa del concerto del 25 aprile 2014 alla Beethoven Haus di Bonn

Concerto importante, grande onore, punto di arrivo o partenza per soddisfazioni ancora più grandi per noi, per il nostro sito. Il 25 aprile 2014, io, Armando Orlandi, Luigi Bellofatto, Marco Pescetto e Massimo Anfossi saremo alla Beethoven Haus di Bonn per un concerto, che prevede nel programma la Fantasia per pianoforte Biamonti 213, le variazioni Dressler ed altri pezzi per fortepiano risalenti al periodo di Bonn. Luigi Bellofatto sarà relatore del concerto. La sua sobria e profonda cultura musicale è il compendio perfetto per questo simposio. A concerto avvenuto, aggiungeremo i dettagli e i video ed audio e non esiteremo a ringraziare dettagliatamente Luigi e tutti gli amici della Beethoven Haus che hanno reso possibile tutto questo, ad incominciare dal direttore della sezione museale, Michael Ladenburger che si è fatto promotore, assieme a Luigi, di questo eccezionale avvenimento.

Conrad Graf

Iniziò la sua carriera come ebanista, studiando questa nobile arte nella sua Riedlingen, nel sud della Germania. Raggiunto lo status di operaio nel 1796, lo troviamo a Vienna nel 1798 o nel 1799. Nel 1800 si unì per breve tempo ad una unità militare di volontari, i Freikorps Jäger infine divenne apprendista presso un costruttore di pianoforti di nome Jakob Schelkle, che lavorò a Währing, sobborgo di Vienna. Quando Schelkle morì nel 1804, Graf ne sposò la vedova Katharina e prese direzione del negozio.

Non è noto come Graf sviluppò il metodo per la costruzione di pianoforti. Ad oggi non è sopravvissuto nessuno dei pianoforti del suo maestro Schelkle, e gli strumenti superstiti di Graf di quel periodo non sono molto diversi da quelli successivi.

Nel 1826, la crescente domanda di pianoforti aveva portato Graf ad adottare metodi di produzione di massa, modalità di cui fu pioniere. Acquisì la “Mondscheinhaus”, una sala da ballo, al “102 auf der Wieden”, e la convertì in fabbrica di pianoforti, rimuovendo lampadari ed altri arredi. Un rapporto del 1835 indica che la fabbrica aveva 40 dipendenti, che furono “organizzati in otto divisioni, ciascuna specializzata in un particolare lavoro”. Fra il 1827 e il 1831 Graf aggiunse altri fabbricati, raggiungendo un totale di oltre 1000 metri quadrati.

Morì il 18 marzo 1851 all’età di 69 anni. Per sua volontà parte della sua fortuna fu devoluta a cause benefiche.

lI Fortepiano

Probabilmente attorno al 1826 Graf presta a Beethoven un forte-piano da 6 ottave e mezza, dotato anche di un dispositivo per incanalare il suono.

Dopo la morte di Beethoven nel 1827, Graf si riprese il pianoforte, e lo vendette alla famiglia Wimer di Vienna. Lo strumento è sopravvissuto sino ad oggi ed è in mostra presso la Beethoven-Haus di Bonn. L’importanza di questo strumento nella storia compositiva di Beethoven è probabilmente legato alle ultimissime opere; gli ultimi quartetti, gli abbozzi per il quintetto WoO 62, la trascrizione a quattro mani della Grosse Fugue …

Il programma

Biamonti 213. Pezzo per pianoforte (Fantasia o sonata), 1784 – 1800. Citato da Shedlock, M.T., ottobre 1892, pagina 591, egualmente dalla Raccolta Kafka, che ne riporta tre frammenti: a) Inizio b) Principio della coda c) Conclusione. Per la generica determinazione cronologica vedi il catalogo Biamonti.

Biamonti liquida in poche righe questo pezzo, avendo solo visto la pubblicazione di Shedlock. In realtà questa – definiamola – Fantasia o Sonata in re minore trattasi di ventotto minuti di musica inedita, ed anche di eccellente qualità. Grazie ad Albert Willem Holsbergen (www.unheardbeethoven.org) abbiamo una prima ricostruzione, comprendente il terzo movimento, uscita per l’etichetta Monument Records. L’etichetta italiana INEDITA (a fianco) la ripropone, con l’interpretazione del pianista Massimo Anfossi, in una versione strettamente filologica, che a mio modesto parere, risulta essere la più aderente alle intenzioni del compositore.

  Il pianista – Massimo Anfossi

Ha iniziato giovanissimo lo studio del pianoforte sotto la guida del M° Pierre Louis Manfredi, proseguendo successivamente al Conservatorio di Musica “N. Paganini” in Genova sotto la guida del M° Giuseppe Bisio.

Dopo il diploma conseguito a pieni voti, la sua attività concertistica, sia come solista che in diverse formazioni cameristiche, soprattutto in duo con il violoncellista Giulio Glavina, lo ha portato ad esibirsi per importanti Enti ed Associazioni Concertistiche sia in Italia che all’estero (Londra, Halesworth Arts Festival, Monaco, Nicosia Cyprum, Teatro Carlo Felice di Genova, Sala Puccini Conservatorio di Milano, Festival Internazionale di Alghero, Unione Musicale di Torino, Settembre Musicale di Trieste, Teatro Romano di Aosta, Teatro la Fabbrica, Conservatorio di Riva del Garda, Cervo, Milano, Firenze, Perugia, Pescara, Trevi, Bolzano, Roma, Conservatorio di Alessandria, Spoleto, Todi, ecc.).
Per la sua dedizione e continua ricerca per la didattica dello strumento è stato invitato a scrivere un articolo sul “Trattamento dei disturbi funzionali della mano del pianista” in collaborazione con il Centro di Chirurgia della Mano di Savona, pubblicato sulla rivista ufficiale della Società Italiana di Chirurgia della Mano

Ha al suo attivo diverse importanti produzioni discografiche, fra cui spicca l’opera per pianoforte di Bruno Bettinelli (DUCALE); le Sonate per pianoforte  e violino di Muzio  Clementi (RIVOALTO); l’edizione completa della musica da camera di Francesco Cilea (AGORA’); e opere rare per pianoforte di Ludwig van Beethoven (INEDITA) da poco recensite con  5 stelle dalla “Rivista MUSICA”.
La sua sensibilità lo ha portato anche in altri ambiti, come nel Jazz, incidendo la “Suite for Cello and Jazz Piano Trio” di Claude Bolling, in collaborazione con il Teatro Carlo Felice di Genova (VIDEORADIO).

 La Pubblicazione a cura della Da Vinci Edition (2018) a cura di Massimo Anfossi

Questo concerto ha portato alla pubblicazione nell’anno 2018 della versione a stampa della Sonata, sempre a cura di Massimo Anfossi.

La Sonata Biamonti 213 (adesso Unv. 12) si inserisce come primo volume della collana “The ultimate Beethoven Rarities Edition”, che vedrà il nostro sito e i nostri collaboratori procedere affiancati per rendere disponibile al grande pubblico quelle opere che risultano attualmente non pubblicate nei Supplemente zur GA e nella NGA.

Non appena la collana si arricchirà di altri volumi, ad essi sarà dedicata una pagina apposita del sito. Per adesso un grande ringraziamento a Massimo e a Edmondo Filippini che hanno fortemente voluto e creduto in questo progetto.