WoO 220 Kriegslied für die zum heiligen Krieg verbündeten deutschen Heere

(perduto)

WoO 220 “Kriegslied für die zum heiligen Krieg verbündeten deutschen Heere” (Canto di guerra per gli eserciti tedeschi uniti per la santa guerra). Il testo è di Zacharias Werner (1768-1823).

Secondo Max Unger, Beethoven ha composto questo pezzo per voci e orchestra intorno al 1813-1814. Lo stesso è anche citato nell’articolo di Max Unger Ein verschollenes Kriegslied von Beethoven, apparso nella seconda edizione del mattino del «Frankfurter Zeitung» del 15 giugno 1940. Anche il Thayer III, a p. 418, cita il pezzo, di cui si è persa ogni traccia.

Titolo ufficiale: WoO 220 Kriegslied für die verbündeten Heere Lied nach einem Gedicht von Ludwig Zacharias Werner Widmung: -NGA- AGA- SBG – (Hess 123)

Origine e pubblicazione: Composto 1813/14 a Vienna. Opera perduta. Probabilmente una delle composizioni scritte da Beethoven per il Congresso di Vienna. L’esistenza di questa composizione emerge solo da una lettera di Beethoven indirizzata a Georg Friedrich Treitschke, dopo l’esecuzione del Singspiel dello stesso Treitschke „Die gute Nachricht“ l’11 aprile 1814: „Wenn sie von dem Kriegsliede für die verbündeten Heere von Werner in ihrer Operette Gebrauch machen wollen, welches ich in Musick gesezt habe, steht es ihnen zu dienste“ (BGA 712; per quanto concerne il Singspiel di Treitschke vedere WoO 94). Testo: Ludwig Zacharias Werner (1768-1823), „Kriegslied für die zum heiligen Kriege verbündeten deutschen Heere“, pubblicato nel 1813 a Francoforte sul Meno da Johann Friedrich Werner. Secondo Max Unger, Werner compose il testo sulla melodia di “Reiterlied” di Christian Jakob Zahn („Wohlauf, Kameraden, aufs Pferd, aufs Pferd“ testo: Friedrich von Schiller) (Max Unger, Ein verschollenes Kriegslied von Beethoven, in: Frankfurter Zeitung del 15 giugno 1940, secondo giornale del mattino).

Bibliografia: BGA 712. TDRIII pagina 418.

Friedrich Ludwig Zacharias Werner (Königsberg, 18 novembre 1768 – Vienna, 17 gennaio 1823) è stato un poeta, drammaturgo e predicatore tedesco.

Werner nacque a Königsberg, nella Prussia Orientale. Studiò legge all’università di Königsberg, ma la sua visione della vita fu plasmata da Jean-Jacques Rousseau e dai suoi discepoli tedeschi. Per anni oscillò violentemente tra l’aspirazione allo stato di natura, che lo condusse a una serie di matrimoni avventati e infelici, e un’ammirazione sentimentale, comune a molti dei romantici, per la Chiesa cattolica romana, che nel 1811 – dopo essere stato iniziato in Massoneria – lo portò alla conversione. Il talento di Werner fu riconosciuto presto e gli fece ottenere, nonostante il carattere, una piccola carica governativa a Varsavia, che più tardi scambiò con una a Berlino.

Nel corso dei suoi viaggi, e per via epistolare, Werner poté conoscere molte eminenti personalità letterarie del suo tempo; e riuscì a far rappresentare le sue opere, che ottennero molto successo. L’Attila, in particolare, rappresentò la fonte letteraria sulla quale Temistocle Solera scrisse il libretto per l’omonima opera musicata da Giuseppe Verdi. Venne poi ordinato sacerdote, rinunciò a scrivere in favore del pulpito e divenne un popolare predicatore a Vienna, dove nel 1814, nel corso del celebre congresso, i suoi sermoni eloquenti e ispirati furono ascoltati da folle di fedeli.

(Fonte: Wiki)

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