WoO 171 Glück fehl’ dir … niemalen (Felicità… non ti manchi mai), canone

WoO 171 “Glück fehl’ dir … niemalen” (Felicità… non ti manchi mai), canone per Nanni Giannatasio Del Rio, 1817, pubblicato da Frimmel in Neue Beethoveniana, pag. 100; poi anche da Thayer-Riemann, e recentemente da Hess nel quinto fascicolo dei Supplemente zur GA., 1962. H. 252 – KH. (WoO)171.

Il manoscritto originale è sconosciuto. Una vecchia copia era in possesso, dice KH., della famiglia Del Rio-Pessiak-Schmerling. Ed è da una comunicazione della Signora Anna Pessiak-Schmerling, figlia della destinataria del canone, che sappiamo l’origine di questo pezzetto. Esso fu scritto per il compleanno di Nanni Giannatasio del Rio, sorella di Fanny (Fraziska). «Nel giorno del compleanno di mia madre» dice la Pessiak in una lettera a Thayer del 30 marzo 1887 (qui allegate solo le ultime due pagine di questa lettera) «Beethoven per felicitarla compose questo canone. Avvicinandosele incominciò a cantare festosamente: Glück fehl dir vor allem, Gesundheit auch (Felicità manchi a te innanzi tutto, e salute…) poi fece una grande pausa. Ma alla protesta di mia madre: ”Questo è un bell’augurio! Felicità e salute debbono mancarmi?” rise sonoramente e riprese cantando a gola spiegata la parola finale: “niemalen” (giammai). Insieme con mia madre e mia zia abbiamo cantato spesso questo canone».

L’amicizia tra Alexander Wheelock Thayer e Anna Pessiak è dimostrata da due lettere scritte al biografo di Beethoven in cui la Pessiak parla dei rapporti con Beethoven; una del 20 Marzo 1881 e l’altra è questa del 30 Marzo 1887 entrambe riportate nell’appendice del  vol. IV della biografia Thayer-Deiters-Riemann (pag 513-541) in un capitolo dedicato a Fanny Giannattasio del Rio.

Beethoven fu molto legato alla famiglia Giannattasio del Rio e per alcuni componenti di tale famiglia, egli scrisse altri piccoli pezzi musicali.  Inoltre i Giannattasio erano in contatto con il nipote di Beethoven, Karl il quale visitò la loro scuola nel 1816-1818.

Anna Pessiak-Schmerling (1834 – 1896) fu una compositrice Viennese figlia di Maria Anna Giannatasio del Río (1792-1868), che era la figlia di Cajetan Giannatasio del Río (1764-1828) Anna Pessiak studiò con Mathilde Marchesi (1821-1913) e scrisse pezzi per piano e componimenti religiosi.

Si può notare come la penultima battuta, come scritta sulla lettera manoscritta, risulti leggermente diversa da quella stampata e conosciuta. Le note (mi e re) su “auch” sono due ottavi e non un ottavo e un quarto come la pausa successiva un ottavo e il re su “nie” sempre di un ottavo, anziché due sedicesimi. Non possiamo sapere quale versione sia corretta visto che il manoscritto è andato perduto, ma si può ritenere che forse quello trascritto da Pessiak nel 1887 (essendo anche lei una musicista) sia più veritiero rispetto a quello da stampato da Frimmel nel 1888.

Il canone è probabilmente di Michael Haydn. Una copia del 1810, fatta da Franz Schubert, è a Vienna alla Wienbibliothek im Rathaus. Il titolo completo della raccolta in cui troviamo questa copia è 9 Canons von Verschiedenen Komponisten e contiene lavori di J. Haydn, M. Haydn, W. A. Mozart e F. Schubert. James Green, nel suo “Il Nuovo catalogo Hess delle opere di Beethoven” a pag. 253 ci informa che : “Esattamente lo stesso canone appare nel catalogo tematico, a cura di Charles H. Sherman e T. Donley Thomas, Johann Michael Haydn (1737-1806): a Chronological Thematic Catalog of His Works, Pendragon Press, Stuyvesant, NY 1993. Nel catalogo si sostiene che sia stato composto a Arnsdorf nel 1795 (?)”
Questo brano è un canone per 4 voci femminili (in chiave di soprano) che cantano all’unisono.

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