Opus 118 Canto elegiaco Sanft wie du lebtest, hast du vollendet (Dolcemente come tu vivevi, sei morta) per quattro voci con accompagnamento di quartetto d’archi

I) Langsam und Sanft

Opus 118 – Canto elegiaco Sanft wie du lebtest, hast du vollendet (Dolcemente come tu vivevi, sei morta) per quattro voci con accompagnamento di quartetto d’archi, opus 118, luglio 1814, dedicato al barone Pasqualati in memoria della morte della moglie. Pub­blicato a Vienna, Haslinger, luglio 1826 GA. n. 214 (serie 2215) – 13. 118 – KH. 118 – L. IV, p. 131. N. 118 – T. 183

Titolo ufficiale: Opus 118 Elegischer Gesang (E-dur) für Chor und Streichorchester Widmung: Johann Baptist Freiherr von Pasqualati zu Osterberg NGA X/2 AGA 214 = Serie 22/5

Il manoscritto originale è sconosciuto. Alcuni abbozzi sono comunicati dal Nottebohm. L’opera profondamente sentita, tenera e raccolta, fu composta in ricorrenza del terzo anniversario della morte della moglie del barone Pasqualati, la ventiquat­trenne Eleonore von Fritsch. Ignoto è l’autore del testo; forse fu il poeta Ignaz Franz Castelli.

Sanft wie du lebtest hast du vollendet,
zu heilig, su heilig für den Schmerz!
Kein Auge wein’ ob des himmlischen,
himmlischen Geistes Heimkehr.
Sanft sanft wie du lebtest hast du,
ja, hast du vollendet.

(Dolcemente come hai vissuto sei giunta al fine estremo, troppo sacra per il dolore! Che nessun occhio pianga il ritorno alla eterna dimora di uno spirito celestial. Dolcemente come hai vissuto, così hai concluso, sì, hai concluso).

Origine e pubblicazione: Pensato tra l’ agosto ed il settembre 1814 e probabilmente scritto in partitura subito dopo. L’edizione originale in partitura completa e parti fu pubblicata da Haslinger a Vienna nell’agosto 1827.

L’ autografo di Beethoven sul modello per l’ incisione e la dedica per la stampa suggeriscono che la composizione sia stata pensata in occasione del decesso della moglie del dedicatario, Eleonore von Pasqualati, avvenuta il 5 agosto 1814. (l’opera potrebbe essere stata non ancora finita il giorno del funerale (vedere lo studio di Raab/NGA X/2 p. XI, 226).

Il 5 giugno 1822 Beethoven offrì l’op. 118 all’editore Carl Friedrich Peters di Lipsia quale „Elegie für 4 Singstimmen mit Begleitung von 2 Violinen, Viola, Violonschel“ (BGA 1468), ma quest’ultimo declinò. Nel 1825 il modello per l’ incisore era in possesso della Steiner & Comp., come si evince dalla lettera di Beethoven del 12 giugno (BGA 1992): „das terzett [Op. 116] die Elegie [Op. 118], die Kantate [Op. 136], die oper [Op. 72] heraus damit, sonst mach ich wenig Umstände damit, da eure rechte schon verschollen sind, nur meine Großmuth gibt euch größeres Honorar dafür als ihr mir“. Quando esattamente il modello dell’incisore passò a Steiner, tra il 1822 e il 1825, non è documentato (l’editore ricevette manoscritti per tutte le altre opere citate già nel 1815). Dal febbraio ai primi di aprile 1826 Beethoven corresse le bozze il 9 aprile potè riferire a Tobias Haslinger, che nel frattempo aveva rilevato completamente l’attività editoriale di Steiner, che „daß sowohl die Ouverture [aus Op. 117], als der elegische Gesang keiner weitern Korrektur bedürfen, auch die Titel sind richtig“ (BGA 2145).

Tobias Haslinger pubblicizzò la partitura e le parti come „neu erschienen“ sulla Wiener Zeitung il 13 agosto 1827 (ripetuta il 21 e 24 agosto). Difficilmente si può presumere che l’opera fosse già pubblicata nel luglio 1826, come afferma Gustav Nottebohm (Nottebohm/ 1868 p. 114; ripreso in KH ed erroneamente indicato da Armin Raab come data dell’annuncio della Wiener Zeitung, Raab/NGA X /2 pag.227). Sebbene Haslinger rilevò la casa editrice di Steiner il 2 maggio 1826, è discutibile se iniziò immediatamente la propria produzione. Apparentemente poté inizialmente ripiegare su lavori preparati da Steiner (sino alla piastra 4747 inclusa), nelle cui lastre di incisione doveva solo apporre il suo logo e cambiare i numeri di piastra. Oltre alla partitura e alle parti, l’edizione originale include anche un estratto della scrittura orchestrale per pianoforte a due mani, che fu incisa solo dopo che Haslinger rilevò la casa editrice. Questa riduzione non è di Beethoven e quindi neanche corretta dal compositore (Raab/NGA X/2 p. 227).

Testo: Autore sconosciuto (Theodor von Frimmel indicava Ignaz Franz von Castelli, Frimmel/Studien2 p. 28 nota 3). Questo testo potrebbe essere stata l’ epigrafe scritta sulla lapide della moglie di Pasqualati.

Dedica: Johann Baptist Freiherr von Pasqualati zu Osterberg, nato il 2 marzo 1777 a Vienna, morto il 30 aprile 1830 a Vienna, figlio del medico Johann Benedikt von Pasqualati zu Osterberg (1733-1799) di Trieste, nobilitato nel 1777 ed elevato nel 1798 al rango di barone. In quanto al  ricco grossista Pasqualati, fu agente di corte fino al 1808, proprietario anche di una casa signorile sul Mölkerbastei (n. 1239, poi n. 1166, oggi n. 8), in cui Beethoven visse negli anni 1804-1808 e di nuovo nel 1810-1814. I successivi proprietari della casa furono il cognato di Pasqualati Peter von Leber e sua moglie Josepha, nonché il professore dell’Università di Praga Joseph Mayer. Pasqualati fu un appassionato collezionista d’arte e un grande appassionato di musica (fu anche uno dei rappresentanti della Gesellschaft der Musikfreunde). Fu amico di Beethoven fino alla sua morte, come dimostrano numerose lettere, e lo sostenne anche nelle controversie legali e negli affari. Pasqualati inviò a Beethoven cibo e vino più volte nelle ultime settimane della sua vita (BGA 2273-2275, 2279, 2280). Oltre alla dedica dell’op. 118, ricevette altre dediche (lo spartito della “Wellington’s Sieg” op. 91, le parti dell’ouverture III di “Leonore” e le musiche di scena di “Egmont” op. 84 nonché la riduzione per pianoforte di “Fidelio” op. 72). Pasqualati ricevette come augurio di Capodanno il canone WoO 165. La seconda moglie di Pasqualati, Freiin Eleonore Pasqualati nata von Fritsch (1787-1811), morì probabilmente di “febbre da parto” dopo la nascita del figlio Johannes (1811-1876). (Clive/Dizionario; BJb 1, 1954, p. 122s.) Prima esecuzione sconosciuta.  Abbozzi:  (1) A-Wgm, A 40 (“Dessauer”), pp. 133-136, 142-144. Data: seconda metà di agosto o inizio settembre 1814 (Raab/NGA X/2 p. 226). (2) US-STum, MLM 42 (SV 372), e US-Cn, Case MS V 29.088, due metà di un foglio. Foglio facsimile US-STum: Stanford/online. (3) Collezione privata Constantin P. Carambelas-Sgourdas, Atene, già collezione privata statunitense (Raab/NGA X/2 p. 226), frammento di foglio. Presumibilmente identico ad un frammento di foglio venduto da Sothe-by’s, Londra (asta dell’8 dicembre 2009, lotto 10). Facsimile: catalogo d’asta p.10. (4) Proprietà privata, un foglio, schizzi al verso. Venduto da Bonham’s London (asta l’8 novembre 2005, lotto 533). Facsimile: catalogo d’asta p.59.

L’ Opus 118 fa parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del quartetto Hadimova. Voci soliste: Soprano: Valeria Attianese. Contralto: Annamaria Napolitano. Tenore: Armando Valentino. Baritono: Sergio Valentino. Direttore Maestro Vincenzo Caruso

Si ringrazia Beniamino Cuomo per il gentile interessamento.

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