Luigi Bellofatto, coautore del Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it, alla Richard Burton Conference

Wien 20 Ottobre 2021

Devo ringraziare il carissimo Mick Walton se ho avuto l’occasione  di tornare a Vienna durante il mese di ottobre di quest’anno.

Mick è uno grandissimo studioso di Sir Richard Francis Burton (1821 – 1890),  un esploratore, scrittore, studioso orientalista e soldato britannico. Era famoso per i suoi viaggi ed esplorazioni in Asia, Africa e nelle Americhe, nonché per la sua straordinaria conoscenza di lingue e culture; secondo un conteggio, parlava ventinove lingue. I successi più noti di Burton includono: un viaggio ben documentato alla Mecca sotto mentite spoglie, in un’epoca in cui ai non musulmani era vietato l’accesso sotto pena di morte; una traduzione non depurata delle Mille e una notte (comunemente chiamata Le mille e una notte in inglese dopo le prime traduzioni della versione francese di Antoine Galland); la pubblicazione del Kama Sutra in inglese; una traduzione del Giardino Profumato, il “Kama Sutra arabo”; e un viaggio con John Hanning Speke come i primi europei a visitare i Grandi Laghi africani alla ricerca della sorgente del Nilo.

Ero stato contattato da Mick diversi mesi fa in quanto Richard Burton durante la sua vita aveva conosciuto Alexander Wheelock Thayer (1817-1897), grandissimo biografo di Beethoven e con cui aveva stretto con lui una vera amicizia.

Avendo saputo dei miei studi su A.W. Thayer, Mick mi aveva chiesto se volevo partecipare ad una conferenza intitolata su Richard Burton che si sarebbe tenuta a Vienna presso la Diplomatische Akademie  sita in un palazzo storico nel centro della città, per illustrare ai presenti il legame tra Richard Burton e A. W. Thayer. Anche Mick ha contribuito a fare qualcosa per A.W. Thayer: infatti diversi anni fa aveva trovato in fondi ristrutturare la tomba sita in Trieste.

Un incontro tra noi era quindi inevitabile, visto ciò che ci accomuna. E’ incredibile come l’interesse, le ricerche facciano incontrare le persone, grazie anche alla condivisione delle proprie passioni ed è anche straordinario, grazie a queste occasioni, conoscere persone che arrivano da tante zone del mondo che hanno in comune gli stessi interessi, le stesse curiosità, pur vivendo lontano, ognuno con le proprie consuetudini, la propria cultura….

Durante il mio intervento, uno degli aspetti più importanti che ho trattato sicuramente è l’amicizia che c’era tra R. Burton e A. W. Thayer; questi era “uno di famiglia” per i Burton  e si incontravano ogni settimana per una cena “culturale” a casa dei  Burton, villa Gossleth (largo promontorio); il nome deriva dai precedenti proprietari, la Famiglia Gossleth di Trieste, la cui Pepina Gossleth fu data in sposa a Gerhard von Breuning di Vienna, figlio di Stephan amico di Beethoven. Ed è stato proprio grazie alla loro esperienza fatta a Trieste come consoli (rispettivamente inglese e americano) che Burton e Thayer si sono incontrati e conosciuti. Un’amicizia che è continuata anche con la moglie di Burton dopo la morte di Richard a Trieste il 19 Ottobre 1890.

L’intervento è stato poi postato sul web, il link è il seguente: (si può anche seguire alla fine di questa pagina)

https://www.youtube.com/watch?v=n-sNTtTyHh0

Anche i discorsi fatti dagli altri partecipanti sono stati interessanti ed è stato bello anche ascoltare brani tratti da uno dei più famosi libri di R. Burton, “Le mille e una notte”.

La mattinata quindi è trascorsa ascoltando le varie testimonianze, assistendo ad un breve concerto a cui è seguito un pranzo mentre durante il pomeriggio gli interventi sono continuati anche con diversi pezzi suonati al pianoforte del periodo burtoniano.

Nei giorni seguenti, essendo a Vienna, ho colto poi l’occasione per visitare i diversi angoli dedicati a Beethoven e in particolare  il Beethoven Museum sito in una delle sue abitazioni viennesi,  lontana dal centro della città,  in una zona di vigneti, in un borgo molto bello conosciuto come Heiligenstadt ; grazie al direttore del Museo abbiamo potuto visionare la ricca Biblioteca e  vedere le varie stanze, ben organizzate, ricche di strumenti che fornivano spunti che ci hanno fatto conoscere più da vicino diversi aspetti della vita di Beethoven e delle sue opere, nonché il luogo dove Ludwig van Beethoven scrisse il famoso testamento il 6 Ottobre 1802.

Non poteva mancare una visita al Belvedere e al castello di Schönbrunn, nonché qualche libreria per cercare libri rari ed altre memorabilia beethoveniane.

Luigi Bellofatto – Coautore del Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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