Hess Anhang 9 Sonata a tre, in 6 movimenti, per organo

Hess Anhang 9 – Sonata a tre, in 6 movimenti, a cura e con prefazione di A. Pochon, per 2 violini e violoncello, (organo) Carl Fischer, New York, 1926. Pochon ha ripreso il contenuto di quest’opera [principalmente] dai “famosi” Studien di Seyfried (la prima identificazione dei pezzi è stata fatta dal prof. Giovanni Biamonti di Roma) [Dorfmüller, p. 398, presenta l’ordine dei sei movimenti in maniera diversa da quella di Hess; il I e II sono tratti da C.Ph.E. Bach, il III e il IV sono i due del numero 29, il V e il VI sono tratti da Händel.]:

I. Andante e Maestoso, in si bemolle maggiore. Seyfried, op. cit., p. 348-52. Entrambi i pezzi sono tratti dall’oratorio Esther di Händel, ma messi in ordine inverso. L’Andante iniziale che porta alla tonalità di sol minore, è subito seguito dal Maestoso in si bemolle maggiore, che Seyfried indica come Allegro.

II. Adagio in sol minore. Seyfried, op. cit., p. 160-3. E il secondo movimento della quarta delle Sei Sonate per Cembalo op. 2 di C.Ph.E. Bach.

III. Fugato in si bemolle maggiore. Seyfried, op. cit., p. 302-7. Corrisponde all’Allegro dell’ouverture dell’oratorio Esther di Händel.

IV. Andante in mi bemolle minore. Seyfried, op. cit., p. 163-7. È il secondo movimento della quinta sonata dell’opera sopra citata al punto II.

V. Nachahmungssätz (movimento a imitazione) in mi minore. [È lo stesso della prima parte di Hess 29.]

VI. Fuga in mi minore [È lo stesso della seconda parte di Hess 29.]

Solo questi ultimi due pezzi sono originali di Beethoven e sono identici al numero Hess 29 del presente catalogo. Non è necessario elencare tutti gli altri pezzi che Seyfried, nei suoi Studien, attribuisce impropriamente a Beethoven, dal momento che il suo libro, per molto tempo, ha svolto il suo ruolo di testo di riferimento. Anche se Seyfried ha fatto parecchi errori nei suoi Studien, può non essere stato così disinvolto, come implicitamente fa intendere Hess, con le fonti per la prima e terza parte di questo numero, e cioè l’Ouverture dell’Esther di Händel. Beethoven ha ricopiato personalmente l’ouverture di Händel, come si vede dall’autografo 75 presso la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna. Seyfried ha avuto accesso a questo manoscritto autografo e, poiché la calligrafia è di Beethoven, Seyfried può non aver realizzato che fosse opera di Händel anziché di Beethoven. Chiunque fosse interessato a un esame approfondito della questione, può consultare il Beethoveniana I di Nottebohm, da pagina 154. Riguardo alla seconda edizione di Pochon, lo stesso pezzo è citato al n. 31 del presente catalogo.


I testi e i documenti di questa pagina sono curati da Michel Rouch. Chi volesse consultare o richiedere dette risorse, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.


I testi e i documenti di questa pagina sono stati riveduti da  i nostri  revisori. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.