WoO 192 Ars Longa, vita brevis, canone a Smart (seconda redazione)

WoO 192 “Ars Longa, vita brevis”, canone a Smart (seconda redazione), 16 settembre 1825, pubblicato nel catalogo Thayer, 1865, più recentemente da W.Hess nel quinto fascicolo dei supplemente zur GA, 1962. Bruers 330 – Hess 268 – KH. (WoO)192 – Thayer 254.

Fu scritto da Beethoven per il musicista inglese Sir George Smart, in occasione della visita di commiato da questo fattagli a Guttenbrun presso Baden. Per la soluzione vedere Hess, Supplemente, pagina 131 e 132. Per gli altri due canoni scritti da Beethoven sulle stesse parole, vedere WoO 170 e 193. Il testo utilizzato è l’inizio degli “Aforismi” di Ippocrate citati da Seneca (“De brevitate vitae”): (Aforismi, 1, 1), il cui originale è: «Ὁ βίος βραχύς, ἡ δὲ τέχνη μακρή, ὁ δὲ καιρὸς ὀξύς, ἡ δὲ πεῖρα σφαλερή, ἡ δὲ κρίσις χαλεπή» (Ho bíos brachýs, he de téchne makré, ho de kairós oxýs, he de peîra sphaleré, he de krísis chalepé).  Da cui deriva Seneca (De brevitate vitae 1, 1): “Inde illa maximi medicorum exclamatio est: «vitam brevem esse, longam artem»” (“Da ciò deriva quella celebre esclamazione del più grande dei medici: «la vita è breve, lunga l’arte»”).

 Scrive R. Klein : “L’organista e direttore d’orchestra inglese Sir George Smart era presente il 9 settembre 1825, quando lo Schuppanzigh Quartet provò il Quartetto in la minore op.132 di Beethoven in una sala della locanda “Wilder Mann” in Kärtnerstrasse, e anche due giorni dopo il pranzo offerto per il maestro dall’editore parigino Schlesinger. Il 16 settembre visitò Beethoven a Baden e poi scrisse nel suo diario: “Il pranzo era preparato con molta cura… Si bevve molto vino; Ho sentito Beethoven dire “Proviamo quanto può bere questo inglese”. È venuto fuori il peggio in questo tentativo. Gli ho dato il mio ago di diamante in commemorazione della grande gioia che avevo ricevuto in onore del suo invito e della sua gentile accoglienza, e lui mi ha scritto il seguente canone alla velocità con cui la sua penna avrebbe scritto, in circa due minuti, mentre ero già alla porta pronto a partire…” J. Green ci informa che : “Sull’autografo di questo piccolo souvenir musicale è stata posta da Beethoven la seguente dedica : “Geschrieben am 16. September 1825 in Baden, als mich ein lieber talentvoller Musikkuenstler u. Freund Smart (aus England) allhier besuchte. Ludwig van Beethoven”. [scritto il 16 Settembre 1825 in Baden, quando un caro e talentuoso artista musicale e amico Smart (dall’Inghilterra), mi ha qui visitato. Ludwig van Beethoven.]

L’originale si trova a Londra alla British Library in un volume comprendente diversi manoscritti di
vari autori tra cui Haendel e Haydn (manoscritto MS 38069, foglio 8 recto
Sir George

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Thayer – Riproduzione del Canone

Gir George Thomas Smart- dipinto ad olio di William Bradley

Ignaz Schuppanzigh (Vienna, 20 novembre 1776 – 2 marzo 1830) violinista, violista e direttore d’orchestra austriaco.

Ippocrate di Coo (o Cos, o Kos) (in greco antico: Ἱπποκράτης, Hippokrátēs; Coo, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C. terminus post quem)

Lucio Anneo Seneca (in latino: Lucius Annaeus Seneca; Corduba, 4 a.C. – Roma, 19 aprile 65)

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