Lettera all’amata immortale – Brief an die Unsterbliche Geliebte – Un’ indagine al di sotto di ogni certezza

Teplitz, 6 e 7 luglio 1812

Dopo la morte di Beethoven, avvenuta il 26 marzo 1827, la lettera fu trovata in un cassetto del bureau privato del compositore e conservata da Anton Schindler. Fu pubblicata dallo stesso “famulo” del maestro per la prima volta nella sua biografia su Beethoven nel 1840. Non smentendo neppure in questa occasione la sua fama di contraffattore, infatti tralasciò diverse righe, frasi significative e ne modificò molte altre. [2]

La lettera (vergata in tre giorni successivi) indica solo la data, 6 luglio, lunedì. Mancando l’ anno di stesura,  si ipotizzò inizialmente che la lettera fosse stata scritta nel 1801 o nel 1807, poiché solo in quegli anni il 6 luglio cadeva di lunedì. L’anno 1812 come ipotesi fu proposao per la prima volta da Unger (1909) e Thomas-San-Galli (1909), contestualmente al ritrovamento di diversi di documenti sulla permanenza di Beethoven in Boemia proprio in quel periodo. Unger e San-Galli  esaminarono le liste degli ospiti delle terme e furono in grado di provare che Beethoven arrivò a Teplitz (oggi Teplice)  il 5 luglio 1812, provenendo da Praga, dove rimase  dal 1° al 4 luglio. Un altro indizio importante rilevabile nella lettera  è anche il riferimento al principe Esterházy (1.11), che in effetti arrivò a Teplitz nello stesso periodo.

Il fatto che Beethoven abbia affrontato il problema della consegna della lettera per ben tre volte nella lettera,  denota quanto ne fosse preoccupato.  Nella sezione 2.3 (cioè lunedì sera) si rammarica che la posta dopo (molto probabilmente verso) “K.” era partita lunedì e giovedì.  Ovviamente sono state fatte speculazioni sul significato di “K.” quando il luogo di spedizione non era noto. Oggi non ci sono più dubbi che Beethoven si riferisse a Karlovy Vary, a circa 100 km da Teplitz, che veniva raggiunta all’ epoca in una giornata in diligenza .

Nel 2.9 Beethoven esprime la sua preoccupazione („ich weine“- “sto piangendo”) e che il destinatario “erst wahrscheinlich Sonnabends“  “probabilmente riceverà il suo messaggio solo sabato”. Poiché la diligenza da Teplitz arrivò a Karlovy Vary giovedì sera, la destinazione deve essere stata ad un altro giorno di viaggio, probabilmente Eger (Cheb), città più grande e più vicina a ovest, a circa 50 km di distanza.

La conclusione più importante di queste considerazioni “logistiche” è che – dal punto di vista di Beethoven – il destinatario doveva trovarsi a due giorni di viaggio da Teplitz al momento dell’invio previsto della lettera (almeno “probabilmente”, Beethoven ovviamente non ne era sicuro). Ciò significa inoltre che non sono fondate le varie speculazioni che presumono – erroneamente – che la destinataria doveva trovarsi a Karlsbad.

Nella parte 3.12 (martedì mattina) Beethoven scopre di aver commesso un errore e  promette di spedire la lettera immediatamente, in modo che la sconosciuta  la potesse ricevere il prima possibile (ma comunque due giorni dopo).

Non possiamo affermare se effettivamente la lettera fu spedita, il ritrovamento nel bureau di Beethoven apre due ipotesi: o non è mai stata spedita oppure fu spedita ma ritornò al compositore in quanto non recapitabile, poichè la destinataria  non poteva essere rintracciata.

Quindi, la nostra indagine al di sotto di ogni “certezza” può riassumersi in questi punti:

  1.  La lettera fu scritta il 6 e 7 luglio 1812 a Teplitz.
  2.  Molto probabilmente Beethoven  aveva incontrato l’Amata qualche giorno prima e l’incontro era stato inaspettato.
  3.  La destinataria era una donna che  Beethoven amava da molto tempo e dalla quale era ricambiato. Nella lettera si descrive espressamente come il suo „Geliebter“ – “amante”, la rassicura della sua „Treue“ “lealtà” nei suoi confronti e le chiede di „bleiben“ “rimanergli fedele” (1.18, 3.8).
  4.  La lettera avrebbe dovuto essere spedita verso una località sita  a due giorni di viaggio da Teplitz, via Karlsbad . (2.3, 2.9).
  5. Beethoven potrebbe non aver spedito la lettera perchè venuto a conoscenza che l’Amata si trovava in un luogo diverso da quello inizialmente ipotizzato, oppure prese la decisione di non spedirla più. Ulteriore ipotesi da valutare è quella che valuta la possibilità di una spedizione da parte del compositore, ma non con un esito felice, ovvero con la restituzione al mittente. Indubbiamente la lettera fu importante , altrimenti non la avrebbe conservata per tutta la vita.
  6. „Wir werden unß wohl bald sehen“  “Ci vedremo presto” (1.14) è stato spesso tradotto erroneamente come “Senza dubbio ci incontreremo presto. In realtà è evidente , anche dalla nostra indagine , che Beethoven non avesse la certezza sul luogo in cui la donna si trovava: come avrebbero potuto vedersi presto?.
  7. Dalla lettera risulta chiaro che l’amata (per qualche tempo)  visse a Vienna (come Beethoven).
  8. È l’unica lettera di Beethoven a una donna in cui usa costantemente il „Du“ “tu” confidenziale [7].

Lettera all’amata immortale – Brief an die Unsterbliche Geliebte, Teplitz, 5 luglio 1812

Trascrizione dall’ originale riga per riga e traduzione in italiano.

1.1 „am 6ten Juli Morgends.“

1.2 „Mein Engel, mein alles, mein Ich.“

1.3 „nur einige Worte heute, und zwar mit Bleystift (mit deinem)“

1.4 „erst bis morgen ist meine Wohnung sicher bestimmt, welcher Nichtswürdiger Zeitverderb in d.g.“

1.5 „warum dieser tiefe Gram, wo die Nothwendigkeit spricht.“

1.6 „Kann unsre Liebe anders bestehn als durch Aufopferungen, durch nicht alles verlangen, kannst du es ändern, daß du nicht ganz mein, ich nicht ganz dein bin.“

1.7 „Ach Gott blick in die schöne Natur und beruhige dein Gemüth über das müßende.“

1.8 „die Liebe fordert alles und ganz mit Recht, so ist es mir mit dir, dir mit mir.“

1.9 „nur vergißt du so leicht, daß ich für mich und für dich leben muß, wären wir ganz vereinigt, du würdest dieses schmerzliche eben so wenig als ich empfinden.“

1.10 „meine Reise war schrecklich ich kam erst Morgens 4 uhr gestern hier an, da es an Pferde mangelte, wählte die Post eine andre Reiseroute, aber welch schrecklicher Weg, auf der vorlezten Station warnte man mich bey nacht zu fahren, machte mich einen Wald fürchten, aber das Reizte mich nur – und ich hatte Unrecht, der Wagen muste bey dem schrecklichen Wege brechen, grundloß, bloßer Landweg, ohne 2 solche Postillione, wie ich hatte, wäre ich liegen geblieben Unterwegs.“

1.11 „Esterhazi hatte auf dem andern gewöhnlichen Wege hierhin dasselbe schicksaal, mit 8 Pferden, was ich mit vier.“

1.12 „Jedoch hatte ich zum Theil wieder vergnügen, wie immer, wenn ich was glücklich überstehe.“

1.13 „nun geschwind zum innern vom aüßern.“

1.14 „wir werden unß wohl bald sehn,“

1.15 „auch heute kann ich dir meine Bemerkungen nicht mittheilen, welche ich während dieser einigen Tage über mein Leben machte – wären unsre Herzen immer dichtan einander, ich machte wohl keine d.g.“

1.16 „die Brust ist voll dir viel zu sagen“

1.17 „Ach – Es gibt Momente, wo ich finde daß die sprache noch gar nichts ist“

1.18 „erheitre dich – bleibe mein Treuer einziger schaz, mein alles, wie ich dir;“

1.19 „das übrige müßen die Götter schicken, was für unß seyn muß und seyn soll.“

1.20 „dein treuer ludwig.“

2.1 „Abends Montags am 6ten Juli“

2.2 „Du leidest du mein theuerstes Wesen“

2.3 „eben jezt nehme ich wahr daß die Briefe in aller Frühe aufgegeben werden müßen. Montags – Donnerstags – die einzigen Täge wo die Post von hier nach K. geht.“

2.4 „du leidest.“

2.5 „Ach, wo ich bin, bist auch du mit mir, mit mir und dir rede ich mache daß ich mit dir leben kann“

2.6 „welches Leben!!!! so!!!! ohne dich“

2.7 „Verfolgt von der Güte der Menschen hier und da, die ich meyne – eben so wenig verdienen zu wollen, als sie zu verdienen.“

2.8 „Demuth des Menschen gegen den Menschen – sie schmerzt mich – und wenn ich mich im Zusammenhang des Universums betrachte, was bin ich und was ist der – den man den Größten nennt – und doch – ist wieder hierin das Göttliche des Menschen.“

2.9 „ich weine wenn ich denke daß du erst wahrscheinlich Sonnabends die erste Nachricht von mir erhältst.“

2.10 „wie du mich auch liebst – stärker liebe ich dich doch“

2.11 „doch nie verberge dich vor mir.“

2.12 „gute Nacht – als Badender muß ich schlafen gehen.“

2.13 „Ach gott – so nah! so weit!“

2.14 „ist es nicht ein wahres HimmelsGebaüde unsre Liebe – aber auch so fest, wie die Veste des Himmels.“

3.1 „guten Morgen am 7ten Juli“

3.2 „schon im Bette drängen sich die Ideen zu dir meine Unsterbliche Geliebte,“

3.3 „hier und da freudig, dann wieder traurig, vom Schicksaale abwartend, ob es unß erhört.“

3.4 „leben kann ich entweder nur ganz mit dir oder gar nicht,“

3.5 „ja ich habe beschlossen in der Ferne so lange herum zu irren, bis ich in deine Arme fliegen kann,“

3.6 „und mich ganz heymathlich bey dir nennen kann, meine Seele von dir umgeben in’s Reich der Geister schicken kann.“

3.7 „ja leider muß es seyn.“

3.8 „du wirst dich fassen um so mehr, da du meine Treue gegen dich kennst, nie eine andre kann mein Herz besizen, nie – nie.“

3.9 „O Gott warum sich entfernen müßen, was man so liebt, und doch ist mein Leben in V.[ien] so wie jezt ein kümmerliches Leben.“

3.10 „Deine Liebe macht mich zum glücklichsten und zum unglücklichsten zugleich.“

3.11 „in meinen Jahren jezt bedürfte ich einiger Einförmigkeit Gleichheit des Lebens – kann diese bey unserm Verhältniße bestehn?“

3.12 „Engel, eben erfahre ich, daß die Post alle Tage abgeht – und ich muß daher schließen, damit du den B.[rief] gleich erhältst“

3.13 „sey ruhig, nur durch Ruhiges beschauen unsres Daseyns können wir unsern Zweck zusammen zu leben erreichen“

3.14 „sey ruhig – liebe mich – heute – gestern.“

3.15 „Welche Sehnsucht mit Thränen nach dir“

3.16 „dir – dir – mein Leben – mein alles“

3.17 „leb wohl – o liebe mich fort – verken[ne] nie das treuste Herz deines Geliebten L.“

3.18 „ewig dein ewig mein ewig unß.“

6 luglio,  mattina.

Mio angelo, mio tutto, mio io. —  solo poche parole oggi e a matita (la tua) — il mio alloggio non sarà definito prima di domani, che inutile perdita di tempo per (tali)  simili faccende — perché questa pena profonda quando parla la necessità — Può il nostro amore durare se non con sacrifici e di rinuncia a pretendere tutto, che si può fare, se non sei interamente mia; se non sono interamente tuo – O Dio, guarda le bellezze della natura e tranquillizza il tuo cuore con ciò che deve essere — l’amore esige tutto e a buon diritto, così è di me con te e di te con me – solo che tu dimentichi troppo facilmente che io devo vivere per me e per te; se fossimo completamente uniti, ne sentiresti il dolore così poco quanto lo sento io — il mio viaggio è stato terribile, sono arrivato qui ieri mattina alle quattro, poiché scarseggiavano i cavalli, la diligenza ha scelto un’altra strada, ma quant’era orribile, alla penultima stazione di posta mi avvisarono di non viaggiare di notte; volevano mettermi paura parlandomi di una foresta, ma ciò mi incitò maggiormente — ed ho avuto torto, la carrozza non poteva che rompersi per quel sentiero di campagna orrendo, fangoso e sterrato e senza due di quei postiglioni come quelli che avevo sarei rimasto in mezzo alla strada — a Esterhazi [Esterhazy], viaggiando per la solita via, ha avuto con otto cavalli la stessa sorte che è toccata a me con quattro — Anzi, io mi sono persino divertito, come sempre quando riesco a superare felicemente qualche difficoltà — ora passo subito dai fatti esterni a quelli più intimi, ci vedremo (probabilmente) presto, anche oggi non riesco a condividere con te le mie riflessioni di questi pochi ultimi giorni sulla mia vita — se i nostri cuori fossero sempre vicini l’uno all’altro, non avrei certo simili pensieri, il mio cuore è pieno di tante cose da dirti — Ah — vi sono momenti in cui trovo che le parole non servono a nulla — sii serena, rimani il mio fedele, il mio unico tesoro, il mio tutto, così come io per te; il resto, quello che  ci potrà e ci dovrà accadere, saranno gli dei a deciderlo. —
Il tuo fedele Ludwig

Lunedì 6 luglio, sera.
Tu stai soffrendo, creatura carissima — soltanto ora vengo a sapere che le lettere devono essere consegnate di mattina presto il lunedì— giovedì — i soli giorni in cui parte da qui posta per K.[arlsbad o Karlovy Vary?] —  Tu stai soffrendo — Ah, dove sono io, tu sei, con parlo con me e con te, faccio come se potessi vivere con te, che vita!!! Così!!! Senza di te — perseguitato qua e là dalla bontà degli uomini — che io non desidero né tanto meno merito — L’umiltà dell’uomo verso l’uomo — mi fa male  — e quando considero me stesso in rapporto con l’universo, che cosa sono io e cosa Lui è — colui che chiamiamo il più grande — eppure — qui si rivela la natura divina dell’uomo — piango se penso che probabilmente non potrai ricevere le mie prime notizie prima di sabato — non importa quanto tu mi possa amare — io ti amo ancora di più —  e non nasconderti mai da me — buona notte — poiché sto facendo la cura dei bagni devo andare a dormire —  [cancellato: vai tu pure, vai tu pure] O Dio — così vicini! così lontani! non è il nostro amore una creatura celeste – anche più incrollabile come la fortezza del paradiso. —

Buon giorno 7 luglio.
già a letto i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora di nuovo tristi, aspettando di sapere se il destino ci esaudirà — posso vivere soltanto interamente con te, oppure niente affatto, sì, ho deciso di andare errando lontano da te finché potrò volare tra le tua braccia e sentirmi completamente a casa mia vicino a te, e la mia anima circondata dal tuo essere, salga nel regno degli spiriti — Sì, purtroppo deve essere così — ti farai coraggio, tanto più che conosci la mia fedeltà per te, nessun’altra potrà mai possedere il mio cuore — mai — mai — O Dio, perché si deve essere lontani da chi si ama tanto, la mia vita a V[ienna] è ora così miserevole — Il tuo amore mi rende il più felice e il più infelice degli uomini nello stesso tempo — alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare — ma può forse essere così nelle nostre condizioni? – Mio angelo, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni — debbo quindi terminare in fretta affinché tu possa ricevere al più presto la lettera — sii tranquilla, solo considerando con serenità la nostra esistenza riusciremo a raggiungere il nostro scopo di vivere insieme — sii tranquilla — amami — oggi — ieri — Che struggente desiderio con lacrime verso di te — te — te — mia vita — mio tutto — addio — Oh, continua ad amarmi — non dubitare mai male del fedelissimo cuore del tuo amato.

L.
eternamente tuo
eternamente mia

eternamente nostri

Teplitz, Pension Zur golden Sonne, dove Beethoven soggiornò il 6 ed il 7 luglio 1812.  Probabilmente il questo luogo scrisse la lettera all’amata immortale.

Lettera all’amata immortale – Brief an die Unsterbliche Geliebte – Un’ indagine al di sotto di ogni certezza

Bibliografia

Infinita la bibliografia sull’ argomento:

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