La Ricerca diventa Arte – Una nuova vita per le compositrici del tempo di Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura della pianista professoressa Antonietta Cappelli – Marie Kiéné Bigot de Morogues
Da “Suite d’ Études”: Numero sei
Marie Kiéné Bigot de Morogues Marie Kiéné, nota come Mme Bigot, è stata una celebre pianista, compositrice e didatta di origine francese.
Marie nacque il 3 marzo 1786 a Colmar. Erano anni duri, da lì a poco ci sarebbe stata la Rivoluzione Francese; nel 1791, la famiglia si trasferì a Neuchâtel, in Svizzera, un centro musicale molto importante dell’epoca, per via dell’ Académie de Musique, fondata nel 1754, che vantava la sua orchestra di aristocratici dilettanti e, di tanto intanto apriva le porte a musicisti professionisti dei ceti medi. Nel 1801, il padre di Marie divenne vicepresidente dell’Accademia. Marie fu avviata allo studio di pianoforte dalla madre e non si esclude, visto il clima florido musicale in cui visse, ci siano stati altri insegnanti che abbiano contribuito alla sua formazione. Le sue prime esibizioni pubbliche iniziarono intorno ai 16 anni e tutte le informazioni giovanili (non troppe) che abbiamo sono quelle conservate negli archivi dell’Accademia svizzera. Proprio a Neuchâtel conobbe Paul Bigot de Morogues, nobile bretone di 18 anni più grande, che sposò nel 1804. La coppia si trasferì a Vienna. Il suo matrimonio la consacrò “Mme Bigot” e le permise di entrare a far parte dell’aristocrazia, aprendo le porte dei salotti più in vista della nobiltà viennese; ebbe modo di imporsi come musicista, al pari dei colleghi uomini dell’epoca, con i quali ebbe rapporti di stima e amicizia che durarono per tutta la vita.
L’epistolario di Reichardt, 16 dicembre 1808, riporta un evento riguardante uno dei concerti mattutini viennesi che si tenevano presso la sala piccola: […] ho assistito ad un bellissimo spettacolo virtuosistico di “una certa Mme Bigot”[…] che aveva suonato, tra gli altri brani, delle variazioni bizzarre su un tema di 8 battute di Beethoven. (Gugitz, 1915, pp.187-188). Non si esclude, vista la datazione delle stesse al 1806, si possa trattare delle 32 variazioni in Do minore W0O80.
Divenne celebre la storia che Paul Bigot raccontava spesso per osannare le doti musicali della moglie, riportata da Thayer, che riguardava la sonata per pianoforte n.23 op.57, detta “Appassionata”, di Beethoven : “Mentre viaggiava, [Beethoven] fu sorpreso da un temporale e da una pioggia torrenziale che inzuppò la sua borsa da viaggio, che conteneva la sonata in fa minore, appena composta. Giunto a Vienna venne a trovarci e, ridendo, mostrò a mia moglie i fogli ancora completamente zuppi d’acqua. Ispirata da questo inizio sorprendente, andò al pianoforte e iniziò a suonare la composizione. Beethoven non se lo aspettava, fu sorpreso di vedere che, nonostante le cancellature e correzioni apportate, Madame Bigot non rallentasse nemmeno per un momento. Quei fogli erano l’originale che aveva portato al suo editore, per la pubblicazione. Quando Madama Bigot finì di suonare, chiese di regalarglielo, lui acconsentì e glielo riportò, una volta sistemato. (Thayer, 1908, p.551)
Se questo racconto sia vero oppure no, non possiamo saperlo. Quello che è certo è che l’autografo della composizione si trova a Parigi e mostra danni dovuti all’acqua (potrebbe essere stata la pioggia).
Marie Bigot era una pianista riconosciuta e brillante. Suo marito Paul, a Vienna, era il bibliotecario del principe Rasumowsky. Nell’inverno 1806/07, poiché Beethoven era spesso al Palais Rasumowsky, strinse amicizia con i coniugi Bigot. Tuttavia nel marzo 1807 i rapporti si raffreddarono notevolmente. Paul Bigot non tollerava il tono familiare che Beethoven usava con sua moglie. Marie aveva rinvenuto una lettera in cui B. l’aveva invitata a fare una passeggiata, lei aveva rifiutato. La corrispondenza che ne seguì fu molto carica di tensione. Paul Bigot non voleva che sua moglie fosse vista in pubblico, da sola con il compositore. I rapporti d’amicizia si ruppero, nonostante la lettera di scuse di B.
Marie visse a Vienna fino al 1809, anno in cui Napoleone conquistò la città. Tutta la famiglia si trasferì a Parigi; il marito fu imprigionato in Russia. Marie iniziò a dare lezioni private. Stabilì contatti con Luigi Cherubini e Daniel Auber (con i quali studiò composizione), Johann Baptist Cramer, Muzio Clementi e Jan Ladislav Dussek, il violinista Pierre Baillot e il violoncellista Jacques Michel Hurel de Lamare. Interessata alla musica da camera, non solo al repertorio solistico, Marie formò un trio con Pierre Baillot e Jacques Michel Hurel de Lamarre dedicandosi alla diffusione delle opere di Johann Sebastian Bach, Haydn, Mozart e Beethoven, continuando la sua pratica musicale da camera, iniziata a Vienna con il violinista Schuppanzigh.
Proprio nei primi anni del 1800, le composizioni di J.S. Bach stava ritornando alla luce. Tale rinascita è attibuita a Felix Mendelsshon (trall’altro alunno di Marie nel 1816, assieme alla sorella Funny) ma, a quanto pare c’è chi l’ha preceduto.
Fétis, in un articolo della bibliografia universale (1873, I, p.413), dedicato a Mme Bigot, scrive: “chi non ha potuto ascoltare le belle composizioni di Bach eseguite da Mme Bigot, Baillot e Lamare non può capire la perfezione della musica strumentale”.
Marie Bigot morì il 16 settembre 1820 all’età di 34 anni di una malattia polmonare, probabilmente tubercolosi.
Bibliografía
Albert Palm “La connaissance de l’œuvre de J. S. Bach en France a l’époque préromantique”– Revue de Musicologie, T. 52, No. 1 (1966), pp. 88-114 (27 pages); https://doi.org/10.2307/927606 – https://www.jstor.org/stable/927606
https://mugi.hfmt-hamburg.de
Wikipedi
Prima edizione della “Suite d’ Etudes”
In frontespizio: casa natale di Marie Bigot, Colmar,
e dettaglio della targa apposta allo stabile.
Ludwig van Beethoven, lettera a Marie Bigot, Wien, 4. März 1807,
Autografo. Beethoven-Haus Bonn, HCB BBr 108.
Ludwig van Beethoven, lettera a Marie Bigot, Wien, 4. März 1807,
Autografo. Beethoven-Haus Bonn, HCB BBr 108.
Beethoven a Marie Bigot de Morogues
[Vienna, 4 marzo 1807]
Mia cara e ammiratissima Marie, il tempo è veramente divino – chissà se domani lo sarà ancora? – Le propongo perciò di venirLa a prendere oggi verso mezzogiorno per una passeggiata in carrozza – Probabilmente Bigot sarà già uscito, e non potremo quindi portarlo con noi – ma lasciar cadere l’idea per questo motivo, certamente lo stesso Bigot non lo vorrebbe – È ora solo al mattino che il tempo raggiunge il massimo splendore – Perché non cogliere il momento, visto che passa così rapidamente? – Sarebbe del tutto contrario alla natura fine e intelligente di Marie se, per semplici scrupoli, volesse rifiutarmi un cosi grande piacere – Qualunque motivo Lei adduca per non accettare la mia proposta, l’attribuirò soltanto alla scarsa fiducia che ripone nella mia persona – e non crederò mai più che Lei nutra per me una vera amicizia.
Avvolga Caroline nelle fasce, dalla testa ai piedi, in modo che non le possa accadere niente – Mi risponda se può venire, cara M. – Non Le chiedo se vuole venire – perché interpreterei quest’ultimo caso soltanto a mio sfavore
– Scriva soltanto due parole sì o no – Addio e faccia in modo che mi sia concesso l’egoistico piacere di condividere con due persone a me tanto care la gioia di godere delle serene bellezze della natura. –
Il Suo amico e ammiratore
LvBthwn
Le lettere fra Bethoven e la famiglia Bigot sono indirizzate soprattutto a Paul Bigot de Morogues. (catalogo generale 266. 269-273, 308 e 309) Nato nel 1765 a Berlino giunse a Vienna nell’estate 1804 assieme alla moglie, Anne Marie Cathérine nata Kiené, dove venne assunto dal conte Andreas Kyrllovic Razumovskij come bibliotecario. Nell’estate 1809, dopo la fuga della nobiltà da Vienna e l’occupazione della città da parte delle truppe napoleoniche nel 1809, la famiglia Bigot si spostò definitivamente a Parigi.
Le lettere scritte nel marzo 1807 ai coniugi Bigot (lettere 271,272 e 273) fanno supporre che i rapporti fra Beethoven e la coppia fossero divenuti più stretti solo poco tempo prima, probabihnene nell’inverno 1806-07, vedere anche la lettera 271 qui proposta. Probabilmente irritati da qualche comportamento non appropriato del compositore, i rapporti si raffeddarono rapidamente, come testimoniano le lettere superstiti, per interrompersi definitivamente a fine 1808.
Interessante è il saggio di Robert Perreau, “Une grande pianiste colmarienne, Marie Kiené, épouse Bigot de Morogues”, in “Annuaire de la Société Historique et Littéraire de Colmar” 12 (1962)
Gli esempi musicali e i video di questa pagina sono curati da Antonietta Cappelli. Chi volesse contattare l’ autrice, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.