Beethoven-Haus Bonn, Sammlung Wegeler, W 3

Skizzenblatt zu einem Klavierkonzert in Es-Dur (WoO 4), zu dem Lied “Die Liebe” op. 52,6 und zu verschiedenen Klavierwerken, Autograph

Il giovane Beethoven usò ogni minimo spazio libero di questo bifolio intorno al 1790 per  scrivere molti abbozzi. Sono identificabili gli schizzi  per il Lied “Die Liebe”, Opus 52 numero 6 alla pagina 2 recto, ed anche un piccolo spunto per il Lied “Urian Reise um die Welt, Opus 52 numero 1.  Tutti gli altri schizzi sono abbozzi per pianoforte, in parte anche molto dettagliati. In alcuni punti  Beethoven optò per scrivere un breve testo come promemoria piuttosto che scrivere un testo musicale esteso. Così nella prima pagina (immagine 1) tra la quinta e la sesta riga, scrive, “ganz plump gespielt” “da suonare blandamente”. Per l ‘”adagio molto” che inizia alla fine della pagina, spiega, “das schwere hiebey ist diese ganze passage so zu schleifen, daß man das aufsezen der Finger gar nicht hören kann, sondern als wenn es mit dem Bogen gestrichen würde, so muß es klingen.” “ciò che è difficile è suonare l’intero passaggio in legato. Ciò significa che non si dovrebbero sentire le dita appoggiate sui tasti – si dovrebbe suonare come se (i tasti) venissero accarezzati da un arco. “

Beethoven scrive come continuum della fuga il cui tema è a pagina 2 (immagine 2): “bald am Ende wird das thema per augmentationem” “quasi alla fine il tema è per augmentationem”. Nell’ultima pagina Beethoven scrive una nota riguardante l’andamento della scala nella mano destra, “so fort herunter und wieder herauf” “immediatamente in basso e di nuovo su”. In cima al secondo foglio scrive: “Rondo zum Concert in es mit Triolen” (Un rondò per il concerto in mi bemolle con terzine).

Sebbene esista un concerto per pianoforte in mi bemolle (WoO 4, 1784), gli schizzi molto probabilmente non si riferiscono a quest’opera, anche per un semplice calcolo temporale.

Secondo quanto scrive Prod’homme, in un catalogo della casa d’ aste Liepmannssohn di vendita d’autografi del 21-22 maggio 1909 erano elencate alcune pagine contenenti un abbozzo della canzone “Die Liebe” Opus 52 numero 6 ed altri pezzi rimasti incompiuti: un Adagio per pianoforte, seguito da un Allegro, con quest’annotazione: “il difficile è di levigare tutto questo passaggio delle dita, ma deve fare l’effetto come se fosse suonato con l’arco”; un Rondò in mi bemolle; una sonata nello stesso tono; un Allegretto “dont le sentiment rappelle la Sonate au clair de lune”.  Queste pagine non erano altro che il seguente bifolio, che dall’ asta pervenne in seguito alla Beethoven – Haus di Bonn.

Tra i diversi pezzi, sommariamente descritti dal musicologo francese, che Biamonti riporta con altrettanta – involontaria superficialità, ve ne sono tre che lo studioso di Capranica riporta nel suo catalogo, (Biamonti Giovanni, Catalogo cronologico e critico di tutte le opere di Beethoven, Torino, I.L.T.E., 1968) e che qui sono riproposti nella versione di Graziano Denini: L’ Adagio e Allegro Biamonti 96, il Biamonti 97, Rondò in mi bemolle maggiore, per strumento non precisato; La sonata per pianoforte Biamonti 98 per finire con il Biamonti 99, che identifica (forse travisato dal Prod’Homme) con un singolo Allegretto, mentre in realtà la pagina 4 ne contiene gli spunti di due in stessa tonalità.

Gli esempi musicali di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati controllati dai  i nostri  revisori. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.