LVBeethoven.it Ricerche Musicali alla rappresentazione Bastiano e Bastiana di Mozart.

Genova – Prà 26 agosto 2020

Per una volta non solo Beethoven nel nostro sito e l’eccezione alla regola ha un motivo ben preciso: parlare di divertimento. Un divertimento unico, che, non me ne vogliano gli estimatori del Maestro di Bonn, puoi provare solo ascoltando Mozart.

Nella rappresentazione di ieri  sera dell’opera Bastiano e Bastiana il divertimento era elevato all’ennesima potenza grazie ad un allestimento sicuramente inusuale: un tir nella piazza adiacente alla stazione di Genova PRA’. Eppure nonostante la premessa, che a prima vista può destabilizzare, gli interpreti sono riusciti a ricreare la magia di un’opera giocosa, scritta da un bambino, certo un genio , ma all’epoca della composizione neppure adolescente.

La musica è stata una festa giocosa che ha accompagnato  una storia leggera, arricchita da frizzi, lazzi, parole in genovese, sagome di cartone con prima una pecora e poi un gambero, balletti dalle movenze moderne, attori spumeggianti, musicisti coinvolti nella rappresentazione e il tutto  all’interno del T.I.R. che sta per Teatro in Rivoluzione, ma che era il palcoscenico viaggiante su ruote al cui va il merito di aver portato il pubblico a riprovare il piacere di sognare e divertirsi a teatro.

La scenografia era allestita come in un sogno di Lele Luzzati, colorata, infantile, misteriosa, ricca di colori a matita, con espedienti scenici (il mare in burrasca  e la tempesta) che ricordavano il teatro dei burattini e  il circo.

Ieri si è ricreata una magia: gli attori , i cantanti e i musicisti ne sono stati gli artefici riuscendo a coinvolgere il pubblico. Ci siamo avviati all’uscita (ma eravamo già all’aperto) con il cuore leggero dopo un’ora spensierata, così come forse era spensierato Mozart bambino all’epoca della scrittura di quel bislacco sogno denso di colpi di scena.

Devo dire grazie, grazie a chi nel teatro  ancora ci crede  a tal punto da non formalizzarsi se un’opera viene rappresentata su un palco di fronte a poltrone costose oppure in una piazza.

Grazie agli attori, ai cantanti e ai musicisti: Bastiano- il Tenore Valentino Buzza, Bastiana – il soprano Giorgia Rotolo, Colas- il Baritono Jorge Eleazar e con gli attori Cristiano Dessì, Sergio Gil, Paolo Li Volsi, Valentina Virando. Al cembalo  Aïda Bousselma insieme al quintetto d’archi Orchestra del Carlo Felice: Giovanni Fabris I violino, Pierdomenico Sommati II violino,Giuseppe Ambrosini viola, Riccardo Agosti violoncello e Andrea Lumachi contrabbasso.

Molto probabilmente non saranno come questa le rappresentazioni del futuro, ma erano così quelle del passato, proprio quando Mozart bambino scriveva, chissà magari la prossima estate, quella del 2021, ci sarà ancora  il Teatro Carlo Felice ad organizzare un’altra rivoluzione. Io lo vorrei e dai visi contenti di ieri sera sono sicura anche altri.

Fiorella Romenzi

La pastorella Bastiana, addolorata per la perdita del suo amato Bastiano, si rivolge al saggio Colas, pastorello «stregone». Per riaccendere il cuore di Bastiano, Colas ricorre all’espediente di insinuare a Bastiano che anche Bastiana ami un altro; in tal modo è il pastore – rovesciando le parti e svelando il suo vero sentimento – a chiedere l’intervento magico di Colas. Fra i piccoli battibecchi tipici di queste «trame», i due amanti si riabbracciano e l’Opera termina con i preparativi del matrimonio.

Nel settembre 1767, la famiglia Mozart, ambiziosamente attirata dalle nozze di Maria Josepha (figlia dell’ Imperatrice Maria Teresa, la grande protettrice di Wolfgang bambino) e comunque spinta dall’ irrequietezza e dalle speranze di un nuovo viaggio, si sposta a Vienna dove rimarrà per tutto l’ anno 1768. Le illusioni e le mire di Leopold si frantumarono purtroppo contro pesanti avversità: dapprima l’epidemia di vaiolo (con la conseguente «fuga» dei Mozart nel ritiro di Olmütz, per sfuggire al contagio), poi le ripercussioni della morte dell’imperatore (con il nuovo corso di austerità ed economia della Casa Imperiale, inaugurato da Maria Teresa e dal figlio Giuseppe II) e infine l’atteggiamento ostile verso l’attività musicale del ragazzo (ad esempio l’Opera « La finta semplice» K 51, vittima di questo subdolo ostruzionismo, non riuscì a debuttare).

Uno dei rari squarci sereni di questo anno viennese fu l’invito di un singolare personaggio viennese, il dottor A. Mesmer, pioniere del magnetismo, a comporre un «Singspiel» (genere teatrale propriamente tedesco, composto di parti cantate e recitate, simile all’«opéra-comique» francese, alla «ballad-opera» inglese e alla «zarzuela» spagnola), da rappresentare poeticamente nel suo teatro all’aperto. M. per la stesura del libretto si rivolse a F. W. Weiskern che – attingendo alla celebre commedia pastorale di J. J. Rousseau «Le devin du village» del 1752 (più precisamente dalla «parodia» che era allora in circolazione, ideata da Madame Favart sul testo di Rousseau) – adattò al Singspiel viennese, se pure con mezzi goffi e in un linguaggio ingombrante, l’eterna storia dei due amanti e del mago che riporta la persona amata. Nella scrittura del libretto, o meglio nella trasposizione in poesia di alcuni dialoghi, collaborò con Weiskern anche A. Schachtner, un suonatore di tromba nell’orchestra di Salisburgo e grande amico dei Mozart.

M. evidentemente amò « col cuore » (dal testo) questo ingenuo libretto-fiaba e, vibrante ancora per la musica teatrale ascoltata a Parigi (le Opere di F. A. Philidor, A. Grétry, P. A. Monsigny, creatori defi’«opéra-comique» francese, ma ancor più le Canzoni da ballo di Speronte), compose con facilità, in poco più di un mese, questa breve, ingenua e serena partitura, anticipando di molti anni il Sarastro del “Flauto Magico”.

Da notare infine una certa affinità musicale, ovviamente del tutto casuale, tra l’ incipit dell’ Ouverture del Singspiel (“Intrada”) e il tema del primo movimento della Sinfonia Eroica Opus 55 di Beethoven.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati curati da  Fiorella Romenzi. Chi volesse  contattare l’ autrice, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.