Unv. 4 (Biamonti 832). Abbozzi per una ouverture sul nome B.A.C.H.

Biamonti 832. Abbozzi per una ouverture sul nome B.A.C.H. 1822 – 1825. L’idea di comporre una ouverture sul tema formato dalle note corrispondenti, secondo la nomenclatura tedesca, al nome di Bach (B, si bemolle; A, la; C, do; H, si naturale) fu ventilata e ripresa più volte da Beethoven, senza però essere mai portata a compimento. Fra alcuni abbozzi del primo, secondo e quarto tempo della nona sinfonia del 1822, si trova l’annotazione: “Auch statt einer neuen Sinfonie eine neue Ouverture auf Bach sehr fugirt mit 3” (Anche, invece di una nuova sinfonia, una nuova Ouverture su Bach tutta fugata con 3) (tromboni?, soggetti? si domanda Nottebohm II, pagina 577 – 579). In un altro abbozzo la seguente annotazione: “Diese Ouverture mit neuen Sinfonie so haben wir eine Academia in Karntnerthorth”. (Questa ouverture insieme con la nuova sinfonia, così abbiamo una accademia a Porta Carinzia).

Abbozzato nel 1824/25, ma l’idea può essere già pensata dalla fine del 1822. Scrivere un’ouverture su B-A-C-H è una delle idee ricorrenti ed incompiute degli ultimi anni di Beethoven. Gli schizzi appaiono in connessione con la Decima Sinfonia (Unv 3). Beethoven annotò in un taccuino alla fine del 1822: “Auch statt einer neuen Sinfonie eine neue Ouverture auf Bach sehr fugirt mit 3”  (schizzi 1 – Klein/catalogo p. 214). Il fatto che l’ouverture fosse presente nel pensiero ma non realmente nelle opere può evidenziarsi da una domanda di Johann van Beethoven al fratello in un libretto di conversazione della fine del dicembre 1824: ” hast du schon die neue Overture wovon du mir gesagt hast angefangen“  (BKh 7 p. 335). Gli schizzi dell’ Ottobre/novembre 1825 sono apparentemente collegati a un’accademia progettata da Beethoven, in cui l’ouverture doveva essere suonata insieme alla 10a sinfonia. In un taccuino tascabile il maestro annotò: „Maestoso, diese Ouverture mit der neuen Sinfonie / so haben wir eine Akadem[ie] im / Kärntn[e]rthor“ (Skizzen 4, foglio 2v, Klein/Katalog pagina 22).

Poco prima della sua morte, il 18 marzo 1827, Beethoven offrì alla Philharmonic Society di Londra una nuova sinfonia o una nuova ouverture – forse su BACH – in segno di gratitudine per il loro generoso dono di denaro (BGA 2284; vedi Unv 3).
schizzi

(1) D-B, Mus. SM. autogr. Beethoven Artaria 201, pagina 119. Datazione: fine 1822, facsimile: SBB.

(2) D-B, Mus. SM. autogr. Beethoven 2/11, pp. 18r-21r. Datazione: novembre/dicembre 1824 (Brandeburgo/Opl27 p. 240), facsimile: SBB

(3) PL-Kj, Mus. SM. autogr. Beethoven Grasnick 4, foglio 20r. Datazione: da ottobre a dicembre 1824, facsimile: SBB.

(4) D-B, Mus. SM. autogr. Beethoven 9/1, foglio 2v, 3v-4v, quaderno tascabile. Datato ottobre-novembre 1825, facsimile: SBB

Una nota con le lettere tonali BACH a pagina 62 del quaderno “Artaria 197” non è da assegnare all’ouverture pianificata, ma alla Missa solemnis op. 123 (DB, Mus. ms autogr. Beethoven Artaria 197; Drabkin/ Artarial97 vol.2 p .27).

Documenti su lettera: BGA 2284.

Bibliografia: Nottebohm/Beethoveniana ll pp. 577-580.

Per gentile concessione della  Staatsbibliothek zu Berlin Preußischer Kulturbesitz)

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