Hess 300 – Abbozzo del canone Liebe mich werter Weissenbach (Amami, caro Weissenbach)

Hess 300 – Abbozzo del canone “Liebe mich werter Weissenbach” (Amami, caro Weissenbach), per [Aloys] Weissenbach. Si trova a pagina 22, righi 4-5 e a pagina 29 righi 9-11 del Taschenbuch BH 107; questo è uno dei quadernetti tascabili che Beethoven si portava dietro durante le sue passeggiate e nei quali annotava a matita appunti da tenere a mente per le sue composizioni.
Le bozze di questo canone si trovano tra gli schizzi per il Credo della Missa Solemnis. Sebbene queste bozze siano note agli studiosi di Beethoven da più di un secolo, apparentemente nessun tentativo è stato fatto per ricostruire il canone prima. A pagina 22 troviamo un primo accenno della melodia con l’iscrizione “canon” che denota già la destinazione finale del brano mentre il vero e proprio canone “Liebe mich werter Weissenbach” si trova a pagina 29 ed è scritto non di seguito come succede sovente ma sovrapponendo le 3 parti in modo da poter vedere la regolarità del contrappunto. Il testo è, come spesso accade negli schizzi beethoveniani, poco comprensibile ma potrebbe essere: “Liebe mich, liebe mich, werter Weissenbach, liebe mich”; a questo proposito Biamonti, nel suo catalogo degli schizzi e frammenti beethoveniani, ipotizza un testo: “Liebe mich, liebe mich, werther, werther Weissenbach, liebe mich” Il Dr. Alois Weißenbach era professore a Salisburgo. Nell’ottobre del 1819, Beethoven aveva fatto un piano per mandare suo nipote a Salisburgo per educarlo. Weißenbach gli scrisse una lettera in questo contesto il 15 novembre 1819. Probabilmente il canone nel quaderno non è stato creato prima dell’ingresso della lettera, cioè non prima della fine di novembre 1819.
Johnson nel suo libro The Beethoven Sketchbooks, University of California Press, Berkeley, 1985, a pagina 367 riporta il titolo come “Liebe mich, werter Freund” (Amami, caro amico). Lo Skizzenbuch aus den Jahren 1819/20, è stato pubblicato [in trascrizione] da Joseph Schmidt-Görg, attraverso la Beethoven-Haus di Bonn, nel 1952 e, in facsimile, nel 1968. Johnson riporta il titolo come “Liebe mich, werter Freund” (Amami, caro amico). Cfr. The Beethoven Sketchbooks, University of California Press, Berkeley, 1985, p. 367.

Aloys Weißenbach (spesso scritto Weissenbach) nacque il 1 marzo 1766 a Telfs e morì il 26 ottobre 1821 a Salisburgo. Fu medico e scrittore austriaco.

Figlio di contadini, ricevette la sua prima educazione nei monasteri della sua terra natale e in seguito frequentò il liceo di Innsbruck. Completò gli studi da medico chirurgo presso la Josephsakademie di Vienna nel 1788. Si arruolò quindi nell’esercito imperiale e prestò servizio nella guerra turca e nelle campagne contro la Francia. Fu – per così dire promosso al rango di k.k. Oberfeldarzt proprio partecipando alle campagne contro i Francesi.

Nel 1804 ottenne la cattedra di chirurgia teorica e pratica e medicina veterinaria presso la nuova facoltà di medicina dell’Università di Salisburgo. Divenne anche direttore della clinica chirurgica del St. Johanns Spital e ricevette il titolo di consigliere medico. Divenne anche il primo e l’ultimo preside della facoltà. Inoltre, tenne lezioni private di oftalmologia e  lavorò come medico vaccinale volontario nel campo della protezione dal vaiolo. Quando la scuola di medicina fu convertita in un’importante centro di chirurgia nel 1807, mantenne la sua posizione. Nel 1810 Salisburgo divenne parte della Baviera, che trasformò gli studi chirurgici in scuola medica rurale. Weißenbach divenne professore di zoonomia, antropologia, chirurgia teorica e pratica e direttore della scuola.

Weißenbach fu nominato direttore del Johannsspital di Salisburgo nel 1812 e fu nominato al consiglio imperiale nel 1816, dopo che Salisburgo tornò all’ Austria. Fu presente a Vienna, partecipando al Congresso di Vienna. Quando, nel 1818, l’  istituto di formazione chirurgica ritornò al luogo della scuola medica ne divenne docente di chirurgia. Fu anche membro del consiglio di amministrazione dell’Associazione “Museum” di Salisburgo.

La sua cantata  Der glorreiche Augenblick, scritta nel 1814, fu musicata da Ludwig van Beethoven (Der glorreiche Augenblick, Opus 136). Per i dettagli, riferirsi alla pagina dedicata nel Centro Ricerche Musicali.

Primo schizzo della melodia – pagina 22 righi 4-6

Schizzo per il canone – pagina 29 righi 9-11

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