WoO 134 Sehnsucht (Nostalgia): Nur wer die Sehnsucht kennt (Solo chi conosce la nostalgia) per voce e pianoforte

I) Andante poco agitato – II) Poco andante – III) Poco adagio – IV) Assai adagio

WoO 134 – Sehnsucht (Nostalgia): “Nur wer die Sehnsucht kennt” (Solo chi conosce la nostalgia) per voce e pianoforte, 1807 – febbraio 1808; quattro redazioni, pubblicate a Vienna, Kunst und Industrie Comptoir, principio 1810 (la prima anche precedentemente, ed egualmente a Vienna, come appendice al terzo fascicolo del periodico Prometheus, maggio 1808). GA. n. 250 (serie 23/37) – Boett. VII/3 – B. 241 – KH. (WoO) 134 – L. IV, p. 334/38 – N. pp. 180-181 – T. 156.

Testo dal “Wilhelm Meister” di Goethe. Il manoscritto originale fa parte del fondo Bodmer conservato nella Beethovenhaus; così pure gli abbozzi della seconda redazione (v. anche N., II, pagg. 531-532). Una annotazione sulla prima pagina dice: “Nb. Ich hatte nicht Zeit genug, um ein Gutes hervorzubringen, daher mehrere Versuche. Ludiwig van Beethoven” (Non avevo tempo a sufficienza per fare una cosa buona, perciò [ho fatto] vari tentativi. L.v.B.). Le prime tre redazioni sono in realtà molto semplici e brevi, nell’invenzione e nell’elaborazione, basate ciascuna su un’unica melodia per tutte e due le strofe del testo: ciò che non vale certo ad aumentarne l’interesse. Nella quarta, di maggiore respiro, il «tentativo» ha preso la consistenza di una piccola opera organicamente articolata, in quanto alla seconda strofa è data un’altra melodia, legata alla precedente dal senso musicale in armonia con quello poetico; lo spunto iniziale ritorna solo nella conclusione, che riprende i due primi versi: “Nur iver die Sehnsucht kennt iveiss was ich leide!” (Sol chi conosce la nostalgia sa quello che io soffro!) come un sigillo di compiutezza formale ed espressiva.

Nur wer die Sehnsucht kennt
Weiß, was ich leide!
Allein und abgetrennt
Von aller Freude,
Seh ich [ans]1 Firmament
Nach [jener]2 Seite.

Ach! der mich liebt und kennt,
Ist in der Weite.
Es schwindelt mir, es brennt
Mein Eingeweide.
Nur wer die Sehnsucht kennt
Weiß, was ich leide!

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: WoO 134 Sehnsucht Vier Lieder (g-moll; Nr. 3: Es-dur) nach einem Gedicht von Johann Wolfgang von Goethe für Singstimme und Klavier Widmung: — NGAXII/1 Nr. 32-35 AGA 250 = Serie 23/37

Origine e pubblicazione: Lieder composti all’inizio del 1808. Il n. 1 fu pubblicato per la prima volta nello stesso anno come supplemento alla rivista viennese Prometheus. L’edizione originale completa fu pubblicata nel maggio 1810 dal Kunst- und Industrie-Comptoir di Vienna e Pest. Uno degli editori di Prometheus, Leo von Seckendorf o Joseph Ludwig Stoll, commissionò a Beethoven la composizione di una canzone da pubblicare sulla rivista. Il commento di Beethoven sulla partitura autografa che „nicht Zeit genug, um ein Gutes nervorzubringen“ indica un breve processo compositivo. Così le prime tre ambientazioni potrebbero essere state composte immediatamente prima della pubblicazione del n. 1 in Prometheus nell’aprile 1808. È possibile che Beethoven all’ epoca non avesse ancora terminato il quarto Lied. Solo due anni dopo l’edizione originale di tutte e quattro le canzoni apparve presso il Wiener Kunst- und Industrie-Comptoir. L’ annuncio fu pubblicato sulla Wiener Zeitung il 19 maggio 1810. In tutti i casi probabilmente l’ uscita fu pubblicata nel primo trimestre dell’anno, poiché la ristampa di Simrock era già stata stabilita per il 14 giugno 1810. Testo: Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832),  „Nur wer die Sehnsucht kennt“, da “Wilhelm Meisters Lehrjahre“.

Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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