WoO 117 Der freie Mann (L’uomo libero): Wer ist ein freier Mann? (Chi è un uomo libero?) per coro all’unisono, voce singola e pianoforte

E Hess 146 – Der freie Mann (L’uomo libero), prima redazione del WoO 117, scritta intorno al 1792-1793, nonché i relativi abbozzi

WoO 117 – Der freie Mann (L’uomo libero): Wer ist ein freier Mann? (Chi è un uomo libero?) per coro all’unisono, voce singola e pianoforte, 1792-marzo 1795, pubblicato a Bonn, Simrock, principio 1808. GA. n. 232 (serie 23/18) – Boett. 1/7 – B. 233 – KH. (WoO)117 – L. IV, p. 348¡h – N. p. 177 – P. 26 -Sch. p. 218/32 – T. 23.

Nottebohm cita tre abbozzi da un foglio che riferisce all’epoca di Bonn (potrebbe essere anche del 1794): il primo, nonostante l’indicazione “vier männliche Stimmen” (quattro voci virili), è in realtà per una sola voce o parte di canto (alternativamente coro all’unisono e voce singola) con accompagnamento di pianoforte non sempre leggibile. Lo spunto che ne dà e tanto più la parte che segue, non hanno quasi niente di affine con la redazione definitiva. Gli altri due, senza parole (il secondo riportato anche dallo Schiedermair con l’aggiunta di parole), prefigurano chiaramente il tema. Dell’opera, compiutamente elaborata non oltre il principio del 1795, esistono due redazioni autografe, conservate oggi nel British Museum: una corrisponde a quella pubblicata dalla GA.; l’altra, con qualche lieve discordanza nell’accompagnamento e diverso finale per il pianoforte, è stata pubblicata da W. Hess la prima volta pochi anni fa in Musica (insieme con l’abbozzo della presunta redazione «per quattro voci virili», di cui Nottebohm aveva riportato soltanto le sette battute iniziali) e poi (1962) nel quinto fascicolo dei Supplementi zur GA. Beethoven regalò la piccola composizione all’amico Wegeler, che, adattando alla musica altre parole, ne fece l’inno della loggia massonica bonnense con il titolo appunto di “Ein Maurerfrage” (Una domanda massonica): “Vas ist der Maurer Ziel?” (Qual è il compito del massone?), pubblicato da Simrock nel 1806. (Vedere qui dabbasso)  Con il testo originale l’opera apparve presso lo stesso editore solo più tardi, nel 1808, insieme con la canzone “Herz, mein Herz”op. 75 n. 2 e con l’Opferlied op. 121 b. La musica, che si ripete identica in ciascuna delle sette strofe, è nello stile, diremmo, di un ritornello popolare a domanda e risposta: come un dialogo in cui la massa e il singolo trovino reciprocamente conferma del loro sentimento. Ci sembra tuttavia ch’essa anticipi già a suo modo la celebrazione popolare con cui si conclude il Fidelio.

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der, dem nur eig’ner Wille
Und keines Zwingherrn Grille
Gesetze geben kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der das Gesetz verehret,
Nichts tut, was es verwehret,
Nichts will, als was er kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Dem nicht Geburt noch Titel,
Nicht Sammtrock oder Kittel
Den Bruder bergen kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der, in sich selbst verschlossen,
Der feilen Gunst der Grossen
Und Kleinen trotzen kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der fest auf seinem Stande,
Auch selbst vom Vaterlande
Den Undank dulden kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der, muß er Gut und Leben
Gleich für die Freiheit geben,
Doch nichts verlieren kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Wer, wer ist ein freier Mann?
Der bei des Todes Rufe
Keck auf des Grabes Stufe
Und rückwärts blicken kann;
Der ist ein freier Mann!
Ein freier, freier Mann!

Gottlieb Konrad Pfeffel (conosciuto anche come Théophile Conrad Pfeffel) nacque il 28 giugno 1736 a Colmar; e decedette nella stessa città il primo maggio 1809) fu scrittore, ingegnere militare ed educatore tedesco Alsaziano.

La famiglia di Pfeffel proveniva dal margraviato di Baden. Suo fratello maggiore era Christian Friedrich Pfeffel, che divenne in seguito Pfeffel von Kriegelstein, storico, avvocato e diplomatico. Gottlieb Konrad studiò legge alla pietistischen Friedrichs-Universität di Halle e ricevette lezioni da Christian Wolff. Una malattia agli occhi lo costrinse ad abbandonare gli studi nel 1753. Tornò a Colmar nel 1754 via Dresda e Lipsia (dove incontrò Christian Fürchtegott Gellert). Nel 1763 divenne consigliere di corte a Darmstadt. Nel 1773 aprì l’École militaire (dal 1782 Académie militaire) a Colmar per ragazzi protestanti, la maggior parte dei quali appartenevano alla nobiltà. Tra i suoi studenti annoveriamo Philipp Emanuel von Fellenberg e Carl zu Isenburg. Nel 1783 divenne membro onorario del Gran Consiglio di Bienne. Nel 1803 fu presidente del Concistoro di Colmar. Nel 1808 fu accettato come membro onorario dell’Accademia bavarese delle scienze.

Divenuto quasi cieco a causa di una cataratta  dal 1758, dal 1790 Pfeffel fu costretto a mantenere la sua famiglia pubblicando poesie e prosa in almanacchi e altre riviste, dopo aver perso quasi tutta la sua fortuna durante la Rivoluzione francese. Su suggerimento di Christian Fürchtegott Gellert, scrisse principalmente favole con contenuto didattico socio-critico e politico, nonché poesie narrative (Die Tabakspfeife, Der Vatermörder).

Pfeffel era un membro della Società elvetica e della Società di lettura di Colmar. La sua appartenenza alla Massoneria argomento cui trattiamo in questa pagina) è stata supposta ma mai  dimostrata. Suo figlio Gottlieb Conrad August Pfeffel (nato nel 1759 a Colmar), che studiò legge a Gottinga, fu accolto nel 1781 nella Loge Zum goldenen Zirkel .  Nel 1783 ricevette la cittadinanza svizzera. Suo figlio Carl Friedrich Pfeffel divenne banchiere e membro del parlamento. A Colmar, il Collège Pfeffel gli dedicò il suo nome.

Hess 146 – Der freie Mann (L’uomo libero), prima redazione del WoO 117, scritta intorno al 1792-1793. Gli abbozzi significativi apparsi sono stati parzialmente pubblicati da Schiedermair in “Der junge Beethoven”, p. 339 e in Nottebohm II, p. 562. Due redazioni complete del pezzo risalgono al 1794 o all’inizio del 1795, la seconda delle quali è stata utilizzata nella Gesamtausgabe. [Tanto per essere chiari, Hess distingue tre redazioni di “Der freie Mann”. La prima, risalente al 1792-3, è il numero Hess 146. La seconda, risalente al 1794-5 è citata sotto questo numero ma in realtà non è stata catalogata da Hess. La terza, anch’essa risalente al 1794-5, è stata pubblicata nella Gesamtausgabe e possiede il numero del Kinsky/ Halm WoO 117. Una quarta versione (non propriamente una nuova redazione e non di Beethoven), è quella massonica sotto descritta.] Prima della pubblicazione nella GA, il pezzo ha avuto diverse pubblicazioni, fra le quali quella del 1806 riveduta da Wegeler, pubblicata presso Simrock, che includeva lo scritto massonico “Was ist des Maurers Ziel?” (Qual è l’obiettivo del massone?). La redazione originaria è stata pubblicata per la prima volta da W. Hess in «Musica», X (numero di giugno del 1956), assieme a un’altra che nel Kinsky/Halm, a p. 578, è erroneamente attribuita a un organico di quattro voci maschili. Questa redazione e gli autografi delle due stesure di quella originaria, si trovano tutte nel Kafka Sketchbook (Add. Ms. 29801) al British Museum. Le due stesure complete si trovano sui fogli 61 v e 62r, mentre l’abbozzo è sul foglio 153v. [Tutti i fondi del British Museum, incluso il Kafka Sketchbook, si trovano ora alla BL. Il Kafka Sketchbook è stato stampato in facsimile e in trascrizione da Joseph Kerman col titolo Autograph Miscellany, from ca. 1786 to 1799, (2 voll., British Museum, Londra 1970).] L’abbozzo, inteso anche per l’utilizzo con un ritornello corale all’unisono, è stato probabilmente scritto nel 1794. Il pezzo è discusso da Willy Hess nel suo articolo “Der freie Mann: Eine ungedruckte Frühfassung von Beethovens lied”, «Musica», X, n. 6, p. 332-85.

Dalla biblioteca del Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

WoO 117 Mauerfragen – Ein Lied für die Loge – Bonn bey N. Simrock – unica edizione 1806

La prima Loggia massonica a Bonn fu fondata il 31 ottobre 1775 con la modalità della “Strikte Observanz”. Nonostante fosse composta da membri importanti della città, fu attiva solo fino al 1778. A parte un elenco di membri sopravvissuto negli archivi, mancano tutte le altre informazioni circa la loro attività. La lista includeva Karl Otto Freiherr von Gymnich, due nipoti dell’elettore, Ernst Adrian e Meinard Grafen Königsegg e il ministro Freiherr JC von Waldenfels.

Il successivo tentativo di fondare una loggia fu fatto nel 1804, durante l’occupazione francese. La Loggia “Les frères coraggioux” apparteneva nominalmente al “Grand Orient de France” e fu ufficialmente fondata il 24 maggio 1805. I locali per le riunioni erano situati “di fronte alla sala da ballo del castello locale” e nel  1806 ne fu costruita una nuova di fronte al vecchia casetta. Nel 1808 la loggia aveva raggiunto i 66 fratelli, due terzi tedeschi e un terzo francesi. Tra i membri ricordiamo il sindaco di Bonn Anton von Belderbusch, il “progenitore” del General-Anzeiger di Bonn Peter Josef Neusser,  il comandante della locale guarnigione francese Edouard de Cantobre, il prefetto del dipartimento di Alexandre de Lameth e soprattutto, in relazione con Beethoven,  il professore di musica Franz Anton Ries, il compositore Ferdinand Ries e l’editore musicale Nikolaus Simrock. Quando Bonn cadde in mano ai prussiani nel 1815, il nuovo direttore distrettuale Rehfues ordinò l’immediato scioglimento della loggia. La loro proprietà e la casa della loggia furono messe all’asta. Rehfues rimase in carica fino al 1840 e ci vollero altri 17 anni perché l’attività massonica si sviluppasse nuovamente a Bonn.

1)
Was was ist des Maurers Ziel?
Stets edler sich zu heben,
das Hochste zu erstreben,
frey von des Zufalls Spiel.
das ist des Maurers Ziel.
des Maurers schones Ziel!

2)
Was was ist des Maurers Bund?
Durch Beyspiel und durch Lehren
der Menscheit Werth bewahren,
auf diesem Erde rund
das will der Maurer Bund,
der Maurer heil’ger Bund!

3)
Wem neigt der Maurer sich ?
Wer Wunde Herzen heilet.
Stets Trost zu bringen eilet,
Vergrisst sein ganzes Ich.
Dem neigt der Maurer sich,
Der Maurer willig sich.

4)
Wen kennt der Maurer nie ?
Ver seinen Lüften fröhnet,
Die inn’re Stimme höhnet,
Herabfinkt bis zum Vieh.
Den kennt der Maurer nie.
Ihn kennt der Maurer nie!

5)
Was presst des Maurers Herz ?
Dass er so manche Zähren
Nicht stillen kann,nicht wehren
So manchem tiesem Schmerz ,
Das presst des Maurers Herz,
Des Maurers fühlend Herz!

6)
Wann schlägt das Herz ihm warm?
Wann er nach Maurerweise
Ganz unbemerkt und leise
Vermindert Gram und Harm.
Dann schlägt das Herz ihm warm,
Das Herz ihm fröhlich Warm!

7)
Wer lohnt des Maurers Thun?
Der in der grausten Ferne
Die Welten Sphären. Sterne
Itzt gehen heisst, itzt ruhen.
Der lohnt des Maurers Thun,
Des Maurers edles Thun!

WoO 117 Der freie Mann (L’uomo libero): Wer ist ein freier Mann? (Chi è un uomo libero?) per coro all’unisono, voce singola e pianoforte

E Hess 146 – Der freie Mann (L’uomo libero), prima redazione del WoO 117, scritta intorno al 1792-1793, nonché i relativi abbozzi: KAFKA folio 61 recto (IPSE FECIT BEETHOVEN) / folio 62 recto / folio 153 versus (forse per quattro voci).

Gli esempi musicali di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.

Gli esempi musicali di questa pagina sono link verso Youtube. Chi volesse acquistare o ascoltare dette musiche con adeguata qualità, è invitato ad acquistarle presso le etichette proprietarie. Nessuno di detti file è ospitato sui nostri server.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati riveduti da  i nostri  revisori. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.