WoO 100 Lob auf den Dicken (Elogio dell’uomo grasso): Schuppanzig ist ein Lump (Schuppanzig è un birbante), scherzo per soli (tenore e due bassi) e coro

WoO 100 – Lob auf den Dicken (Elogio dell’uomo grasso): Schuppanzig ist ein Lump (Schuppanzig è un birbante), scherzo per soli (tenore e due bassi) e coro (in tutto 16 battute) per il violinista Ignazio Schuppanzig, 1801, pubblicato la prima volta da Grove nel Dizionario dei musicisti, edizioni 1885 e 1928, voce «Schuppanzig»; successivamente, in fac-simile e a stampa, a cura della Beethovenhaus; recentemente a stampa da Mac-Ardle-Misch, Letters, 1956, pag. 27 e da W. Hess nel quinto fascicolo dei Supplementi zur GA., 1962. B. 320 – H. 278 – KH. (WoO) 100 – T. 91.

Testo (di Beethoven?): “Schuppanzig è un birbante! Chi non lo conosce, il grassone dal ventre di maiale, la gonfia testa d’asino! Diciamo tutti insieme che tu sei il più grande asino! Birbante! Asino! Hi-hi-ha!” La grossolanità delle parole è alleggerita soltanto dalla scherzosità elementare della musica, che alla fine imita anche il verso del raglio asinino.

Il manoscritto è conservato presso la Beethoven Haus e rilegato in un album con la dicitura “BEETHOVEN / CLAVIER-SONATE (D.dur) / OPUS 28”; la WoO 100 è all’ultima pagina.

Il manoscritto fu acquisto dalla Beethoven-Haus nel 1904 e in precedenza fu in possesso di Johann Nepomuk Kafka (che lo acquistò a sua volta  da Carl Haslinger vulgo Tobias) come testimoniato dal seguente unico documento scritto da Kafka e controfirmato da A.W. Thayer:

“Il Sottoscritto con la presente si impegna a non far stampare né pubblicare da nessuna parte né rendere pubblico in nessun modo il quartetto satirico ed Ingiurioso per Voci soliste con Coro intitolato „Lode al Grassone“ e che Beethoven compose per Schuppanzigh, primo violino del famoso quartetto d’archi del Principe Rasumovskij in Vienna (le parole del testo sono ugualmente di mano dell’immortale eroe dei suoni) senza previa approvazione del Signor Johann Nep.[omuk] Kafka, Musicista a Vienna quale  possessore del manoscritto originale Beethoveniano”.

Vienna, Domenica 24 Novembre 1861.

Alexr W. Thayer

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: WoO 100 Lob auf den dicken Schuppanzigh Musikalischer Scherz (G-dur) nach einem eigenen Text für Soli und Männerchor Widmung: – NGAXII/2 AGA- SBG V/28 (2. Auflage: 29; Hess 278)

Origine e pubblicazione: Scherzo musicale composto nel 1801 a Vienna. La prima edizione apparve postuma nel 1883 nell’articolo di Gehring “Schuppanzigh” nel Dictionary of Music and Musicians di George Grove. L’unica indicazione del periodo di composizione è la trascrizione completa dell’opera posto sull’ ultima pagina della sonata per pianoforte op. 28, che fu scritta nel 1801. La „dicke S.“ è Ignaz Schuppanzigh, violinista, direttore d’orchestra e promotore di concerti. A causa della sua corpulenza, Beethoven lo chiamava spesso “Falstaff” o “My Lord” in analogia con “Lord Falstaff” di Shakespeare. Dal 1794 al 1799 Schuppanzigh fu violinista nel quartetto del principe Karl Lichnowsky e dal 1808 al 1816 nel quartetto del conte Andreas Rasumowsky. Dal 1816 viaggiò attraverso Germania, Polonia e Russia e tornò a Vienna solo nel 1823. Dopo il suo ritorno, Beethoven gli dedicò il canone WoO 184 („Falstafferel, lass’ dich sehen!“).

Prima esecuzione sconosciuta.

Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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