WoO 62 Frammento e Abbozzi di un Tempo di Quintetto per archi in do maggiore

I) Andante maestoso

WoO 62 – Frammento e Abbozzi di un Tempo di Quintetto per archi in do maggiore, novembre 1826, pubblicato soltanto in riduzione per pianoforte, a due e a quattro mani, di Diabelli, con il titolo: “Letzer musikalischer Gedanke” (Ultimo pensiero musicale), Vienna, 1838, nella raccolta Wiener liebling-Stücke der neuesten Zeit für das Pianoforte solo oder zu vier Händen (Pezzi viennesi preferiti e più recenti per il pianoforte a due o a quattro mani); recentemente da O. V. Irmer (G. Henle), 1950; e da W. Hess nell’ottavo fascicolo dei Supplemente zur GA., 1964. H. 41 – B. 174 – KH. (WoO)62 – N. p. 152.

Il manoscritto originale per quintetto d’archi, acquistato all’asta pubblica della successione Beethoven del novembre 1827 dal socio di Diabelli, C.A. Spina, è andato disperso. In una lettera a Diabelli del 26 settembre 1824 Beethoven prometteva di consegnargli, possibilmente entro 6 settimane, un quintetto; in un’altra lettera dello stesso mese, forse di poco posteriore, egli parla ancora di un quintetto con flauto. Queste opere però non furono mai condotte a termine; non può dirsi neppure con precisione se si sia trattato di due composizioni diverse o di una sola. A noi esse sono note soltanto per il frammento del primo tempo (due brevi parti con ritornelli) nelle redazioni pianistiche del Diabelli; e per alcuni abbozzi, comunicati da Nottebohm, al principio di un foglio destinato originariamente alla partitura del nuovo Finale del Quartetto op. 130.

Il quintetto d’archi WoO 62 commissionato a Beethoven da Anton Diabelli nell’estate del 1826 fu probabilmente iniziato nel settembre dello stesso anno, ma non fu completato. Nel 1838 Diabelli  pubblicò un proprio arrangiamento (dell’introduzione al primo movimento) per pianoforte a due e a quattro mani con il titolo “Ludwig van Beethovens letzter musikalischer Gedanke“ (“Ultimo pensiero musicale di Ludwig van Beethoven”) con la frase “aus dem Original-Manuscript im November 1826“  (“tratto dal manoscritto originale nel novembre 1826”) presso la propria casa editrice in Vienna.

Nel luglio del 1826 Diabelli chiese a Beethoven se fosse disposto a scrivere un quintetto d’archi per un compenso di 100 ducati (in oro) (BKh 10 pp. 47f; Hess 41). Su insistenza di Ignaz Schuppanzigh nell’agosto dello stesso anno (BKh 10 pp. 138,167), Beethoven accettò il compenso, come risulta in una lettera scritta a Diabelli il 26 settembre, promettendogli  di “consegnare il quintetto in poco più di sei settimane…..”, “das quintett etwas über 6 Wochen einhändigen zu können – ihre Wünsche werde ich beachten, ohne aber meiner künstelrischen [!] Freiheit Eintracht zu thun“ (“Farò attenzione ai loro desideri, ma senza andar contro la mia libertà artistica”) [B] 2209). Tuttavia quella promessa non fu mantenuta.

Non è chiaro sino a che punto Beethoven progredì in questa composizione, interrotta tragicamente dalla sua morte. Gli schizzi ci sono pervenuti in fasi diverse di elaborazione, e vengono valutati temporalmente in modo diverso (vedi Kurt / Staehelin / Wo062 string quintets). Sabine Kurth ad esempio valuta come puramente congetturale lo studio di Martin Staehelin  che attribuisce gli schizzi a quattro diversi movimenti  (Kurth / String Quintets, pagine 282 e 288).

La dichiarazione di Anton Schindler in una lettera a Moscheles poco prima della morte di Beethoven (24 marzo 1827), “Von dem Quintett sind 2 Stücke  fertig”  “Il quintetto ha 2 pezzi finiti” (BGA 2286), è generalmente messa in dubbio perché l’unico manoscritto a cui si può fare riferimento era citato nell’elenco seguente (al n. 173):  “Bruchstück eines neuen Violin-quintetts vom Nov[em]b[e]r 1826. Letzte Arbeit des Comp:“; Verzeichnis D-BNba, NE 103, III, 11),, umfasste “leider kaum zwanzig bis dreyssig Tacte im Entwürfe“ (AmZ 30,1828, 9.1.1828, Sp. 28)”

(“Frammento di un nuovo quintetto per violino  Nov[em]b[re] 1826. Ultimo lavoro del Comp: “; D-BNba, NE 103, III, 11), sfortunatamente comprende appena venti o trenta battute abbozzate” (Amz 30,1828, 9.1.1828, Sp. 28).

Questo manoscritto, acquistato da Diabelli (dal suo socio C.A. Spina) all’asta di Nachassen nel 1827 al prezzo massimo di 30 fiorini e 30 Kreuzern, servì da modello per gli arrangiamenti pianistici pubblicati nel 1838 (Nottebohm / 1868 p.153 e Frimmel / Studien 2 p.193). Poiché la fonte non è più rintracciabile, le aggiunte di Diabelli non possono essere chiaramente identificate.

In calce agli ultimi schizzi di Beethoven contenuti nel suo ultimo quaderno di abbozzi tascabile (Taschenskizzenheft Skizzen 2), che non si riferiscono al quintetto, Anton Schindler annotò: “Dies hier auf dieser Seite sind die letzten Noten, die Beethoven ungew zehn bis zwölf Tage vor seinem Tode in meinem Beiseyn geschrieben”. A. Schindler. ( “Queste sono le ultime note che Beethoven ha scritto dieci o dodici giorni prima della sua morte”. A. Schindler).

Robin Winter è sostanzialmente d’accordo con questa affermazione e mette in dubbio il fatto che Beethoven lavorasse al quintetto poco prima della sua morte, supponendo che questi schizzi siano stati scritti a Gneixendorf prima del fatale ritorno del compositore  a Vienna il 3 dicembre 1826 (JTW p.459).

Potete ascoltare sul Centro di Ricerche musicali la ricostruzione di Gerd Prengel a partire dagli abbozzi originali. Ecco la sua descrizione dell’ opera:

“The introduction is almost completely by Beethoven. I just arranged it for a string quartet since it is just available in a piano arrangement by Diabelli (WoO62). I like this introduction very much. It reminds me of the wonderfully majestic and melodious introduction to Beethoven’s overture op.115.
The Allegro starts with flowing eighth notes in a way similar to the quartet op.59,1 with the main theme calmly performed by the cello. From 2:17 I use another wonderful and jubilent sketched theme from Beethoven’s quintett:.

In the development the main theme is elaborated only in minor – firstly in a calm and melancholic way and then with counterpoints and also conflicting ways. The Coda begins with a solemn slow variation of the main theme and ends with a furious stretta.

An Andante with 10 variations on Beethoven’s 9/8 Andante theme in G Major which reminds us of the Mozart-like Andante theme in 6/8 from the first Symphony op. 21 or the Andante from op. 18,6. I feel it is very suited for variations, especially those in minor I love very much.

A furious Presto in c-minor based on Beethoven’s 8 bar motif with equal 1/4 notes in the violins answered by the knocking fate motif in the bass. The Trio has a contrasting calm and melodic character”.

I tried to elaborate Beethoven’s theme (which reminds us of the Rondo from op.130) in several ways: with humorous parts, longer melodious cantabile parts and conflicting fugatos in the development. The Coda has two parts: a slow expressive variation of the main theme in c minor and a furious Presto.

WoO 62 fa parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura di Gerd Prengel e Performed by https://www.rusquartet.com​ in 02-2021
Recorded by Reel to Reel tapes Russia, produced by Artem Anokhin.
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Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del canale YouTube Classic Digital. WoO 62 Orchestriert, gespielt von Synthesizern. Grazie a Michael Wermke.

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Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura dei nostri artisti collaboratori.

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Una nuova vita per le opere sconosciute di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura del compositore Adrian Gagiu

FONTI E BIBLIOGRAFIA

A) Schizzi

Die Aufstellung folgt Martin Staehelin, der die Skizzen in die Monate September bis November 1826 datiert (Staehelin/Wo062; siehe jedoch Kurth/Streichquintette):

(1)         D-BNba, NE 101, ein Blatt. Faksimiles: DBH/online, Staehelin/Wo062 S. 323, Übertragung recto-Seite: Staehelin/Wo062 S. 321 f.

(2)         D-B, Mus. ms. autogr. Beethoven 10, Heft 2, Bl. 2r—6v. Datierung: November 1826 bis März (?) 1827, Faksimile: SBB/Mikrofiches, Teilübertragung: Staehelin/Wo062 S. 317 und 321 f.

(3)         D-B, Mus. ms. autogr. Beethoven 24 („Kullak“), Bl. 52v, 53, 59, 60v(?). Datierung: Oktober/November 1826, Faksimile: SBB/Mikrofiches.

(4)         F-Pc (in: Pn), Ms 62 (2) und Ms 66 (9), je ein Blatt. Beide Blätter gehören zum Taschenskizzenheft „Paris Ms 62 and Ms 66“ (JTW S. 453-457). Datierung: Herbst 1826, Faksimile: Gallica, Teilübertragung: Staehelin/Wo062 S. 317.

(5)         A-Wgm, A 53, 2 Blätter. Teilübertragung: Staehelin/Wo062 S. 321.

Werkniederschriften siehe Entstehung und Herausgabe. Erstausgabe des Arrangements der Introduktion für Klavier zu 2 und 4 Händen:

1838 (April). Wien, Ant. Diabelli u. Comp., VN 6182, PN „D. & C. N° 6510“. – Titel: „WIENER-LIEBLINGS-STÜCKE / der neuesten Zeit / für das / Pianoforte allein oder zu vier Händen / eingerichtet von Ant. Diabelli. / N° [hs. einzusetzen] / [Verzeichnis von Nr. 1-16 der Serie] / [1.:] N° 6182. [r.:] Pr. [hs.: 30] C. M. / Wien, bei Ant. Diabelli u. Comp. / Graben N° 1133.“ (Titel nach Nr. 14 der Serie in Weinmann/Dia-belli S. 386.) – Nr. 13 im Verzeichnis: „Ludw. van Beethoven’s letzter musikalischer Gedanke, nach / dem Original-Manuscript im November 1826. 30 x.“ – Anzeige: Wiener Zeitung 19.4.1838 (Nr. 1—13 als „neu erschienen“). — Ex: ?

Edizioni successive :

Titel: „WIENER-LIEBLINGS-STÜCKE / der neuesten Zeit /[…]/ eingerichtet von / Ant. Diabelli. / N° [hs.: 13] / [zweispaltiges Verzeichnis von Nr. 1-30 der Serie] / Eigenthum der Verleger. / Eingetragen in das Vereins-Archiv. / [1.:] N° 6182. [r.:] Pr. [hs.: 30] C. M. / WIEN, bei Ant. Diabelli und Comp. / Graben N° 1133.“(Titel siehe auch Weinmann/Diabelli S. 410.) — Hochformat. Titelblatt (Rückseite und S. 1 unbedruckt). S. 2f: Arrangement für Pfte zu 2 Händen, S. 4—7: für Pfte zu 4 Händen. — S. 2 Kopftitel: „LUDWIG van BEETHOVEN’S / letzter musikalischer Gedanke / aus dem Original-Manuscript im November 1826. (*) / Für das Pianoforte allein. / Wien, bei A. Diabelli und Comp. Graben N° 1133.“; links vom Kopftitel: „Wiener-Lieblings- / Stücke N° 13.“; Fußzeile: „(*) Skizze des Quintetts, welches die Verlagshandlung A. Diabelli u. Comp, bei Beethoven bestellt, und aus / dessen Nachlasse käuflich mit Eigenthumsrecht an sich gebracht hat.“ – S. 4 (Secondo) und 5 (Primo) Kopftitel: „LUDWIG van BEETHOVENS / letzter musikalischer Gedanke. / Für das Pianoforte auf 4 Hände“.  Ex: A-Wn (Hoboken).-D-BNba (Stempel: Graz, C. Evers), Mbs (2 Ex).-Weitere Auflagen mit jeweils erweitertem Verzeichnis der Serie auf S. 8: Nr. 31-50 (siehe Weinmann/Diabelli S. 435). — Ex: ? — Nach 1847. Nr. 31—52. — Ex: D-Mbs. – Auflage ungeklärt: A-Wgm, Wn. – GB-Lbl, Lern (2 Ex). – RUS-Mrg. – US-NYp.

Documenti su lettere:

BGA2209, 2286.

Bibliografia/studi:

Kurth/Streichquintette S. 277—288. – Lange/Tonschöpfung. — Nottebohm/Beetho-venianal S. 79—81. — Nottebohm/Beethovenianall S. 522f. – Staehelin/Wo062. – Unger/Ton-werke.

Catalogazioni: Nottebohm/1868 S. 152f.  Hess/Green Nr. 41. – Hob Nr. 607. – Katalog Lbl Bd. 4 S. 252. – Katalog NYp Bd. 3 S. 332. — Kirillina/SourcesII Nr. 233. – NUC Bd. 43 S. 312. -Weinmann/Diabelli S. 386, 410-412, 435.

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