WoO 7 Minuetti (12) per orchestra

WoO 7 – Minuetti (12) per orchestra, novembre 1795, pubblicati la prima volta (in partitura) nella GA., 1864. GA. n. 16 (serie 2/7) – B. 139 – KH. (WoO)7 – L. IV, p. 342/3 – N. p. 135 – P. 57 – T. 37.

Composizione delle partiture: per tutti i Minuetti-. 2 fagotti, 2 corni, violino I e II, violoncelli e contrabbassi; ed inoltre: per il primo e undicesimo: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 trombe, timpani; per il secondo: 2 clarinetti; per il terzo: 2 flauti, 2 oboi; per il quarto: 2 flauti, 2 clarinetti, 2 trombe, timpani; per il quinto: 2 oboi; per il sesto, ottavo e decimo: 2 flauti, 2 clarinetti; per il settimo: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 trombe, timpani; per il nono e il dodicesimo: ottavino, 2 flauti, 2 oboi. Il manoscritto originale è perduto.

Una copia riveduta della partitura e delle parti d’orchestra è conservata nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Furono composti, insieme con le dodici Datile tedesche di cui al seguente numero, per la festa da ballo mascherata della Società per le pensioni degli artisti delle arti figurative di Vienna (Pensionsgesellschaft bildender Künstler Wiens) del 22 novembre 1795 nella piccola sala del Ridotto della Hofburg. Dal 1792 la società suddetta dava una festa da ballo nel mese di novembre; e Haydn, Kozeluch, Dittersdorf, Eybler ne avevano scritto le musiche fino al 1794. Per il 1795 l’incarico fu affidato a Beethoven per le danze nella piccola sala e a Sussmayer per quelle nella grande sala.

Anche prima del 1792, del resto, parecchi musicisti, e fra i celebri basta citare Haydn e Mozart, avevano scritto musiche del genere in occasioni analoghe; di quelli che seguirono nel periodo dal 1795 al 1802 il Nottebohm nomina Lipawsky, Fuchs, Seyfried ed altri. I Minuetti e le Danze tedesche di Beethoven piacquero molto: tanto da meritare di essere ripetuti due anni dopo nella stessa occasione. Ma sono e restano semplicemente musica da ballo. Il più delle volte la materialità della pratica portava fatalmente con sé, in composizioni del genere, elementarità e monotonia ritmica e rudimentali forme di condotta melodica e tonale. Non si era ancora nell’epoca più raffinata dei valzer di Schubert e degli Strauss.

Per gentile concessione della  Staatsbibliothek zu Berlin Preußischer Kulturbesitz)

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