Unv. 23 – Hess 150 Abbozzi per una canzone di Goethe: Heidenröslein (Rosellina selvaggia).

I) Disponibili i frammenti – II) la ricostruzione di H.E. Huss – III) la ricostruzione di Graziano Denini

Hess 150 – (Unv. 23) Abbozzi per una canzone di Goethe: Heidenröslein (Rosellina selvaggia). Gli abbozzi (Beethoven Ms. 79) si trovano alla Bibliothèque Nationale de France.  Questo foglio fu di proprietà di Alexander Wheelock Thayer (1817-1897), l’eminente biografo di Beethoven, fino alla sua morte quando fu venduto all’asta insieme ad altri manoscritti beethoveniani (per maggior dettagli potete vedere il libro scritto dal nostro Luigi Bellofatto “Alexander Wheelock Thayer, the greatest biographer of Ludwig van Beethoven : a study in nineteenth-century American music criticism“, 2011). La carta è del tipo che Douglas Johnson identificò come quella usata da Beethoven tra il 1793 e il 1796. Ulteriori abbozzi si possono trovare : nell’autografo 45, folio 31 v, del 1818 (in Nottebohm II, p. 137) ,nell’autografo 63, p. 2-4, del 1820 (Nottebohm II, p. 576) e nel grande autografo Artaria 201, pagine 77 e 115, del 1821-1823 (citato nel Nottebohm II, alle pagine 471 e 474). Gli autografi 45 e 63 si trovano alla Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, mentre l’Artaria è alla Staatsbibliothek zu Berlin.

Henry Holden Huss  realizzò una ricostruzione del Lied , che Henry Edward Krehbiel, che dopo la morte di Thayer ebbe la possibilità di esaminare tutti gli scritti e manoscritti in suo possesso, commentò in un articolo  pubblicato sul supplemento illustrato del New York Tribune del 6 marzo 1898, con allegato un facsimile degli abbozzi. Beethoven lavorò su questo Lied tra il 1796 e il 1823, senza mai completarlo.

Heidenröslein

Sah ein Knab’ ein Röslein steh’n,
Röslein auf der Heiden,
War so jung und morgenschön,
Lief er schnell, es nah’ zu seh’n.
Sah’s mit vielen Freuden
Röslein, Röslein, Röslein roth,
Röslein auf der Heiden.

Knabe sprach: “Ich breche dich,
Röslein auf der Heiden!”
Röslein sprach: “ich steche dich,
Dass du ewig denkst an mich,
Und ich will’s nicht leiden.”
Röslein, Röslein, Röslein roth,
Röslein auf der Heiden.

Und der wilde Knabe brach’s
Röslein auf der Heiden.
Röslein wehrte sich und stach,
Half ihr doch kein Weh und Ach,
Muss’t es eben leiden.
Röslein, Röslein, Röslein roth,
Röslein auf der Heiden

Heidenröslein

Un ragazzo aveva scorto una rosellina,
una rosellina di brughiera,
fresca e bella come l’aurora.
Subito per vederla da vicino
corse, e s’incantò a guardarla.
Rosellina, rosellina rossa,
rosellina di brughiera.

Il ragazzo disse: io ti colgo,
rosellina di brughiera.
La rosellina disse: io ti pungo,
così penserai a me sempre,
non sopporterò che tu mi colga.
Rosellina, rosellina rossa,
rosellina di brughiera.

E il ragazzo sfrenato colse
la rosellina di brughiera.
La rosellina si difese e punse,
ma furono vani pianti e lamenti,
dovette proprio sopportarlo.
Rosellina, rosellina rossa,
rosellina di brughiera.

Unv. 23 – Hess 150 Gli Abbozzi per una canzone di Goethe: Heidenröslein

I) Artaria 201 pagina 77 – II) Artaria 201 pagina 115 – III) Gallica MS-79 pagina 4

Artaria 201 pagina 77 completa

Artaria 201 pagina 115 completa

Gallica MS-79 pagina 4 completa

Artaria 201 pagina 77(scritta prima dello schizzo : “Göthe”Nottebohm – Zweite Beethoveniana (pagina 471) : “ein Ansatz zu einem Liede, wahrscheinlich zu Goethe’s “Heidenröslein”;

Artaria 201 pagina115: scritta “kommt mitten vor” e nello schizzo “Rö – slei roth” Nottebohm  – Zweite Beethoveniana (pagina 474) : “ ein Ansatz zu einer Stelle aus Goethe’s Heidenröslein

Gallica MS-79 pagina 4: Abbozzi continuativi per il Lied. scritta “Ritornell”

Henry Holden Huss (21 giugno 1862 Newark, New Jersey – 17 settembre 1953 New York) fu compositore, pianista e insegnante di musica statunitense. Huss crebbe a New York, figlio di genitori tedeschi immigrati in America. Dopo aver studiato pianoforte e organo con un insegnante che si era formato al Conservatorio di Lipsia, Huss si recò a Monaco per studiare al Königlichen Konservatorium Schule con Josef Rheinberger. Tra i suoi compagni di studio ricordiamo  Arthur Whiting e H. W. Parker. Dopo la laurea, ritornando negli Stati Uniti, intraprese la carriera di virtuoso del pianoforte itinerante. Fu considerato uno dei migliori compositori dai critici della sua generazione.

Tra le sue opere ricordiamo un trio per pianoforte, del 1886, in re minore op. 23, sottotitolato “The Munich” e dedicato a Rheinberger, che ebbe immediato successo  e che entrò stabilmente in repertorio. Tuttavia, dopo un primo successo, l’ opera cadde presto in oblio e rimase inedita fino al 2008, quando le  Edition Silvertrust lo rilanciarono in anteprima mondiale. Revisionato da Skyler Silvertrust , fu eseguito dal The Rawlins Piano Trio, che nel 2004 lo incisero in  prima mondiale. Il Quartetto d’archi  op. 31, dedicato alla signora Frederick Coolidge, fu pubblicato nel 1921 da G. Schirmer Inc., New York, per la Society for the Publication of American Music (S.P.A.M.).  Huss fu anche fondatore della American Guild of Organists.
L’etichetta britannica Hyperion pubblicò una registrazione del concerto per pianoforte in si maggiore op. 10, come parte della loro fortunata serie di CD Romantic Piano Concertos.

 “Henry Holden Huss: An American Composer’s Life”, di Gary A. Greene (1995, Scarecrow Press (Metuchen NJ e Londra), ISBN 0 -8108-2842-1 per approfondire le notizie sulla vita e la musica di Henry Holden Huss

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Henry Edward Krehbiel (Ann Harbor, 10 marzo 1854 – New York, 20 marzo 1923) è stato uno scrittore, critico musicale e musicologo statunitense. Figlio di, un ecclesiastico tedesco della Chiesa metodista episcopale dal quale ricevette la prima educazione, iniziò nel 1872 lo studio del diritto a Cincinnati, nell’Ohio. Collaborò come critico musicale con il giornale Cincinnati Gazette dal 1874 al 1880, oltre a dirigere la Musical Revue di New York e ad assumere il ruolo di critico musicale al New York Tribune, incarico che mantenne fino alla morte.

Divenne un influente critico musicale, scrivendo molti articoli per il Tribune, per il periodico illustrato Scribner’s Monthly e altre riviste. Scrisse numerosi libri su vari aspetti della musica, tra questi anche uno dei primi testi sulla musica afroamericana.

Krehbiel tradusse alcuni libretti d’opera, tra cui quelli di Wolfgang Amadeus Mozart. Appassionato sostenitore della musica di Richard Wagner, di Johannes Brahms, di Antonín Dvořák, e di Pëtr Il’ič Čajkovskij, non ancora ben conosciuti in America, si prodigò per la diffusione delle composizioni di questi maestri.

Per maggior informazione su Krehbiel e Beethoven, si può consultare l’articolo del nostro coautore Luigi Bellofatto pubblicato dalla Beethoven-Haus:

Henry Krehbiel and his edition of Alexander W. Thayer’s “Life of Beethoven” / Luigi Bellofatto. – 2009. – Portr., Faks. (Brief), Ill. In: Bonner Beethoven-Studien. – 8 (2009), S. 7-34

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 Di seguito l’ articolo pubblicato sul supplemento illustrato del New York Tribune del 6 marzo 1898, con allegato il  facsimile degli abbozzi.

Commentario a cura di Henry Edward Krehbiel, ricostruzione degli abbozzi a cura di Henry Holden Huss.

Henry Edward Krehbiel (Ann Harbor, 10 marzo 1854 – New York, 20 marzo 1923)

La “Rosellina del prato” (in tedesco, Heidenröslein) è una breve poesia tedesca di origine popolare trascritta dal celebre scrittore Johann Wolfgang von Goethe nel 1771; il poeta all’ epoca aveva solamente 22 anni. Il Lied è composto da tre stanze e racconta di un bambino che trova una rosa e la vuole cogliere, nonostante il fiore lo avverta che ne sarà punto; lui continua nel suo intento e difatti si punge. La “dolce pena” è una delle caratteristiche principali dello “Sturm und Drang” (“tempesta e impeto”) del quale Goethe fu celebre esponente. Lo “Sturm und Drang” fu uno dei più importanti movimenti culturali tedeschi e convenzionalmente si colloca tra il 1765 e il 1785. Prende il nome dal dramma Wirrwarr (“caos”), pubblicato nel 1776 da Maximilian Klinger. Questa corrente poetica contribuì, assieme al Neoclassicismo, alla nascita del Romanticismo tedesco, che ebbe grandi epigoni nello stesso Goethe, in Friedrich Schiller ed anche in quel Gottfried August Bürger  di cui una poesia  (Opus 52 numero 5 Mollys Abschied) ebbe l’ onore di essere trasposta in musica da Beethoven.

Questo Lied non poteva esser trascurato da altri grandi musicisti del periodo, grazie alla sua semplice forza poetica. Franz Schubert (D257 – Opus 3 numero 3) ottenne un notevole risultato quando, a soli diciotto anni (1815) rivestì di musica la poesia, componendo una melodia semplice e immediata di sapore popolare. Gli interventi pianistici si limitano a uno scarno accompagnamento d’ accordi così come la brevissima coda al termine di ogni strofa.

Heinrich Werner, compositore tedesco prematuramente scomparso a soli 33 anni, compose nel 1829 la sua toccante versione del Lied, mentre Robert Schumann pubblicò la sua nel 1849, includendola nella raccolta Romanzen und Balladen, Op. 67, (Numero 3).

Gli esempi musicali di questa pagina sono curati da Graziano Denini. Chi volesse consultare o richiedere questi file, può contattare l’ autore tramite il nostro modulo di contatto.

I testi e i documenti di questa pagina sono stati riveduti da  Fiorella Romenzi. Chi volesse  contattare il revisore, lo può fare tramite il nostro modulo di contatto.