Unv. 21 (Hess 151) – Traute Henriette (Diletta Enrichetta), abbozzo di una canzone per voce e pianoforte

(GIà Hess 151)

Hess 151 – Traute Henriette (Diletta Enrichetta), abbozzo di una canzone per voce e pianoforte, 1792-1793, pubblicato a Vienna, Osterreichische Musikzeitschrift, 1949, fascicoli 1 e 2, da Adolf Erler, ed in edizione critica, con citazione di altri abbozzi preparatori da Willy Hess nel quinto fascicolo del Supplemente zue G.A. 1962.

Testo di autore ignoto.

Traute Henriette, holdeste brünette,

hast du Lieb für mich?
Heit’re mein Gemüte,
sänft’ge mein Geblüte!
Mädchen, liebe mich,
liebe mich!

Jos van der Zanden data quest’abbozzo intorno al 1792-1793. Abbozzi quasi completi di questo lied possono essere stati composti nel primo periodo a Vienna e sono in possesso della Wiener Stadtbibliothek (n. 383 del catalogo della mostra realizzata a Vienna nel 1927 in occasione del centenario della morte di Beethoven – “Beethoven-Zentenar-Austellung der Stadt Wien, 1927) [Tali abbozzi sono attualmente catalogati come SV 392.] Adolf Erler ha risistemato questi abbozzi continuativi e li ha pubblicati in «Osterreichische Musikzeitschrift», IV (1949) (parte 1 e 2). Cfr. il riferimento di Adolf Erler in “Ein Lied aus Beethovens Friihzeit”; cfr. anche il riferimento alle p. 23-5. [Un’edizione più recente è stata pubblicata da Hess in SBG, volume. V, 1962, p. 14.]

Gli abbozzi continuativi dei Lieder qui catalogati dal n. 148 al n. 151, così come i numeri 129-131, dovrebbero essere inclusi nell’edizione della nuova Gesamtausgabe in ragione del fatto che questi abbozzi sono in uno stadio di lavorazione in cui già trasmettono un’idea artistica completa. Non abbiamo invece più incluso, ad esempio, sotto il numero Hess 262 (seconda edizione del catalogo Hess), gli abbozzi del lied “Wehrmannslied” (Canto del soldato) di [Heinrich Joseph von Collin, Hess 115c (terza edizione del catalogo Hess). La citazione di tutti gli abbozzi dei Lieder di Beethoven per nome, andrebbe oltre gli scopi di questo catalogo e dovrebbe essere l’oggetto di un lavoro a parte.

Beethoven corregge un poco l’abbozzo (alcuni accordi erano in origine non in terza ma in quinta, così come il primo dei bassi era in Re. In seguito diverse misure sono state riviste in vuoti lasciati sul foglio di schizzi:: le misure 17-22 sono state cancellate. L’ultima aggiunta vi è la revisione delle battute 18 – 20 (Piano, mano destra e voce cantata).

Di questo lied Beethoven abbozzò un’ampia parte del pianoforte con il testo annotato sotto senza però terminarlo. Willy HessGiovanni Biamonti e, più recentemente, il musicologo Jos van der Zanden lo fanno  risalire al periodo 1792/93 ma, le ultimissime tendenze, lo datano nel periodo 1790/92. Il testo, secondo Willy Hess è di un autore sconosciuto ma, in realtà, è tratto dal poema di Ludwig Christoph Heinrich Hölty “An Henrietten” pubblicato nelle edizioni di poesie “Sämtlich hinterlaßen Gedichte” (“Tutti lasciano poesie”), nel 1782. Secondo Giulia Giachin è una: «(…) cantilena (…) quasi una barcarola nel suo popolareggiante 6/8 (…)»[1]

[1] Giulia Giachin: I lieder di Beethoven. Edizioni dell’Orso

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