Trattato di armonia e composizione – Parte terza

CAPITOLO IV – Della fuga a quattro parti

Qui le voci che si corrispondono, possono entrare nel modo seguente: Soprano, Basso, Tenore, Contralto,

Contralto, Tenore, Basso, Soprano,

Tenore, Contralto, Soprano, Basso,

Basso, Soprano, Contralto, Tenore,

E i rapporti del soggetto e della risposta sono sempre dalla tonica alla dominante (e viceversa).

Nella tessitura del pezzo osservasi ancora le regole seguenti:

1) Dopo che il tema principale è stato eseguito dalle quattro parti, si continua ancora per alcune battute il tessuto armonico (l’intermezzo) si fa in seguito una cadenza alla tonica o alla dominante.

2) Senza arrestarsi a questa terminazione il soggetto o la risposta sono ripresi dalla parte che è stata per più lungo tempo senza farsi intendere, e le altre parti continuano nell’ordine che loro si vuol dare.

3) Qui si fa una specie di stretta, nella quale le parti sono già più ravvicinate. Se il soggetto può essere diminuito, aggravato, diviso o preso per moto contrario, tanto meglio.

4) Quando si è per tal modo condotto il soggetto in tutti i tuoni più vicini, e in seguito nei più lontani, si fa intendere l’ ultima stretta, per quanto è possibile con un buon pedale a fine che si possa dire Finis coronat opus! Noi abbiamo già detto che si fa volentieri precedere le ripercussioni da una pausa.

Tale è lo scheletro di una fuga; A. soggetto. B. risposta. C. soggetto. D. risposta colle armonie di riempimento. E. intermezzo. F. risposta. C. soggetto. H. risposta. I. soggetto, stretta. R. intermezzo, con imitazione. L. soggetto. M. risposta. N. soggetto. O, intermezzo. Q. ultima stretta. R. pedale. S. cadenza bene sviluppata.

Un buon tema facilita d’ assai il lavoro; il mio maestro ha sanzionati e approvati i seguenti:

Per saperne di più sulla Fuga sulle parole “Dona nobis pacem” riferirsi alla nostra pagina dedicata (nota di Armando Orlandi)

Ad notam. Nelle fughe vocali, la diversità dello parole introduce una varietà d’effetto, e non è che alla fine che le voci devono avere le stesse parole. Si pongono altresì alcune pause per dar loro il tempo di respirare. Quando si scrive per istromenti a corde, questa precauzione è inutile. (Beethoven)

Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)