Trattato di armonia e composizione – Parte seconda

CAPITOLO XIII – Quarta specie del contrappunto semplice e severo a quattro parti.

La regola che l’armonia di legatura deve sempre essere composta di tre intervalli non può sempre essere osservata, e si vedrà che un intervallo deve talvolta essere raddoppiato a due parti. Nella contrappunto a quattro parti e legature esigono i medesimi accordi alla loro risoluzione come se quelle legature non avessero luogo: così gli intervalli di accompagnamento con gli stessi, tanto se la nota contrappuntata è legata, quanto se non lo è.

Tuttavia questa regola inganna in parecchi casi. Siamo costretti di dare alle legature un accordo completo con tre intervalli, ma questo non può aver luogo quando con la settima legata vi è la quinta, perciòcchè allora la risoluzione dà luogo ad una dissonanza non premessa in questo caso è mestieri raddoppiar la nota di accompagnamento. Per evitare l’accordo di quinta e sesta al tempo debole giova meglio scrivere come segue.

La nostra introdotta nella parte intermedia non è presa in considerazione, gli occupa il posto di una consonanza imperfetta. Questa successione deve essere considerata come se si passasse da una consonanza perfetta ad una consonanza imperfetta per molto retto.

Nel nota bene di questo esempio si trovano due quinte giuste re-do sol-fa, perché quest’intervallo è indispensabile per l’armonia completa all’accordo perfetto.

Nel primo nota bene la seconda è raddoppiata e la sesta cui richiedeva l’armonia, manca. Nel secondo nota bene la quarta è raddoppiata, benché secondo la regola la seconda avesse dovuto esserlo di preferenza. Tutto qui si riferisce all’armonia completa, siccome essa si compone della terza, dalla quarta e dell’ottava e qui la quinta è stata raddoppiata in luogo dell’ottava, egli è evidente che quest’accordo non a tutti gli intervalli, esercizi di questo genere sono di grande utilità per l’allievo; essi insegnano le finezze della composizione; i mostri dei limiti, gli spiegano i casi diversi nei quali lo scontrarsi della severità è non solo permesso, ma imperiosamente richiesto.

Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)