Trattato di armonia e composizione – Parte seconda

CAPITOLO XI – Della seconda specie del contrappunto semplice e severo a quattro parti.

In questa specie si riproducono tutte le regole dettate pel  contrappunto a tre parti.

Si può nella penultima misura surrogare le due minime con una semibreve, onde dar maggior ricchezza alla cadenza colla termine azione del canto fermo. I buoni autori cercano pure qualche volta di evitare l’uso di qualsiasi terza nella terminazione dei tuoni minori. La quinta nuda e senza colore ha un effetto vago e lascia nello spirito il bisogno di una terminazione più completa, come nella cadenza plagale.

Nell’ultima misura dell’esempio precedente la quinta mi manca, atteso che per ottenerla, avrebbe bisognato far discendere il sol diesis che per sua natura deve ascendere.

Pagina tratta da: Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)