Trattato di armonia e composizione – Parte prima

CAPITOLO X –

L’ accordo di nona risulta dall’ aggiunta di una terza all’accordo fondamentale di settima.

Vuolsi tuttavia sottrarre un intervallo. Sottraendo la settima, si ottiene LÌ solito accordo di nona sottraendo la quinta, si ha un accordo di settima e nona.

L’ accordo di  undecima risulta dall’ addizione di una terza e di una quinta all’accordo di settima. In tale stato, ei sarebbe a sei parti.

Ma se si sopprimono la terza, la settima e la nona, si ha un accordo di undecima ristretto, chiamato accordo di quarta e quinta.

I derivati sono l’accordo di quarta e settima. — L’accordo di seconda e quinta,  L’ accordo di quarta e nona risultando dalla soppressione della terza e della settima.

Mediante la soppressione della terza e della quinta, si ottiene un accordo conosciuto sotto il nome di settima maggiore.

Se si sopprimo la terza  e la nona, ne risulta un altro accordo di settima.

Quando quest’ accordo si fa sulla dominante, come (es) da luogo ai rivolli seguenti, di cui il  terzo ha preso il nome di accordo di seconda, quarta e quinta.

L’accordo prodotto dall’armonia completa di undecima, di cui si è tolta la settima e la nona

è raramente impiegato in questo stato; ma il suo primo derivato dà un accordo chiamato sesta e nona.

L’  accordo di tredicesima risulta dall’ aggiunta di una terza, di una quinta e di una settima all’ accordo fondamentale di settima.

Non s ‘ impiega completo a sette parti, tal quale qui si trova, e si sopprimono parecchi intervalli. Ecco le sue forme più usate.

Quest’accordo, chiamato di sesta e di settima, non si pone che sulla dominante.

Accordo di quarta, sesta e settima.

L’accordo di quarta, sesta e nona è impiegato d’ordinario sul sesto grado o sulla tonica.

L’ accordo di settima e nona è utilissimo nelle modulazioni enarmoniche.

Modulazioni enarmoniche

Gli accordi consonanti di risoluzione possono essere soppressi in una successione cromatica, purché si disponga l’ armonia in modo da evitare le progressioni di quinte proibite.

Fine della prima parte. 

Pagina tratta da : Ludwig van Beethoven – Studi ossia Trattato di armonia e di composizione; prima versione italiana con note di F.G. Fétis (1784-1871) e L.F. Rossi (1805 – 1863)  Milano, Luigi Ricordi & C. 1855, traduzione da Ignaz Xaver von Seyfried Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapunkte und in der Compositions=Lehre , Wien, Tobias Haslinger, 1832. (traduttore Luigi Felice Rossi)