Opus 108 Schottische Lieder (Canzoni scozzesi) (25) per una o più voci, pianoforte, violino e violoncello

armonizzazione e creazione della parte strumentale (introduzioni, conclusioni, accompagnamenti) di Beethoven

Opus 108 – Schottische Lieder (Canzoni scozzesi) (25) per una o più voci, pianoforte, violino e violoncello, armonizzazione e creazione della parte strumentale (introduzioni, conclusioni, accompagnamenti) di Beethoven, op. 108, 1815-1816, pubblicati a Londra, Preston, editore Thomson di Edimburgo, giugno 1818. GA. 257 (serie 24/1) – B. 108 – KH. 108 – L. IV, p. 53 – N. 108 – T. 176.

Tutti i manoscritti originali di queste canzoni non portano il testo, che dovette esservi poi adattato dagli editori. Quelli dei nn. 1-4, 8, 9, 11-13, 16-18, 21-23 e 25 si trovano nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino, quelli dei nn. 5, 6, 7, 10, 19, 24 nella raccolta Koch di Wildegg, quello del n. 14 (insieme con altri dei nn. 7, 11, 12 e 13) a Leningrado, Gosudarstvennoja Publicnaja Biblioteka. Niente è detto nel cat. KH. dei nn. 15 e 20. Per le varie raccolte di canzoni popolari elaborate da Beethoven, v. quanto detto in generale  a proposito dei 26 Wallisische Lieder

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

TitoloNazionalitàTempoComposizioneNoteTesto
IMusic, Love and Wìne (Scozzese)Allegretto più tosto vivace.febbraio 1817(William Smyth)
IISunset (Scozzese)Andante con molta espressione.febbraio 1818(Walter Scott)
IIIOh, sweet were the hours(Scozzese)Allegretto con espressione.febbraio 1817(William Smith)
IVThe Maid of Isla(Scozzese)Allegretto ma con espressione. febbraio 1817(Walter Scott)
VThe sweetest lad was Jamie(Scozzese)Andantino un poco Allegretto.maggio 1815(William Smith)
VIDim, dim is my eye (Scozzese)Andante amoroso con espressione.maggio 1815 (William Brown)
VIIBonny laddie, highland laddie(Scozzese)Allegretto.maggio 1815(James Hogg)
VIIIThe lovely lass of Inverness(Scozzese)Affettuoso assai ed espressivo.ottobre 1815(Robert Burns)
IXBehold my Love how green the groves(Scozzese)Grazioso.febbraio 1817(duetto tenore e coro)(Robert Burns)
XSympathy(Scozzese)Andantino più tosto vivace.maggio 1815 (William Smith)
XIOh! thou art the lad of my heart (Scozzese)Allegretto più tosto vivace.Inizio 1816(William Smyth)
XIIOh, had my fate been join’d with thine (Scozzese)ottobre 1815 (Lord Byron)
XIIICome fill, fill my good fellow(Scozzese)Andante poco Allegretto.febbraio 1817(tenore e coro)(William Smyth)
XIVO, how can I be blithe and glad (Scozzese)Spirituoso ma non troppo presto.ottobre 1815(Robert Burns)
XVO cruel was my father(Scozzese)Andante con molta espressione.ottobre 1815 (Alexander Ballantyne)
XVICould this ill world(Scozzese)Allegretto grazioso e un poco scherzoso.ottobre 1815(James Hogg)
XVIIO Mary, at thy window be(Scozzese)Andantinofebbraio 1817(Robert Burns)
XVIIIEnchantress, fare well(Scozzese)Andantino quasi allegretto.febbraio 1818(Coro) (Walter Scott)
XIXO swiftly glides the bonny boat (Scozzese)Andantino grazioso con espressione.maggio 1815(2 soprani, tenore, basso e coro) (Joanna Baillie)
XXFaithfu’ Johnie (Scozzese)Andantino semplice1810/1813(Anne Grant)
XXIJeanie’s distress(Scozzese)Andantino.febbraio 1817(William Smyth)
XXIIThe Highland Watch(Scozzese)Spirituoso e marziale. gennaio 1817(tenore e coro) (James Hogg)
XXIIIThe Shepherd’s Song(Scozzese)Allegrettofebbraio 1818(Joanna Baillie)
XXIVAgain, my Lyre(Scozzese)Andante affettuoso assai.maggio 1815(William Smyth)
XXVSally in our alley (Scozzese)Andantino con moto grazioso e semplice assai.gennaio 1817(Henry Carey)

Robert Burns (Alloway, 25 gennaio 1759 – Dumfries, 21 luglio 1796) 

Henry Carey (1687 – 1743)

Sir Walter Scott (1771 – 1832)

Joanna Baillie (1762-1851)

Titolo ufficiale: Opus 108 25 Schottische Lieder für eine oder mehrere Singstimmen mit Begleitung von Klavier, Violine (Flöte) und Violoncello Widmung: Anton Heinrich Fürst von Radziwill NGA XI/1 AGA 257 = Serie 24/1

Creazione e pubblicazione: Beethoven compose le canzoni pubblicate nella raccolta dell’ op. 108 e quelle delle raccolte WoO 152-158 in più fasi tra il 1810 e il 1820 a Vienna. Per quanto concerne l‘op. 108, i canti furono composti dal 1810  (brano n.20 con la seconda versione nel 1813). Nel maggio 1815 ne fu concepito un altro gruppo (n. 5, 6, 7, 10, 19, 24), nell’ottobre 1815 furono portati a termine i brani n. 8, 12, 14, 15, 16, nel gennaio 1817 le canzoni n. 22 e 25, nel febbraio 1817 un altro gruppo (n. 1, 3, 4, 9, 13, 17, 21) e nel febbraio 1818 un ultimo gruppo (nn. 2, 18, 23). Una parte per flauto fu composta tra il luglio 1818 e il maggio 1819. L’edizione originale inglese delle 25 canzoni fu pubblicata nell’agosto 1818 nel Vol. 5 della “Select Collection of Original Scottish Airs” di Thomas Preston a Londra e George Thomson a Edimburgo. L’edizione originale tedesca seguì nel luglio 1822 presso Schlesinger a Berlino. L’amatore musicale ed editore scozzese George Thomson (1757-1851) contattò per la prima volta Beethoven nel luglio 1803 (lettera BGA 149)  chiedendo al compositore se sarebbe stato disposto a comporre delle sonate utilizzando melodie scozzesi. Sebbene questo progetto non fosse andato a buon fine, fu il volano di una fitta corrispondenza che portò nel corso degli anni alla composizione di più di 160 Volkslied (canti popolari) che furono pubblicati per le varie raccolte di canzoni nazionali scozzesi, irlandesi o gallesi avviate da Thomson già dal 1793 (vedi anche WoO 152-158).

Di seguito la genesi dell’ Op. 108, considerando anche il fatto che (circostanza avvalorata in molte lettere) ulteriori commissioni per altri arrangiamenti di canzoni popolari furono commissionate a Beethoven ed adempiute durante la stesura di quest’ opera.  Il primo luglio 1806 Thomson chiese per la prima volta a Beethoven se il compositore fosse stato intenzionato a comporre delle canzoni scozzesi per le raccolte pubblicate nel Regno Unito (BGA 253). Beethoven accettò (BGA 259) e Thomson successivamente inviò 21 melodie a Vienna alla fine del 1806 o all’inizio del 1807, ma probabilmente quest’ invio si perse, forse a causa delle inefficienze postali. Il 25 settembre 1809 inviò 43 melodie (tra cui le prime 21), inclusa quella per l’op. 108 n. 20 (BGA 401). Il 17 luglio 1810 Beethoven inviò le sue realizzazioni in triplice copia e per vie separate ad Edimburgo (BGA 457). Quando, dopo un anno, nessuno dei pacchi era ancora arrivato, Beethoven (che aveva inviato anche le sue partiture autografe) chiese a Ignaz von Baumeister di farsi ridare la partitura in bella copia che il copista aveva fatto per l’arciduca Rodolfo, in modo che potesse farla ricopiare (BGA 514). Le copie furono rispedite il 20 luglio 1811 (BGA 515). Thomson confermò la ricezione il 5 agosto 1812 (BGA 590), ma pretese alunne modifiche, tra cui all’op. 108 n. 20. Come motivo di questa richiesta addusse esigenze tecniche troppo elevate: “la partie du piano forte est trop difficile, et contient trop de roulades pour être generalement jouée ici. […] je vous prie de composer des Rit.s et Accompagn.s à cet air d’un stile simple et coulant, comme la chanson est d’un caractere tout-a-fait – innocent et simple.” La revisione (BGA 623) inviata il 19 febbraio 1813 assieme ad altre seconde versioni, non arrivò a Edimburgo che un anno dopo – Thomson confermò la ricezione il 23 aprile 1814 (BGA 713). Nello stesso 1814 Thomson pubblicò il primo volume della sua raccolta “A Select Collection of Original Irish Airs” (con 29 canzoni irlandesi WoO 152). Il 17 agosto inviò altre melodie a Vienna per esser arrangiate, comprese quelle per l’op. 108 n. 5, 6, 7, 10 e 24 (BGA 730).

Beethoven si prese il suo tempo, inviando un elenco di errori per il volume già pubblicato e chiese al contempo un aumento dell’ onorario. Thomson accettò le richieste il 12 novembre 1814 e nella stessa lettera inviò tre nuove melodie, inclusa quella per l’op. 108 n. 19 (BGA 754). In risposta, nel gennaio 1815, Beethoven annunciò che aveva completato nuovi arrangiamenti. Sebbene avesse già in effetti completato alcuni di questi arrangiamenti, la lettera contiene una delle famose boutades retrodatanti ed eufemistiche di Beethoven: probabilmente completò la serie solo nella primavera („im Monath Maj 1815“). In ogni caso Beethoven non consegnò la spedizione alla banca Fries fino al giugno 1815, che la inviò subito in Gran Bretagna (BGA 813 del 10 giugno 1815). Thomson ha confermò di aver ricevuto la consegna poche settimane dopo, il 20 agosto 1815, includendo nella risposta tre nuove melodie, comprese quelle per l’op. 108 n. 11 (BGA 825). Beethoven completò l’opera il 23 ottobre 1815 (datata “1815 den 23ten Weinmonath” e “1815 dans l’octobre”), il 4 novembre consegnò i pezzi al Bankhaus Fries. Thomson confermò di aver ricevuto queste canzoni il 1 gennaio 1816 e inviò nuovamente altri brani, compresi quelli per l’op. 108 n. 8, 12, 14, 15 e 16 (BGA 874). Anche in questo caso Beethoven lavorò rapidamente: il 2 maggio 1816 consegnò il totale di 24 composizioni alla banca Fries e ricevette il compenso, pagato da Fries (BGA 931). Nella sua lettera dell’8 luglio 1816 (BGA 946), Thomson confermò  di aver ricevuto la consegna e inviò sette melodie, comprese quelle per l’op. 108 n. 22 e 25. Ordinò anche più canzoni e annunciò la consegna del secondo volume di “Irish Airs”, che conteneva solo arrangiamenti di Beethoven (vedere WoO 152 e 153).

Alla fine dell’anno Thomson informò Beethoven che aveva ancora bisogno di due delle sette melodie inviate a luglio (BGA 1018 del 20 dicembre 1816). Questa desiderata viene ripetuta il 24 gennaio 1817 (BGA 1072) e specificata dagli incipit scritti nella lettera (incluso Op. 108 n. 22).  Beethoven a Thomson il 18 gennaio 1817 di aver già completato gli arrangiamenti di tutte e sette le melodie entro la fine di settembre 1816, ma che una seria malattia gli aveva impedito di completare la serie da affidare a Fries per la spedizione. Il 25 giugno Thomson ricevette la ricevuta delle due spedizioni del 18 gennaio e del 26 febbraio facendo presente al compositore che  la parte pianistica sia “charmante”, ma la parte del violino sia “pour les Ecossois, trop remplie de notes, trop difficile pour la main et la mesure, et trop eloignee du genere des Airs”.  Seguì una richiesta per una nuova parte per il violino da parte di Thomson il 28 dicembre 1817, assieme all’ invio di tre ulteriori melodie scozzesi op. 108 n. 2, 18 e 23 (BGA 1207). Beethoven consegnò le due nuove versioni delle parti e le tre nuove versioni il 21 febbraio 1818 (datata “1818: le 15 fevrier”).

Edizione inglese: Thomson confermò la ricezione dell’ultima spedizione di Beethoven il 22 giugno 1818 (BGA 1262), ma doveva essere arrivata prima, perché solo con i brani in essa contenuti aveva possibilità di pubblicare assieme i 25 arrangiamenti di canzoni scozzesi per il Vol. 5 della raccolta “A Select Collection of Original Scottish Airs”  andati in stampa ad agosto (Stationers’ Hall 15 agosto 1818.) che fu la base dell’edizione originale tedesca di 1822 e che divenne l’ Opus 108. Thomson inviò immediatamente a Beethoven il volume appena stampato assieme alla richiesta che il compositore esaminasse la parte alternativa del flauto che era stata fatta a Edimburgo e la correggesse se necessario (BGA 1262). Thomson sollecitò più volte la correzione di questa parte del flauto: alla fine di dicembre 1818 (BGA 1275) e ancora, “tres fache”, il 5 aprile 1819 (BGA 1297). Nella successiva lettera del 23 novembre 1819 (BGA 1357) la parte di flauto non è più menzionata. Beethoven nel frattempo gliela aveva probabilmente inviata; non una revisione del modello scozzese, ma la sua copia personale. I 25 arrangiamenti di canzoni di Beethoven Apparvero dunque nel Vol. 5 della “Select Collection of Original Scottish Airs” assieme a cinque arrangiamenti di Joseph Haydn, come n. 201-230 (il volume conteneva anche la cantata “The Jolly Beggar” di Henry Bishop).

Thomson pubblicò tutti i volumi della sua “Select Collection”, pubblicata già dal 1793 da Thomas Preston a Londra. Ogni volume comprende tre volumi: una partitura ridotta e parti separate di violino e violoncello. La partitura ridotta comprende la parte pianistica con canto e in alcuni punti (per esempio all’inizio, prima dell’ingresso della parte cantata) anche le parti di accompagnamento. La partitura contiene solitamente fogli aggiuntivi con illustrazioni, una prefazione e un indice alfabetico delle melodie e dei testi, e nei volumi successivi anche un glossario di parole scozzesi (queste parti non sono complete in tutte le copie). Si alternano inoltre pagine di musica incise e pagine di testo in stampa tipografica (con strofe aggiuntive o testi alternativi). In questa pagina (sopra e sotto questo testo) potete ammirare alcuni esempi di questi magnifici volumi, proprietà del Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it.

Abbozzi, singoli brani, varianti, testi ed autori saranno disponibili nella stesura delle pagine dedicati ai singoli brani.

L’ Opus 108 fa parte del progetto La ricerca diventa Arte

Una nuova vita per le opere di Ludwig van Beethoven: Un’ esplorazione artistica a cura di
MIRKO GUADAGNINI, tenore
SILVIA MAZZON, violino
VITTORIO CECCANTI, violoncello
MARCELLO MAZZONI, pianoforte
CORO DELL’ALMO COLLEGIO BORROMEO – PAVIA
MARCO BERRINI, maestro del coro
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A tutti gli artisti vanno i nostri più sentiti ringraziamenti

Festival Liederiadi 2021 XV stagione in collaborazione con Almo Collegio Borromeo e “Forte?Fortissimo!TV” Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame – Milano – Venerdi 5 marzo ore 20,30

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