Opus 88 Opus 88 – Das Glück der Freundschaft (La felicità della amicizia): Lied per voce e pianoforte

Andante quasi allegretto

Opus 88 – Das Glück der Freundschaft (La felicità della amicizia): per voce e pianoforte, 1803 non oltre il settembre, pubblicata a Vienna, Loschenkol, ottobre 1803. GA. n. 222 (serie 23/8) – Boett. V/ll – B. 88 – KH. 88-L. III, p. 228 – N. 88 – T. 113.

Titolo ufficiale: „Opus 88“ Lebensglück (Das Glück der Freundschaft) Lied (A-dur) nach dem Text eines unbekannten Verfassers für Singstimme und Klavier Widmung: -NGA XII/1 Nr. 26 AGA 222 = Serie 23/8

Poco tempo dopo la prima pubblicazione, alla fine dello stesso anno, l’opera fu ristampata a Lipsia da Hoffmeister e Kühnel con il titolo “Lebens-glück” (Felicità della vita) e l’aggiunta al testo tedesco originale di una approssimativa e infelice versione ritmica italiana. II manoscritto originale è andato perduto. Ne esiste però un ampio abbozzo alle pagg. 62 e 63 del noto quaderno dell’Eroica, intercalato fra quelli della sinfonia, con il solo testo tedesco e la parte di canto in chiave di violino. Dal fatto che esso presenti poche modificazioni e di scarso interesse rispetto all’edizione stampata, il Nottebohm deduce che l’opera sia stata già in precedenza condotta a compimento e che qui, similmente a quanto è avvenuto per altre, si sia trattato dì una ultima stesura in vista della stampa. Non si conosce l’autore del testo tedesco e tanto meno quello della non troppo apprezzabile versione italiana. La musica non ha pregi straordinari; potrebbe avvicinarsi, restandole però inferiore, a quella della canzone “Ich Liebe Dich”: giudizio che del resto ha pressappoco già dato il De Curzon, definendola un “gazouillis gracieux” e riconoscendo invece nell’altra “une simplicité pleine de grace“. Il testo:

Beato quei che fido amor
Mai seppe meritar!
Ei solcherà senza timor
Di questa vita il mar.

Dovunque lo conduca il ciel,
Gli ride dolce fior;
La gioja non là cuopre un vel,
Si scema ogni dolor.

Ei sente l’alma divampar
Di generoso ardir;
Il vero ei puote sol amar,
Del bello sol gioir.

Felice chi ad un fido sen
Può cheto riposar,
E negl’ occhietti del suo ben
Contento si specchiar!

Che in mezzo agli disastri ancor
Quel sol gli riderà,
Ed a più bella calma oror
Tutto gli tornerà.

Der lebt ein Leben wonniglich,
Deß Herz ein Herz gewinnt;
Geteilte Lust verdoppelt sich,
Geteilter Gram zerrinnt.

Beblümte Wege wandelt ab,
Wem trauliches Geleit;
Den Arm die gold’ne Freundschaft gab
In dieser eh’rnen Zeit.

Sie weckt die Kraft und spornt den Mut
Zu schönen Taten nur,
Und nährt in uns die heil’ge Glut
Für Wahrheit und Natur.

Erreichet hat des Glückes Ziel,
Wer eine Freundin fand,
Mit der der Liebe Zartgefühl
Ihn inniglich verband.

Entzückt von ihr, ihr beigesellt,
Verschönert sich die Bahn;
Durch sie allein blüht ihm die Welt
Und Alles lacht ihn an.

Composizione e pubblicazione: Composta nella primavera/estate del 1803 a Vienna, datata secondo le note del quaderno di schizzi “Landsberg 6” e dell’edizione originale, pubblicata da Loeschenkohl a Vienna all’inizio di ottobre 1803. L’ipotesi di Gustav Nottebohm che la melodia annotata nel “Landsberg 6” sia una copia di una canzone precedentemente completata, che „behufs der Herausgabe niedergeschrieben wurde“ (Nottebohm/Landsberg p. 56) viene considerata da Helga Lühning un errore. In questi casi Beethoven normalmente copiava anche la parte pianistica e di solito la revisionava in modo più esteso rispetto alla parte vocale (Lühning/NGAXII/1 KB p. 27). La data esatta di pubblicazione dell’edizione originale di Loenschenkohl è documentata dal suo annuncio sulla Wiener Zeitung e dalla lettera di Ferdinand Ries a Simrock del 12 ottobre 1803: „So den Augenblick erhalte ich dies Lied von Beethoven. Weil ich glaube, daß es Ihnen lieb ist, es gleich zu haben, so schicke ich es Ihnen mit der Briefpost, es ist seit einer halben Stunde erst zu haben und die Post geht gleich ab. Es ist noch in keiner Musikhandlung zu haben“ (BGA 162). Loeschenkohl pubblicizzò la canzone di Beethoven (senza numero d’opera) insieme a una canzone di Vanhal („Die Vollmondnacht auf dem kahlen Berge“) e dell’ Abbé Vogler („Der schöne Morgen am Prater“) l’8 ottobre 1803 nella Wiener Zeitung con le seguenti parole: „Diese 3 Lieder sind auf Sonnenblumen-Blätter abgedruckt und werden sich nicht allein wegen ihren innern Werth, als auch ihrer äusserlichen Neuheit und Schönheit bey unseren verehrungswürdigen Theresen sehr empfehlen.“ Il titolo della canzone di Beethoven nell’annuncio è „Das Glück der Freundschaft am Theresien-Tage“. I tre canti furono pubblicati come ricordo per l’onomastico del 15 ottobre, festa di S. Teresa d’Avila. L’edizione (ma a quanto pare solo le prime copie) apparve in formato speciale su carta verde tagliata a forma di foglia di girasole. Il prezzo indicato era di 36 kreuzers, in ripetuti annunci il 21 gennaio 1804 (senza riferimento al Theresientag) 30 kreuzers, il 3 aprile 1805 („neu zu haben“, ora in regalo per Pasqua) di nuovo al prezzo 36 kreuzers. Quando la casa editrice di Hieronymus Löschkohl (morto l’11 gennaio 1807) fu liquidata e messa all’asta, Joseph Eder acquistò le lastre dell’op. 88, così come quelle dell’op. 10 e 13. Testo: Autore sconosciuto. In una ristampa di Zulehner (vedi Fonti IV ca 1806) venne erroneamente indicato come poeta Christoph August Tiedge. Secondo Ferdinand Ries, il testo dell’edizione originale fu modificato dall’editore Loeschenkohl. Il 22 ottobre 1803 Ries informò Simrock del testo voluto da Beethoven, che si trova scritto anche nel quaderno di schizzi “Landsberg 6”, in modo che potesse ristamparlo (BGA 165). Tuttavia, quest’ultimo  modificò solo uno dei sei passaggi di testo (Lühning/NGA XII/1 KB p. 26f). Il titolo „Lebensglück“ è di Beethoven, ma nelle uscite di Loenschenkohl e Simrock è „Das Glück der Freundschaft“. Hoffmeister & Kühnel accettarono la versione di Beethoven del testo ed anche il titolo nella ristampa pubblicata nel 1803. Per quanto riguarda il numero d’opera: L’opera fu pubblicata senza un numero d’opera. Le fu assegnato in numero di opera 88 nel “Catalogue des Oeuvres”, che Artaria stampò nell’edizione originale della Sonata per pianoforte op.106 nel 1819; per l’assegnazione dei numeri d’opera 87-89 vedere Opus 87. Nel catalogo tematico di Hofmeister, l’ op. 88 è citata come partitura dell’opera “Fidelio” (Hofmeister/Index 1819). Prima esecuzione sconosciuta.Abbozzi della melodia: PL-Kj, Mus. SM. autogr. Beethoven Landsberg 6 (“Eroica”), pagina 62f. Datazione: primavera/estate 1803, facsimile: SBB, facsimile e trasmissione: LockwoodGosman/Landsbergö. Prima edizione originale 1803 (ottobre). Vienna, Löschkohl, PN 3. – Titolo: „Das / GLÜCK DER FREUNDSCHAFT. / in Music gesetzt / VAN BETHOVEN. [!] /. bey Löschenkohl in Wien. / 1803.“

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