Opus 79 Sonata in Sol maggiore per pianoforte

I) Presto alla tedesca – II) Andante espressivo – III) Vivace

OPUS 79 – Sonata in Sol maggiore per pianoforte, op. 79, 1809, pubblicata a Lipsia, Breitkopf e Härtel, novembre 1810. GA. n. 148 (serie 16/25) – B. 79 – KH. 79 – L. IlI, p. 186 – N. 79 – T. 159

Il manoscritto originale è conservato nella Beethovenhaus (Fondo Bodmer). Abbozzi del primo tempo (uno con l’indicazione: “Sonata facile, in do maggiore”) si trovano nel gruppo di fogli descritti dal Nottebohm, di cui al n. 477 e segg. (II, pag. 269). Non si tratta certo di una grande opera.

Caratteristica del primo tempo in movimento d’Allemanda (Presto alla tedesca) è la figura ad intervallo di terza che vi ricorre da capo a fondo, messa particolarmente in evidenza nello sviluppo; e ha fatto pensare al verso del cuculo. L’Andante espressivo è una breve delicata pagina che prelude a tipiche forme mendellsohniane. Il ritornello del semplicissimo Rondò ha la sua origine nel “Canto tedesco della Musica” per un Balletto cavalleresco (Ritterballett WoO 1), composto da Beethoven nel 1790-91.

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: Opus 79 Sonatine (G-dur) für Klavier Widmung: – NGA VII/4 AGA 148 = Serie 16/25 Beiname: Kuckuck-Sonate (wegen der Begleitfiguren im 1. Satz)

Creazione e pubblicazione: scritti a Vienna, i primi abbozzi risalgono al 1809. Quando Beethoven offrì la sonatina alla Breitkopf & Härtel, il 4 febbraio 1810, probabilmente la composizione era già stata ultimata. L’edizione originale londinese fu pubblicata, assieme all’op. 78, alla fine dell’ agosto 1810 presso Clementi, Banger, Collard, Davis & Collard. L’edizione originale di Lipsia seguì verso il novembre dello stesso anno e fu edita dalla Breitkopf & Härtel. La trascrizione in bella copia dell’opera autografa dimostra che il manoscritto di Beethoven fu modello per l’ incisione Clementi a Londra. Anche se non è possibile determinare una data precisa di invio, si può presumere che sia stato inviata a Londra nei primi mesi dell’anno, dato che la sonata fu pubblicata alla fine dell’ agosto 1810. Le opere 73-78 la e 82 nonché WoO 136, 137 e 139 furono oggetto di un accordo tra Beethoven e Muzio Clementi (probabilmente in occasione del suo soggiorno a Vienna dal 1808 al 1810) con lo scopo di avere le opere disponibile come edizioni originali sia a Londra che a Lipsia nel medesimo tempo.

Tutto questo gruppo di opere (opp. 76/79) tra prime edizioni e ristampe (Lipsia edizione originale) e a Vienna (ristampe di Artaria, T. Mollo e G. Cappi) fu pubblicato come un blocco strettamente correlato. Nei cataloghi Breitkopf & Härtel le opere 77/79 risultano stampate nel novembre 1810. Prima esecuzione sconosciuta.

Autografi: Abbozzi DB, Mus. SM. autogr. Beethoven Landsberg 5, pp. 75 e 97, e il relativo dippio foglio Willmott 2, pagina 4 (non più accessibile). Data (Landsberg 5): marzo-ottobre 1809, facsimili e trascrizione: Brenneis/Landsberg5, ulteriore facsimile: SBB. trascrizione parziale del foglio Willmott: Shedlock/Unpublished Sketches pagia 713. Trascrizione in bella copia dell’ opera: D-BNba, Coll. H. C. Bodmer, HCB BMh 1/41. Modello d’incisione per l’edizione originale di Londra. Titolo: Foglio 1 recto “Sonata”, comprendente altre righe, scritte probabilmente da Beethoven stesso, del tutto illeggibili a causa di cancellazione. 10 fogli; foglio 1 recto titolo. 18 pagine di testo musicale. A foglio 10 recto nota di William Frederick Collard sull’acquisto del manoscritto già proprietà di Clementi. Carta: formato orizzontale, 20 x 28 cm, 8 righe. Provenienza: Muzio Clementi, Londra. – Clementi separò i singoli movimenti del manoscritto: il 1° movimento è andato a William Hill, Londra. Il 3° movimento, con le otto battute finali del secondo andò a W. Fr. Collard, poi al pronipote Stewardson Collard (14 febbraio 1882), poi a Kellow J. Pye, dal quale fu acquisito da Arthur F. Hill. Secondo un’iscrizione sul lato del foglio 6recto, inizio del 2° movimento, anche W. P. Collard doveva aver ricevuto questo movimento da Clementi. I singoli movimenti furono così riuniti di nuovo nella Hill Collection di Londra. – Sotheby & Co., Londra (Catalogo giugno 1947, lotto 246). – Hans Conrad Bodmer, Zurigo. – Acquisito nel 1956. Facsimile e descrizione: DBH/online.

Illustrazioni sotto: La sonata Opus 79 – Edizione Moscheles 1834/1835.

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