Opus 77 Fantasia in sol minore per pianoforte

I) Allegro – Poco adagio

Opus 77 Fantasia in sol minore per pianoforte op. 77, dedicata al conte Franz Brunswik, 1809, pubblicata a Lipsia, Breitkopf e Haertel, novembre 1810, pubblicata a Lipsia, Breitkopf e Haertel, novembre 1810. GA. n. 187 (serie 18/5) – B. 77 – KH. 77 – L. III, p. 181 – N. 77 – T. 149

Titolo ufficiale : Opus 77 Fantasie für Klavier  Widmung: Franz Graf Brunsvik de Korompa NGA VII/6 AGA 187 = Serie 18/5

Il manoscritto originale è conservato nella Beethovenhaus (fondo Bodmer). Gli abbozzi si trovano nel gruppo di fogli descritti dal Nottebohm, di cui al n. 477 e segg.

Si tratta di una delle opere non troppo conosciute di Beethoven, e non certo di straordinaria importanza. Fu composta insieme con la Sonata op. 78, di cui al numero seguente. Non sapremmo dire se la sua origine sia dovuta a qualche circostanza particolare e se essa sia costata al maestro molto lavoro.

La prima parte si annuncia come una improvvisazione, con temi ed elementi musicali diversi, alcuni appena accennati o fuggitivamente saggiati, altri trattati più estesamente ma sempre in forma episodica e del pari lasciati cadere; tutti in tonalità diverse (ciò che ha indotto il Riemann a criticare l’attribuzione del tono di sol minore data nel titolo all’opera, a cui potrebbe piuttosto convenire quella di si maggiore).

Il secondo di questi elementi accenna al noto motivo di derivazione haydniana del quale si è già parlato in altre occasioni; gli altri (Allegro ma non troppo, 6/8, si bemolle maggiore – Allegro con brio, re minore – Presto, 2/4, Più presto, 6/8, re maggiore) arieggiano movimenti di danze tumultuose (potrebbero essere forse di derivazione ungherese). Un breve, ricorrente Adagio 2/4 in toni diversi è di carattere grave e meditativo.

Fra l’uno e l’altro di questi vari elementi il precipitare improvviso di rapide scale, discendenti attraverso tutta la tastiera, aumenta l’impressione dell’estro e del capriccio. Nella seconda parte, forma e tonalità stabilizzano in un piacevole tema in si maggiore svolto in sette variazioni di carattere ornamentale, brillanti e graziose.

Origine e pubblicazione: la trascrizione in bella copia dell’opera autografa, è datata  Vienna 1809. L’edizione originale londinese fu pubblicata da Clementi & Co. nell’agosto 1810, la seguente edizione originale di Breitkopf & Härtel a Lipsia intorno al novembre nello stesso anno.  L’elenco della raccolta musicale dell’arciduca Rodolfo specifica, in relazione alla copia verificata disponibile, con una nota: „Fantasia comp, im 8ber 1809 MS.“ (Brandeburg/Rudolph p. 156, vedi anche p. 166.) Rodolfo ringraziò Beethoven nei suoi auguri per il Capodanno per il 1810 „für die mir überschickte Fantasie“ (Kagan/Rudolph p. 300). Le opere 73-81a e 82 nonché WoO 136, 137 e 139 furono oggetto di un accordo tra Beethoven e Muzio Clementi (probabilmente in occasione del suo soggiorno a Vienna dal 1808 al 1810) con l’obiettivo di averle a disposizione come edizioni originali per Londra e Lipsia possibilmente allo stesso tempo. Per la pubblicazione di Vienna, vedere l’appendice Verlagswesen/Clementi. Clementi diede annuncio circa la pubblicazione nella sua edizione nella Stationers’ Hall del 21 del agosto 1810. Breitkopf & Härtel posticipò l’ uscita sino a novembre. Beethoven aveva inviato il modello dell’incisione il 3 luglio 1810 (BGA 452), ne comunicò la dedica il 21 agosto (BGA 465), l’opera ricevette un numero d’opera il 24 settembre (BGA 469). Non è chiaro se Beethoven abbia ricevuto bozzetti di prova prima della pubblicazione (BGA 472). Per le differenze tra le edizioni originali inglese e tedesca, vedere Tyson/Editions p.60f. L’edizione di Breitkopf & Härtel dell’op. 77 fu pubblicizzata assieme alle opere 74-76, 78 e 79 nel dicembre 1810 nell’AmZ (12, 1809/10, Intelligenzblatt 14, colonna 59) sulle “Notiz”  nell’AmZ del 3 ottobre 1810 (col. 854). Nei libri a stampa dell’editore risulta che le op. 74 e op. 77-79 furono disponibili nel novembre 1810. — A Vienna, il 26 dicembre 1810, Traeg e il 2 gennaio 1811 il Kunst-und Industrie-Comptoir annunciarono sulla Wiener Zeitung che le opp. 74 e 76-79 sono „zu haben“. Già il 26 gennaio 1811 la casa editrice Artaria presentava le proprie edizioni dell’op. 74 e 76-79 come “ganz neue Musikalien, [bei ihm] erschienen und zu haben“. Questo breve lasso di tempo suggerisce un accordo con Breitkopf & Härtel, come accadde in precedenza  con l’op. 69 e 70 e poi per l’op. 81a. — L’ordine cronologico delle ristampe di Cappi e Mollo a Vienna non è chiaro (vedere op. 76). Per la dedica vedere op. 57 Prima esecuzione sconosciuta.

DB, Mus. SM. autogr. Beethoven Landsberg 5, p. 1f, e  Willmott 1, p. 3f, e Willmott 2, p. 4 (entrambi non più verificabili). Datazione: fine estate/autunno, al più tardi ottobre 1809, facsimile e trasferimento dei fogli in Landsberg 5: Brenneis/Landsberg5, ulteriore facsimile: SBB/microfiche, trasferimento parziale dei fogli Willmott: Shedlock/UnpublishedSketches p.712f. 2 Trascrizione dell’ opera: D-BNba, collezione H. C. Bodmer, HCB Mh 8. Dima per incisione, data: “1809”.

Per gentile concessione della BH – Beethoven Haus Bonn

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