Opus 49 Sonate (2) in sol minore e sol maggiore per pianoforte

OPUS 49 Sonate (2) in sol minore e sol maggiore per pianoforte Opus 49, 1798, pubblicate a Vienna, Boureau d’ Arts et Industrie, gennaio 1805. GA. nn. 142 e 133 (serie 16/19) – B. 49 – KH. 49 – L. II, p. 265 – N. 49 – P. 100 – T. 106.

Titolo ufficiale: Opus 49 Zwei leichte Sonaten (g-moll, G-dur) für Klavier Widmung: – NGA VII/3 AGA 142-143 = Serie 16/19-20

OPUS 49 Sonate (2) in sol minore e sol maggiore per pianoforte Opus 49, 1798, pubblicate a Vienna, Boureau d’ Arts et Industrie, gennaio 1805. GA. nn. 142 e 133 (serie 16/19) – B. 49 – KH. 49 – L. II, p. 265 – N. 49 – P. 100 – T. 106.

Titolo ufficiale: Opus 49 Zwei leichte Sonaten (g-moll, G-dur) für Klavier Widmung: – NGA VII/3 AGA 142-143 = Serie 16/19-20

Origine e pubblicazione: La prima sonata è conservata in una copia parzialmente integra, probabilmente risalente tra la fine del 1797 o inizio del 1798. Gli unici schizzi sopravvissuti  per la seconda furono probabilmente realizzati poco prima o durante il soggiorno di Beethoven a Praga all’inizio del 1796. Entrambe le opere furono offerte da Kaspar Karl van Beethoven all’editore André di Offenbach il 23 novembre 1802. Tuttavia, l’edizione originale fu pubblicata nel gennaio 1805 dal Kunst-und Industrie-Comptoir di Vienna. Beethoven in seguito utilizzò la pagina  della bella copia autografa, interrotta dopo sette battute, per abbozzi relativi alle opere 9 e 13. Poiché l’op. 9 fu pubblicata nel luglio 1798, la stesura dell’ op. 49 n. 1 potrebbe essere stata scritto prima di tale data.

Gli schizzi più ampi per la seconda sono stati identificati su un foglio che contiene altri abbozzi per l’op. 65. Poiché l’op. 65 fu completata a Praga all’inizio del 1796, i primi schizzi risalgono forse ai mesi prima del viaggio e quindi anche gli schizzi per la seconda potrebbero essere stati pensati in questo periodo (cfr. anche Johnson/Tour 1796 pp. 30-32)* Il tema del 2° movimento della n. 2 è identico a quello del Menuetto dell’op. 20. Carl Amenda riferì a Beethoven nel 1800 o nel 1801: „Deine Klawiersachen spielen manche, besonders die Schwester Mylichs, mit Entzücken. Auch hier kostete es Mühe das gute Mädchen, und besonders den alten Vater, der Kenner seyn will heraufzuziehen“ (BGA 51). Nelle sue memorie, Amenda ricorda la conoscenza tra Beethoven e Gottfried Heinrich Mylich: ,,A.[menda] führte auch Heinrich Mylich, mit dem er nach Wien gekommen war, bei B. ein, und hat Mylich recht häufig mit B. und A. Trios gespielt. […] Als B. einmal hörte, daß Mylich in Kurland eine Schwester habe, die recht hübsch Klavier spiele, übergiebt er demselben eine Sonate im Manuskript, mit der Aufschrift: ,Der Schwester meines guten Freundes Mylich/“ (citata da TDRII p. 118.) Forse questa sonata era una delle due composizioni dell’op. 49 (BGA 51 nota 3). Kaspar Karl van Beethoven offrì ad André a Offenbach il 23 novembre 1802, tra le altre cose, „2 kleine leichte Sonaten wo jede nur 2 Stücke hat“ (BGA 113) e dopo il rifiuto di André alla fine di agosto 1803 si rivolse anche a Breitkopf & Härtel di Lipsia: „Gegenwärtig habe ich 3 [!] kleine Sonaten für Klavier […] Ich glaube daß Sie bey diesen Stücken gewiß viel Absaz finden werden, besonders bey den Sonaten welche leichter sind wie die ändern von meinem Bruder“ (BGA 153).

Anche gli editori di Lipsia rifiutarono e le sonate furono infine vendute al Kunst-und Industrie-Comptoir di Vienna. Le Sonate op. 49 furono pubblicizzate come „ganz neu erschienen“ (assieme all’op. 38 e WoO 74 nonché titoli di altri autori) nella Wiener Zeitung del 23 gennaio 1805, annuncio ripetuto il ​​30 gennaio nelle „Werke des Herrn Ludwig von Beethoven“, “zu haben” presso il Kunst-und Industrie-Comptoir.  Questi primi (e successivi) annunci pubblicitari del 1805 citano il prezzo come “1 fl. 30 kr.”. Al contrario, una pubblicità commerciale più ampia nella Wiener Zeitung del 1 luglio 1807 menziona “2 fl”. Contrariamente a quanto affermanto sul vecchio KH, questo prezzo può quindi essere assegnato a un’edizione successiva. (Vedere anche l’esemplare messo all’asta da Sotheby’s, Londra, catalogo 21 maggio 2004, lotto 22/3 con il prezzo “1 fl. 30 X”, che per la sua origine dalla proprietà del principe Ferdinand Kinsky è probabile che sia uno dei primi esemplari). Prima esecuzione sconosciuta.

Abbozzi: GB-Lbl, Add. Ms. 29801 (“Kafka”), folgio 106. Datazione: fine 1795 / inizio 1796 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 100f), facsimile e trascrizione: Kerman/Kafka. ed ancora GB-Lbl, Add. Ms. 29801 (“Kafka”), foglio 66. Datazione: prima della fine del 1797 / inizio del 1798 (Johnson/Fischhof vol. 1 p. 183). Inizio di bella copia. Titolo: titolo di testa “Sonatine.”, in alto a destra: “par l.v. Bthvn.” Carta: formato orizzontale, 23 x 31,5 cm, a doppia spaziatura. Facsimile e trascrizione: Kerman/Kafka. Descrizione: Johnson/Fischhof Vol. 1 P. 179-182.

Opus 49 numero 1 Sonata in sol minore

I) Andante – II) Rondò – Allegro

Alcuni abbozzi per l’intermezzo in si bemolle del Rondò e le prime battute dell’ Andante si trovano nel Notierungsbuch della Raccolta Kafka del British Museum. Per quanto composta due anni dopo l’altra Sonata dell’Opus 49 (numero 2 in sol maggiore, vedere sotto), questa piccola composizione non se ne può, ci sembra, considerare disgiunta per l’affinità dello spirito e la frugalità della forma e delle idee.

Opus 49 numero 2 Sonata in sol maggiore

I) Andante ma non troppo – II) Tempo di minuetto

Il manoscritto originale è perduto. Abbozzi sono conservati nella raccolta Kafka del British Museum, assieme con quelli del Sestetto Opus 71 e dell’Aria “Ah, Perfido!”. Le due piccole sonate per pianoforte in sol maggiore e sol minore pubblicate vari anni dopo la loro composizione, con l’unico numero di opera 49, non erano forse in origine destinate al pubblico. Quando nel 1802 Karl van Bethoven, il fratello del maestro che si occupava allora dei suoi affari, incominciò a negoziarle, non trovò subito editori interessati e solo nel 1805 riuscì a farle accettare dal Boureau d’Arts et Industrie. L’epoca di composizione non è la stessa per tutte e due. Passa fra l’una e l’altra circa un anno: e la prima cronologicamente, di cui qui ci occupiamo è quella numerata col numero due. Ritroveremo il tema iniziale del minuetto del Settimino Opus 20.

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