Opus 33 Sette Bagattelle per pianoforte

I) Andante grazioso, quasi allegretto – II) Scherzo – Allegro – III) Allegretto – IV) Andante – V) Allegro, ma non troppo – VI) Allegretto quasi andante (con una certa espressione parlante) – VII) Presto

Opus 33 Sette Bagattelle per pianoforte, opus 33, fine 1802, pubblicate a Vienna, Bureau d’ arts et d’ industrie, maggio 1803. GA. n. 183 (serie 18/1) – B. 33 – KH. 33 – L. II, p. 192 – N. 33 – T, 2 (pp. 1 e 183).

Il manoscritto originale è conservato nella Beethovenhaus, fondo Bodmer. Alla prima pagina è apposto (in alto, in mezzo) il titolo francese “Des Bagatelles”. Sotto, a sinistra, l’indicazione del movimento: Andante grazioso. A destra, in alto, l’indicazione “par Louis van Beethoven”, 1782, considerata anch’essa autografa, per quanto di scrittura diversa dalla precedente non corrispondente comunque all’epoca del manoscritto (riferibile forse al 1802) ed aggiunta con ogni probabilità dopo la stesura del medesimo.

Questa data del 1782 (Beethoven aveva allora soltanto 12 anni) non può che riferirsi ad una remota origine della prima bagattella, o significare al massimo (come opina il Nottebohm, Sk., I, pag. 40) che il maestro sia ricorso per la sua opera a qualche motivo ed abbozzo della fanciullezza. Con il titolo di Bagattelle, non nuovo neppure allora, nel campo della nomenclatura musicale, Beethoven ha designato tre raccolte di “pezzetti” per pianoforte composti in epoche diverse e raggruppati rispettivamente nei numeri d’opera 33, 119 e 126: disegni preliminari di più vaste composizioni progettate e poi abbandonate; ispirazioni improvvise, fissate frettolosamente sul pentagramma in forma spesso elementare, senza una destinazione precisa e tenute in serbo in attesa di occasioni propizie, poi lasciate da parte o dimenticate; infine riprese in considerazione per una qualche ragione contingente (forse anche per un semplice scopo di utilizzazione commerciale) e rivedute, rifinite, riunite in serie. È chiaro dopo questo che assegnando alla serie in oggetto l’ epoca ” fine 1802″ non abbiamo tenuto conto della prima origine dei singoli pezzi ma dell’epoca della coordinazione per la stampa, nella quale soltanto può pensarsi che essi abbiano ricevuto l’assetto definitivo.

Prima Bagattella. Andante grazioso quasi Allegretto. D’una tinta lievemente arcadica, risale forse all’epoca di Bonn; ma le tre battute iniziali sono riportate anche nel quaderno Wielhorsky pag. 44 (Fish., pag. 52) prima riga, subito dopo gli abbozzi delle Variazioni op. 35. Il tema ha qualche analogia con il primo dell’Allegro (teneramente) del Quartetto op. 127, anch’esso in mi bemolle maggiore.

Seconda Bagattella. Scherzo. Allegro. Intitolata Scherzo, tale appare, nello stile e nel carattere di questa o quella pagina corrispondente delle prime Sonate per pianoforte o dei Quartetti dell’ op. 18, per la vivacità e l’interesse ritmico, alternato a quello melodico del minore della seconda parte, e l’impostazione di movimento del Trio.

Terza Bagattella. Analoga come carattere alla prima; per di piu’ semplice ed idilliaca, con il passaggio della sua cullante melodia dal fa al re maggiore.

Quarta Bagattella. Richiama le delicate sonorità di un carillon; e fa d’altra parte pensare al Larghetto nello stesso tono del Concerto K. 537 di Mozart per pianoforte e orchestra, ed alla Gavotta del “Paride ed Elena” di Gluck.

Quinta Bagattella. Ha in comune con la seconda il contrasto fra la vivace impostazione ritmica dominante e la levità melodica della parte media (minore). Per l'”ardito slancio” iniziale il Thayer-Riemann avvicina tutte e due queste Bagattelle alla terza dell’op. 119.

Sesta Bagattella. Porta una particolare indicazione interpretativa: “Con una certa espressione parlante” (in italiano). Volle Beethoven alludere ad un qualche atteggiamento discorsivo dei due semplici elementi costitutivi: l’uno d’una certa tranquilla noncuranza o scherzosità e l’altro che, riprendendone lo spunto, lo stringe nella ascesa di una breve progressione interrogativa, tacitandolo subito dopo nel ritorno del primo. Si può trovare una certa analogia di questo tema interrogativo con quello iniziale del primo tempo della Sonata per pianoforte op. 90, ed anche con quello della seconda parte dell’ Allegretto della Sonata op. 10 n. 2.

Settima Bagattella. Presto. E’ come uno studio dinamico-strumentale. Un breve chiaro abbozzo con l’indicazione Minuetto (non corrispondente, come vivacità di movimento, al Presto della redazione definitiva) trovasi nel quaderno Landsberg seguito da un Trio rimasto poi inutilizzato. Il nostro pensiero corre all’inizio della Sinfonia della “Semiramide” rossiniana.

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: Opus 33 Sieben Bagatellen für Klavier Widmung: – NGAVII/6 AGA 183 = Serie 18/1

Origine e pubblicazione: gli abbozzi superstiti per il n. 1 e il n. 5-7 risalgono agli anni 1801/02, la datazione della trascrizione dell’opera  “1782” è ovviamente un errore di Beethoven per “1802”, sbaglio  che fece spesso . L’edizione originale fu pubblicata nel maggio 1803 dal Kunst- und Industrie-Comptoir di Vienna. Gli schizzi per la bagattella n. 7, contenuti nello sketchbook “Landsberg 7” mostrano che il pezzo fu concepito come un minuetto con trio. La sezione del minuetto divenne in seguito il presto; il materiale musicale per il trio non fu utilizzato nel n. Sia le bagattelle opus 33 che la Sonata op.31 n.3 furono pubblicate da Kühnel e dal suo successore Peters a Lipsia.

Anche nell’ elenco di Artaria („Catalogue des Oeuvres“) allegato all’ Opus 106 fu recepito il numero d’ opera 33.

Prima esecuzione sconosciuta.

1803 (Maggio). Wien, Kunst- und Industrie-Comptoir (Bureau dArts et d’Industrie), VN/ PN 171. – Titolo: „Bagatelles / pour le Pianoforte, / composées par / LOUIS VAN BEETHOVEN / Oeuvre 33. / 1 f 24 Xr. / Proprieté du Bureau dArts et d’ Industrie.

Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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