Opus 16a Quartetto in mi bemolle maggiore per pianoforte, violino, viola e violoncello, trascrizione dal quintetto precedente

I) Grave – Allegro non troppo – II) Andante cantabile – III) Rondò allegro ma non troppo

Opus 16a – Quartetto in mi bemolle maggiore per pianoforte, violino, viola e violoncello, trascrizione dal quintetto precedente, fine 1796 – principio 1797; pubblicato come sopra in parti staccate, 1801; in partitura nella GA. GA. n. 78 (serie 10/5) – B. 16 – KH. 16 (p. 38) -N. 16 – P. 89.

In mancanza di altre notizie collochiamo la nascita di quest’opera, che è la riduzione a quartetto per pianoforte e tre archi, compiuta dallo stesso Beethoven, del quintetto precedente, nello stesso periodo di quest’ultimo. Potrebbe però anche darsi che si tratti di un adattamento posteriore, per ragioni pratiche di diffusione, compiuto fra il 1797 e la pubblicazione del 1801, per lo meno dopo la prima esecuzione del quintetto avvenuta il 6 aprile 1797. La parte del pianoforte è identica nelle due opere; quella dei quattro strumenti a fiato ha subito naturalmente delle modificazioni passando nei tre archi: non solo per la riduzione del numero degli strumenti, ma anche perché non era possibile mantenere inalterati gli atteggiamenti melodici e i particolari effetti delle sonorità originali.

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