Il Breviario Beethoveniano di Carlo Alberto Pagni – Prefazione –
Carlo Alberto Pagni BREVIARIO BEETHOVENIANO Milano maggio 2005 “La musica è una legge morale. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva tutto ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile.” “Vergogna ai ciechi che presero Beethoven per sordo!” Un musicista sordo! Possiamo noi immaginare un pittore cieco? Ma noi conosciamo però il veggente divenuto cieco. Il musicista sordo somiglia ora a Tiresia che, cieco alla visione del mondo dei fenomeni, contempla con l’occhio dell’anima il centro da cui muovono tutti i fenomeni. Non disturbato dai frastuoni della vita Beethoven rimane solo, intento alle sue armonie interiori, e da quelle profondità parla ancora a quel mondo che non ha più nulla da dirgli. Non si poteva proprio continuare all’infinito con Mozart. Ci voleva un sordo per farci sentire qualcosa di nuovo ……… Agli artisti: “L’unica cosa importante al mondo è la musica: la musica, i libri e un paio di quadri. Fonderò una comunità in cui non ci si sposerà, a meno che per caso non ci si innamori di una sinfonia di Beethoven”. |
PREFAZIONE Lo scopo di questo libro non è quello di scoprire qualche cosa di nuovo su Beethoven. In questo libro non vi è assolutamente nulla di nuovo. Si tratta di una sorta di collage di materiale che è stato pubblicato, dai tempi in cui Beethoven viveva ancora, fino ai giorni nostri. Molte volte però le pubblicazioni relative sono introvabili o difficilmente accessibili o in lingue straniere. Io non ho fatto altro che raccogliere da tutte queste pubblicazioni, che ho letto in oltre mezzo secolo e che si trovano elencate nella Lista dei Libri e Scritti Consultati, alcuni brani che mi sono sembrati particolarmente illuminanti per penetrare nella personalità e nella musica di Beethoven, o che sono serviti, a me almeno, per meglio comprendere Beethoven e la sua musica. È in sostanza una specie di Breviario in cui il lettore troverà notizie su quanto sappiamo sul Maestro in base ai risultati degli studi fatti nei centoottanta anni circa che sono trascorsi dalla sua morte. La lettura e la meditazione di queste brevi note, dovrebbe aiutare a capire perché quest’uomo ha avuto un ruolo così importante nelle storia della musica e della nostra cultura e avvicinare il lettore alla comprensione delle sue opere. Se qualcuno di coloro cui capiterà in mano questo libro verrà spinto ad approfondire le sue letture su Beethoven ed ad ascoltare, con un minimo di maggior attenzione, la sua musica, divenendone, come si dice oggi, un “fan” (ammesso che Beethoven ne abbia bisogno!), ne sarò lieto perché avrò raggiunto il mio scopo. Devo però confessare che, anche in caso contrario sono contento lo stesso, dato che la raccolta del materiale mi ha accompagnato per molti anni, fin dalla mia giovinezza e dai primi contatti che ho avuto con la musica di Beethoven, aiutandomi a conoscerlo meglio e ad amare sempre di più i prodotti del suo genio. Le citazioni sono riportate rigorosamente con il nome dell’autore, e il volume o l’articolo da cui sono tratte si trova citato nella Lista dei libri e testi consultati. Nel testo sono qua e là interpolate parole o brevi frasi, chiuse fra parentesi quadre [ ]. Sono parole, incisi o informazioni che ho dovuto aggiungere per rendere comprensibile il senso delle frasi citate, quando, per motivo di brevità, ho dovuto tagliare parti del testo originale. I paragrafi che ho scritto io sono essi pure chiusi fra parentesi quadre[ ]. Ma anche in queste parti vi è poco di originale o di mio. Si tratta di solito del riassunto di fatti, eventi, storie, giudizi o ipotesi riportate nella letteratura che sarebbe stato troppo lungo citare estesamente. Il nome di coloro che hanno accertato i fatti, espresso i giudizi o avanzato le ipotesi è sempre citato chiaramente nel corso del testo, a meno che non si tratti di notizie ormai per così dire passate alla storia. Esempi tipici di questo modo di riassumere si trovano nel capitolo sulle Biografie di Beethoven e in quello relativo all’Amata Immortale e, talvolta, all’inizio della illustrazione di singole opere. Negli scritti su Beethoven, in genere, la citazione delle sue lettere non è accompagnata dall’indicazione precisa della fonte. Fra parentesi quadre [ ] è qui riportato il numero attribuito alla lettera di Beethoven citata, secondo una delle tre edizioni che io ho potuto studiare: “Ludwig van Beethovens sämtliche Briefe. Herausgegeben von Emerich Kastner. Völlig umgearbeitete und wesentlich vermeherte Neueausgabe von Dr.Iulius Kapp“. Leipzig, Hesse & Becker Verlag, 1923; “Le lettere di Beethoven, a cura di E. Anderson”, Torino, ILTE, 1968; “Ludwig van Beethoven. Epistolario. Vol.I-V. A cura di Sieghard Brandenburg”, pubblicato sotto l’egida dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Skira, Ginevra-Milano, 1999-2003 (ancora incompleto). A seconda della fonte il numero della lettera è preceduto da “K.”, “A.” ed “E.” (ad esempio: [K.47], [A.1023][E.367]). Carlo Alberto Pagni |