Biamonti 747 – Frammento, principio di novembre 1822

Biamonti 747 – Frammento che si trova in un quaderno di conversazione del principio di novembre 1822, annotato da Beethoven discorrendo in un ristorante con amici e musicisti dello Josephstädter Theater Si trova nel Quaderno di Conversazione n. 18 databile intorno agli inizi di novembre del 1822 e precisamente ai fogli 12verso e 13recto/verso. Il quaderno 18 è conservato, come gran parte dei Konversationshefte, alla Staatsbibliothek di Berlino. Molto interessante e ben fatta è la trascrizione, sia del testo che delle parti musicali, fatta da Schünemann nel suo volume di trascrizione dell’intero corpo delle Konversationshefte [Georg Schünemann Beethoven Konversationshefte. 2 volumi Volume primo 400 pagine, 5 tavole “Hefte I – X”. Volume secondo: 403 pagine “Hefte XI-XXII”. Con cinque tavole. Editore Hesse Berlino 1941 e segg.] alla quale abbiamo fatto riferimento per la nostra versione qui presentata. Questo frammento occupa ben 3 pagine del Quaderno e sembra uno studio molto preliminare. E’ scritto a matita e nella seconda pagina la scrittura diventa quasi illeggibile. Da notare che a Beethoven, forse attento ai discorsi dei suoi amici lì presenti, forse preso dallo studio della melodia, non interessa scrivere completamente i pentagrammi e, sia al foglio 12-verso, sia nell’ultimo schizzo del foglio 13-recto che nel frammento finale del foglio 13-verso, traccia soltanto 4 delle linee del pentagramma aggiungendo, e non sempre, il quinto rigo in un secondo momento; addirittura l’ultima nota al foglio 13-verso è scritta su un unico rigo per cui non si può sapere che nota avesse in mente Beethoven (Schünemann ipotizza un fa mentre noi abbiamo pensato sia un la). Come spesso accade a Beethoven non interessa nemmeno scrivere in quale chiave e in quale tonalità debba essere letto questo studio per cui, sempre sulla falsa riga dello studio di Schünemann, abbiamo ipotizzato che il frammento sia in fa maggiore e scritto in Chiave di Basso ma siamo naturalmente pronti ad altre interpretazioni possibili; comunque da quello che si intravede, e considerando anche il testo che si percepisce nella seconda pagina (foglio 13-recto), probabilmente dovrebbe essere questo uno studio per un’Aria lenta e triste (il testo che, quasi completamente stinto, si intravede nella pagina centrale dovrebbe essere “laß verwesen” (fare imputridire) (e se fosse verwenden? – fare riferimento); anche lo spunto iniziale con la semiminima seguita da una pausa di croma col punto e da una semicroma darebbero il senso di un brano in Largo quasi barocco. A questo proposito dobbiamo ancora notare l’evoluzione dell’inciso iniziale che passa da semiminima, pausa di croma col punto, semicroma, 2 semiminime della prima misura del primo frammento [esempio 1] a semiminima col doppio punto, semicroma, 2 seminimime della prima misura del secondo spunto [esempio 2] a seminima col punto semplice, croma, 2 semiminime della prima misura del terzo spunto [esempio 3]; addirittura nell’ultimo studio troviamo l’inciso iniziale spostato sul terzo movimento “in levare” [esempio 4].

Pagina 12-verso: Drechsler dice che egli canterà bene, se Lei gli regalerà una moneta da sei quattrini.

Schuster vorrebbe solo vedere la Sua calligrafia.

(Un musicista): (come a foglio 9verso) Il suo taccuino è un artistico scrigno da cui non si può rubare nulla.

Beethoven: segue musica

Foglio 13-recto

Un amico: (come a foglio 9recto): Fra poco si disperderanno.

Beethoven: segue musica  (l)aß verwe(nd)en —– wesen —-le ——

Foglio 13-verso

Un amico: (come a foglio 9recto): Il vecchio Mayer racconta una storiella.

Beethoven: segue musica

Esempio 1

Esempio 2

Esempio 3

Esempio 4

Georg Schünemann (13 marzo 1884-2 gennaio 1945) fu un musicologo tedesco. Nato a Berlino, Schünemann, figlio di un rettore, conseguì nel 1907  il dottorato dopo aver studiato musica con una tesi sulla storia della direzione d’orchestra. Nel 1919 divenne professore, vicedirettore nel 1920 ed infine, nel 1932, direttore della Musikhochschule di Berlino. Come collaboratore di Leo Kestenberg si occupò della riorganizzazione delle scuole e dell’educazione musicale privata.

Dopo la presa del potere da parte dei nazisti, a causa di diverse denunce fu “messo in licenza”, divenendo però responsabile della collezione statale di strumenti musicali. Dal 1935 fu direttore del dipartimento di musica della Biblioteca statale prussiana. Dal 1936 Schünemann fu co-editore della rivista Archiv für Musikforschung. Dal marzo 1933 Schünemann fu membro dell’associazione dei dipendenti pubblici del NSDAP. (Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi). Dopo aver presentato una nuova traduzione “de-ebreizzata” dell’opera Le nozze di Figaro di Mozart nel 1940, divenne vicepresidente della Reichsstelle für Musikbearbeitungen, una suddivisione del Ministero della Propaganda del Reich. Durante la seconda guerra mondiale lavorò anche nel dipartimento di musica di Rosenberg e con il Reichsleiter Rosenberg. Schünemann tradusse anche in tedesco il libretto di Don Giovanni. L’opera è stata eseguita con il suo testo nel 1961 alla Deutsche Oper di Berlino da Carl Ebert con Dietrich Fischer-Dieskau, Elisabeth Grümmer e Josef Greindl. Schünemann morì a Berlino all’età di 60 anni. Fu sepolto al cimitero di Südwestkirchhof Stahnsdorf.

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