Biamonti 284 – Allegro in la bemolle maggiore e la maggiore. (Schm., XX). 1800 circa.

Biamonti 284 – Allegro in la bemolle maggiore e la maggiore. (Schm., XX). 1800 circa. Battute 8 e 11/5. Abbozzo che si trova nel quaderno pubblicato da A. Schmitz, Beethoven, unbekannte Skizzen und Entwürfe, Bonn, Beethovenhaus, 1924.

Si trova alla quarta pagina, righi 9-10 (seconda metà) e 11-12 (prima metà) di un bifoglio in possesso della Beethoven Haus denominato BH 114.

La datazione di questi 2 fogli secondo Biamonti dovrebbe essere intorno al 1800, secondo invece Julia Ronge della Beethovenhaus : “Questa pagina è chiaramente dei suoi primi anni a Vienna, dal 1793 o 1794. La notazione in inchiostro marrone chiaro è nella grafia di Beethoven di questo periodo ( la forma della chiave e delle teste delle note sono ancora disegnate con cura). I segni con inchiostro e matita più scuri sulle pagine sono abbastanza chiaramente nella calligrafia di Beethoven ma di una data molto successiva.”. Sappiamo che Beethoven ha cercato di utilizzare questi suoi abbozzi per delle Bagatelle da far pubblicare all’editore Peters nel 1822.
Per Johnson, Tyson, Winter fanno parte dei Vienna Papers pre Grasnick 1 e, considerando il formato la filigrana e il numero di righe, sono da mettere in collegamento con:

la Miscellanea Kafka (fogli 46-47-51-52-53-54-89-90-91-92-93-94-95-139)
la Fishhof Miscellanea (fogli 3-4-5-6-22-23-51-52-53-54-55-56)
i manoscritti Vienna A 65 e A83
il manoscritto Bonn BH 102
il Bonn University Library Velten-Sammlung 64
e il Gallica Ms. 87

A proposito dell’Allegro in questione, considerando l’armonia di partenza e di arrivo di questo Allegro e considerando i segni di bequadro che troviamo prima dei sol di misura 4, altrimenti senza un preciso significato, siamo dell’idea che Beethoven non abbia indicato il sol bemolle tra le alterazioni in chiave e che quindi il brano debba considerarsi non in lab maggiore ma in tonalità di reb maggiore; alla nostra stessa conclusione è arrivato peraltro anche A. Schmitz che nella sua ricostruzione indica il bemolle tra parentesi a tutti i sol tranne che a quelli delle misure 3-4 che prevedono una modulazione a lab maggiore. Subito dopo la fine del rigo del basso, durante la revisione probabilmente del 1822, Beethoven annota a misura 5 una diversa figurazione; Schmitz lascia la figurazione originale, peraltro non cancellata da Beethoven, mentre noi abbiamo indicato quella revisionata.
Beethoven numera questo “Allegro” con il numero 7; lo stesso numero 7, ma con un’altra grafia totalmente differente, lo troviamo 4 righi sopra ed evidenzia un altro brano, anche lui in lab maggiore ma con tempo differente e in “Andante”, che lo Schmitz cataloga come XIX e che corrisponde all’attuale WoO 213 n. 1.
Per Biamonti infine questo piccolo pezzo è collegato al successivo Allegro in la maggiore ma, per noi, i due sono brani separati anche se, in effetti, non esiste la doppia stanghetta di divisione; a conferma di questa nostra ipotesi il successivo Allegro in la maggiore, è stato nominato dallo stesso Beethoven come n. 9 e poi ricatalogato come WoO 213 n. 3.

Bibliografia
-J. Ronge : Wissenswert  – commento alla pagina dedicata al BH 114 Beethoven Haus
-Johnsoh, Tyson, Winter : Beethoven’s Sketchbooks
-A. Schmitz : Unbekannte Skizzen und Entwürfe

righi 9-10

righi 11-12

A. Schmitz – Unbekannte Skizzen und Entwürfe

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