Biamonti 239 – Spunti (2) (in sol e do maggiore), e abbozzo in sol maggiore

Biamonti 239. Spunti (2) (in sol e do maggiore), e abbozzo in sol maggiore, quaderno Landsberg 7, pagina 103, righe 1, 3 e 5 – 6. (Mikulicz pagina 93). 1800. Battute 4, 8, e 22 (l’ultimo riferibile forse al primo tempo della sonata per pianoforte Opus 27 numero 1. I 2 spunti citati qui dal Biamonti occupano i righi 1 e 3 di pagina 103 del Landsberg 7 e sono quindi databili intorno al 1800. Il primo rigo è in 6/8 ed in sol maggiore; il secondo è sempre in 6/8 ma in do maggiore.
L’abbozzo invece occupa i righi 5 e 6, è in do maggiore e in 3/8.
Il Mikulicz li definisce “unbekannt” (sconosciuti) e quindi non associabili a nessun pezzo conosciuto di Beethoven; solo l’abbozzo di righi 5 e 6 viene associato, ma in forse, al primo movimento della Sonata per Pianoforte op. 27 n. 1, mentre il frammento al secondo rigo, non incluso in questo capitolo da Biamonti, lo associa all’op. 43 n. 10.
Il rigo 7, anche questo non facente parte di questi abbozzi o spunti definiti dal Biamonti al numero 239, è l’unico in tempo di 4/4 (o 2/2) e viene associato al settimo numero dell’op. 43, il Balletto “le Creature di Prometeo”.
Sono tutti scritti ad inchiostro e con una grafia molto sottile.
Anche se fanno riferimento ad una melodia con accompagnamento sono scritti tutti su un unico rigo.
Il resto del foglio è inutilizzato. Il Mikulicz, per quanto riguarda il secondo spunto, annota la differenza tra il sol di misura 2 (terza croma) e il la di misura 6 (terza croma) in una figurazione pressoché identica (in effetti nella grafia sottile di Beethoven le note sembrano quasi uguali)

Graziano Denini.

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