WoO 209 (Già Hess 33) – Minuetto, in la bemolle maggiore, per quartetto d’archi.

Versione per quartetto d’archi e riduzione per pianoforte

Hess 33 – Minuetto in la bemolle maggiore per quartetto d’archi. 1794 circa. Hess 33.

Il manoscritto originale si trova nella Biblioteca del conservatorio di Parigi (Max Unger, pagine 106/161). [Inedito, 71 battute]

Minuetto in la bemolle maggiore per quartetto d’archi; 71 battute, inedito. [II pezzo, SV 214, scritto all’incirca fra il 1790 e il 1792, è stato pubblicato col titolo “Ein Menuett von L. van Beethoven für Streichquartett“, in «Beethoven-Jahrbuch», 1961/64, Beethoven-Haus, Bonn 1966, p. 85-6, con tre pagine di facsimili, a cura di Paul Mies. L’edizione del Beethoven-Jahrbuch conteneva anche le parti staccate inserite nella parte posteriore del volume.] L’autografo è al Conservatorio di Parigi, classificato come Beethoven Ms. 61. [Ora si trova alla BN.] II pezzo è senza il trio. [Questo pezzo esiste anche nella versione pianistica catalogata al numero 88. La struttura normale per un minuetto di questo tipo è: Minuetto, Trio, Minuetto da capo. A. Willem Holsbergen scrive: “Nel Kafka Sketchbook c’è un trio (per pianoforte) che è stato identificato come appartenente al numero 88 del catalogo Hess (formando pertanto un pezzo completo). Esso non sembra essere il trio della versione per quartetto d’archi del minuetto, se mai è esistita“. II movimento per quartetto d’archi è stato anche pubblicato da Hess in SBG, vol. VI, 1963, p. 50.]

WoO 209 (Già Hess 88) – Minuetto, in la bemolle maggiore, per quartetto d’ archi, in riduzione pianistica

Versione per quartetto d’ archi e riduzione per pianoforte

Trascrizione per pianoforte del Minuetto in la bemolle maggiore per quartetto d’archi, già precedentemente elencato al n. 33 del presente catalogo. II già citato manoscritto parigino contiene anche una versione per pianoforte. [II manoscritto di Parigi descritto e il Beethoven Ms. 61 o SV 214, già al Conservatorio di Parigi e ora alla BN. Secondo Cooper, è stato scritto tra il 1790 e il 1792; cfr. C/C, p. 274.] Questo abbozzo, parzialmente inedito, sembra essere stato scritto prima della versione originale per quartetto. [Pubblicata da Hess in SBG, vol. VIII, 1964, p. 14. Un’edizione riveduta e stata realizzata da J. Zürcher in Musikforschung 19, 1966, p. 304 e sgg. Mark Zimmer scrive: “Mentre Hess cataloga questo minuetto per pianoforte come una trascrizione per pianoforte, esiste un “Mineur” per la versione pianistica che apparentemente non è mai esistito nella versione per quartetto d’archi di questa piccola danza. Il “Mineur” si trova nella miscellanea di Kafka alla British  Library di Londra, dove si precisa che esso è per il minuetto in la bemolle maggiore“. Nelle prime edizioni in SBG, vol. VIII, il “Mineur” è stato omesso, ma è stato aggiunto alla fine del volume nelle edizioni più recenti.]

Il manoscritto conservato alla Bibliothèque nationale de France, département Musique, MS-61

Titolo della sovraccoperta: “20 Manuscript of Beethoven // bought for A. G. Kurtz // by // Sir Julius Benedict from Madame Fäglichsbeck [sic] // October 1872”. – Contenuto: f. 1°, frammenti non identificati (fuga?); “Menuett” per pianoforte, Hess 88; f. 1 v°: “Contrapunto all’ottava”, estratto da Johann Mattheson, “Der vollkommene Capellmeister”, Amburgo: Chr. Herold, 1739, p. 423; f. 1° – 2°, Menuet per quartetto d’archi, Hess 33, in partitura; f. 2 v°, frammento in partitura di un passaggio modulante del primo movimento del concerto per pianoforte Hess 14 (1° versione dell’op.19), non utilizzato nella versione finale. 

All’inizio, note autografe: “Elementarbuch z [ur] psichologie” e “Ordnung der geschäfte”. – Ms. autogr. e schizzi scritti ad inchiostro. – Datazione Johnson, Tyson e Winter; tratti da Max Unger: probabilmente 1794. – Quaderno di carta da musica 12 fogli doppi di 6 x 185 mm per pagina (bordura: 6 mm). – Staccati: Una lettera di Julius Benedict a A. G. Kurtz, Liverpool, 21 ottobre 1872 (6 pp. 18 x 11 cm), rilegatata col manoscritto; una lettera di Johann Fischhof al principe Costantino di Hohenzollern-Hechingen, Vienna, 22 dicembre 1844 (1 foglio, 41 x 26 cm), piegata e incollata al contropiatto inferiore; infine la copia dei due minuetti a cura di Charles Malherbe, su  foglio volante non rilegato, posteriore. 

Sir Julius Benedict (Stoccarda, 27 novembre 1804 – Londra, 5 giugno 1885) è stato un compositore tedesco naturalizzato inglese. Nacque in Germania, figlio di un banchiere di origine ebraica. Allievo di Johann Nepomuk Hummel e di Carl Maria von Weber, nel 1823 divenne maestro di cappella a Vienna.

Due anni dopo al Teatro di San Carlo di Napoli fu eseguita la sua prima opera intitolata “Giacinta ed Ernesto”. Successivamente compose, tra le altre, le opere “I portoghesi in Goa” (online), con testo di Vincenzo Torelli, rappresentata nel 1830 sempre al San Carlo di Napoli con Adelaide Tosi e Luigi Lablache ed “Un anno ed un giorno” nel 1836 al Teatro del Fondo di Napoli.

Nel 1838, quando era già direttore d’orchestra londinese, mise in scena la sua prima opera in lingua inglese intitolata “The Gypsy’s Warning”. In seguito compose altre opere, sinfonie e concerti per pianoforte.

La sua opera più nota, “The Lily of Killarney”, fu scritta su un libretto di John Oxenford e venne rappresentata al Royal Opera House, Covent Garden di Londra nel 1862. Due anni dopo compose l’operetta “The Bride of Song” con il libretto di Henry Brougham Farnie che ebbe la prima al Covent Garden nel 1864. “St. Cecilia” è un oratorio che fu eseguito al Norwich Festival nel 1868; “St. Peter” al Birmingham Festival del 1870 e “Graziella” è una cantata che andò in scena due anni dopo sempre a Birmingham. Ha condotto tutti i Norwich Festival dal 1845 al 1878.

(da Wiky)

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