WoO 119 O care selve, canzonetta per coro ad una voce, con risposta del solo, e pianoforte

Allegretto

O care selve, canzonetta per coro ad una voce, con risposta del solo, e pianoforte, gennaio – marzo 1795, pubblicata la prima volta nel Supplemento della GA., 1888. GA. n. 279 (serie 25/16) KH. (WoO)119 – – Boett. III/4 – B. 2611b P. 50 – T. 264/24

Si ricollega agli studi di canto su testo italiano com-piuti da Beethoven alla scuola di Salieri. II manoscritto originale si trova nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Per alcune lievi differenze con altro manoscritto della raccolta Kafka conservato nel British Museum, al quäle appunto si riferiscono il KH. (pag. 581 NB.) e il Boett., v. Hess, cat. pag. 56.

Testo dall’ Olimpiade di Metastasio, atto I, scena IV.

CORO
Oh care selve, oh cara
Felice libertà!
ARGENE
Qui, se un piacer si gode,
Parte non v’ha la frode,
Ma lo condisce a gara
Amore e fedeltà.
CORO
Oh care selve, oh cara
Felice libertà!

 [Da Biamonti Giovanni – Catalogo cronologico e tematico delle opere di Beethoven comprese quelle inedite e gli abbozzi non utilizzati, Torino, ILTE 1968]

Titolo ufficiale: WoO 119 O care selve, oh cara Lied (G-dur) nach einem Text von Pietro Metastasio für einstimmigen Chor und Klavier Widmung: — NGA XII/1 Nr. 78 AGA 279 = Serie 25/16

Origine e pubblicazione: Canzone composta probabilmente nel 1794/95 a Vienna. La prima edizione fu pubblicata postuma nel 1888 come parte dell’AGA da Breitkopf & Härtel a Lipsia. La datazione di questa canzone risale all’affermazione di Douglas Johnson secondo cui il foglio della trascrizione completa della partitura di Beethoven sarebbe stato altrimenti utilizzato principalmente per gli studi contrappuntistici di Albrechtsberger negli anni 1794/95. Anche la trascrizione parziale è opportunamente datata. L’ipotesi di Richard Kramer secondo cui WoO 119 potrebbe essere già stata redatta a Bonn e poi trascritta poco dopo il suo arrivo a Vienna non può essere confermata.

A causa delle istruzioni agogiche di esecuzione più dettagliate e dell’arrangiamento rispetto alla partitura completa, Helga Lühning presume che la trascrizione parziale „vermutlich der Rest eines ehemals vollständigen zweiten Autographs [ist], das Beethoven offenbar als 10. Stück einer Sammlung anfügen wollte“ e quindi scrisse più tardi la partitura completa che è stata conservata. Contrariamente all’ipotesi di Alexander W. Thayer (Thayer/1865 p. 164) non esiste una versione a cappella della canzone. Testo: Il testo si basa sul ritornello di Pietro Metastasios (1698-1782) cantato dalla principessa Argene e da un coro di pastorelle nell’ambientazione di Antonio Caldara che nel 1733 eseguì per la prima volta il Dramma in musica “Olimpiade” (I atto, scena 4). Beethoven annotò solo la prima delle tre strofe del libretto di Caldara. Prima esecuzione sconosciuta.

Gli abbozzi saranno trattati in un articolo appositamente creato per il Centro Ricerche Musicali www.lvbeethoven.it

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